Cronaca
Lucca Magico Natale: sabato alle 17.30 la prima grande accensione in Piazza Napoleone e Piazza San Michele
La terza edizione di Lucca Magico Natale è pronta a trasformare la città in un incantevole villaggio di festa, con un ricco calendario…
Il Lions Club Lucca Host ha ospitato, nella serata di ieri, 21 novembre, la visita ufficiale del Governatore Distrettuale Francesco Cottini
Il Lions Club Lucca Host ha ospitato, nella serata di ieri, 21 novembre, la visita ufficiale del Governatore Distrettuale Francesco Cottini. In un clima di festa oltre 70…
La vita di Giacomo Puccini nei francobolli di tutto il mondo inaugurata la mostra al Teatro del Giglio
È inaugurata questo pomeriggio nella biglietteria del Teatro del Giglio la mostra "Il romanzo della vita di Giacomo Puccini attraverso la filatelia", una estesa esposizione di capolavori della filatelia internazionale che illustrano e celebrano la vita e le opere di Giacomo Puccini
Lucca e Valle del Serchio: da gennaio trapiantati di rene 9 pazienti della Dialisi – 111 i pazienti seguiti nell’ambulatorio del follow-up
Da gennaio 2024 ad oggi sono stati trapiantati di rene - nei Centri Trapianti di Firenze, Parma e Genova - ben 9 pazienti afferenti alle strutture di Nefrologia e Dialisi degli ospedali di Lucca e Valle del Serchio, di cui è responsabile Manuela Parrini
Tanta partecipazione per "Donne e Motori... l'evoluzione di un luogo comune", il convegno che sfida gli stereotipi di genere
Superare gli stereotipi di genere: si è tenuto ieri, giovedì 21 novembre, il convegno "Donne e motori...l'evoluzione di un luogo comune". organizzato da Aci Lucca e dalla Fondazione…
Photolux Festival: il Bel Paese. Diciannove mostre per raccontare l'Italia
Dal 23 novembre al 15 dicembre si terrà la sesta edizione biennale di Photolux Festival a Lucca, che porterà diciannove mostre,quasi un mese di eventi tra talk, workshop, incontri, presentazioni di libri e visite guidate per scoprire da vicino le bellezze e le contraddizioni del Bel Paese
“Abbiamo subito danni per il malo comportamento di Enel Distribuzione”: black-out in piscina, il presidente dell’ASD Circolo nuoto chiede un risarcimento
Danni monetari e d’immagine: questo denuncia di aver subito da parte di Enel Distribuzione Pietro Casali, presidente dell’ASD Circolo nuoto che gestisce la piscina dell’ITIS Fermi, in località San Filippo a Lucca, per l’improvvisa interruzione di energia elettrica avvenuta nella mattina di giovedì 21 novembre dalle 9,30 alle 11
Il Parco consegna agli apicoltori della Garfagnana un kit per abbattere i nidi di Vespa Velutina
Mercoledì 20 novembre, presso la Casa del Capitano - sede amministrativa del Parco - in Fortezza di Mont'Alfonso a Castelnuovo di Garfagnana, il Parco Regionale delle Alpi Apuane ha consegnato materiale per il monitoraggio e la neutralizzazione dei nidi di Vespa Velutina all'Associazione ApiGarfagnana
La Virgo Fidelis celebrata in San Paolino
Presso la basilica dei Santi Paolino e Donato in Lucca, si è celebrata la Santa Messa per commemorare la Virgo Fidelis, Protettrice dell’Arma dei Carabinieri; analoghe cerimonie si sono svolte a Viareggio e a Castelnuovo di Garfagnana
Inaugurazione della nuova pista di pattinaggio su ghiaccio a Lucca, sul Baluardo del Caffè delle Mura
Rinviata causa maltempo a Lunedì 25 novembre ore 18 l'inaugurazione della pista di pattinaggio su ghiaccio sul Baluardo del Caffè delle Mura. Una nuova pista di incantevole bellezza,…
Il prefetto approva il Piano e organizza un’esercitazione
Difendersi dagli eventi causati da sostanze o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare. Questo l’obiettivo del Piano provinciale di Difesa Civile che il Prefetto di Lucca Giusi Scaduto ha approvato sulla base delle indicazioni contenute nel Piano nazionale e delle Linee Guida elaborate dal Ministero dell’Interno
Venti nuovi alberi messi a dimora in via dello Stadio grazie all'Associazione Talea nella Giornata Mondiale degli Alberi
Sono venti peri da fiore particolari Pyrus calleryana Chanticleer gli alberi donati e messi a dimora dall'Associazione Talea in via dello Stadio, in occasione della Giornata mondiale degli alberi, nelle aiuole dei nuovi marciapiedi e pista ciclabile realizzati dal Comune di Lucca
L’indipendenza economica delle donne contro la violenza di genere
“All’interno di Cna in pochi anni le donne sono cresciute come forza, a sottolineare che l’associazione non è solo “donna”…
Luke Faulkner rende omaggio a Giacomo Puccini
Dal 21 Novembre 2024 è disponibile in Vinile, edizione limitata e numerata, il nuovo disco del pianista e compositore Luke Faulkner dal titolo GIACOMO PUCCINI: Opera Arias for Piano pubblicato e distribuito da Halidon
Round Table 51 Lucca, colletta alimentare
Sabato 16 novembre, come ogni anno, Round Table 51 Lucca ha partecipato alla giornata nazionale della Colletta Alimentare organizzata da Banco Alimentare. I "tablers" di Lucca hanno raccolto…
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Tragedia questa mattina in via S. Donato a Gattaiola. Un uomo di 57 anni, ormai privo di vita, è stato trovato impiccato ad un traliccio dell'alta tensione. La centrale 118 è stata avvertita dalla polizia alle ore 11.20. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Intervenute l'automedica di Lucca e un'ambulanza della Croce Verde di Lucca. Sul posto anche i vigili del fuoco.
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Non solo Shoah al liceo Vallisneri per celebrare il giorno della memoria. La scuola di S. Anna, infatti, non soltanto ha inaugurato ieri la manifestazione alla presenza delle autorità politiche e amministrative nel ricordo dello sterminio degli ebrei e non solo durante il secondo conflitto mondiale, ma, grazie anche alla sensibilità di alcuni docenti, ha aperto le porte anche ad una memoria che, purtroppo, non sempre riesce a trovare spazio e ascolto nelle rievocazioni istituzionali.
Se ieri pomeriggio, come era stato programmato, i ragazzi hanno assistito, tra l'altro, anche alla proiezione del documentario sulla vita dell'allenatore ebreo ungherese Ernő Egri Erbstein ex tecnico della Lucchese e deceduto nella tragedia di Superga, questa mattina è stata la volta di Giovanni Ricci, figlio di Domenico, l'autista di Aldo Moro trucidato a Via Fani il 16 marzo 1978, presidente dell'associazione Caduti di via Fani e di Giampaolo Mattei, sopravvissuto alla strage di Primavalle messa a segno da alcuni esponenti di Potere Operaio a Roma nel 1973.
Il giorno della memoria non può essere soltanto quello in cui si ricordano le vittime dell'Olocausto, ma dovrebbe essere allargato anche a tutti quei morti la cui memoria, per un motivo o per l'altro, è stata più volte dimenticata e, spesso, volutamente, per via di quelle strumentalizzazioni che, sovente, la politica riserva alle vicende della vita. Bene, quindi, ha fatto la dirigente scolastica del Vallisneri ad approvare l'iniziativa che ha consentito ai ragazzi sia di avere uno squarcio, il solito, tutti gli anni, sull'indimenticabile tragico destino degli ebrei, ma anche di apprendere, dalla diretta voce di due dei suoi involontari e sfortunati protagonisti, storie e vicissitudini che troppo spesso si fa finta di non voler rammentare.
Noi ci siamo imbattuti nella strage di via Fani molti anni fa, quando vivevamo a Roma, nel 1978 quartiere Prati. Ricordiamo per filo e per segno il periodo successivo alla strage e il clima che si respirava a Roma. Indimenticabili per chi li ha vissuti. Poi, per ragioni di carattere affettivo prima, professionale, poi, ci siamo più volte imbattuti in coloro che presero parte a quell'assalto di quella mattina di marzo del 1978. Nel nostro libro L'ultimo brigatista, raccontammo per la prima volta la vita e la storia di Raffaele Fiore, l'uomo che uccise proprio Domenico Ricci insieme a Valerio Morucci nell'auto dei carabinieri sulla quale si trovava anche il maresciallo Leonardi. Fiore restò anche una settimana qui a Lucca, nostro ospite, per dare una ultima occhiata al libro. Era rinchiuso nel carcere di Piacenza ed era la prima volta che aveva la possibilità di stare a due passi dal mare dopo anni e anni di prigione.
Giovanni Ricci è stato, potrà sembrare strano, nostro cugino acquisito visto che, tanti anni fa, sposammo la figlia di suo zio nonché fratello di suo padre, Giuseppe Ricci. Entrambi, Domenico e Giuseppe, nativi di Staffolo, paesino sulle colline di Jesi in terra marchigiana, gente operosa, dilagante mezzadria e vita tutt'altro che facile.
Sia Giuseppe sia Domenico erano entrati nell'Arma e quest'ultimo faceva parte a tutti gli effetti della scorta del presidente della Dc Aldo Moro. "Mio padre lo vedevamo solamente il 6 gennaio - raccontava ieri sera a cena Giovanni Ricci - A Natale, a capodanno, a Pasqua, era sempre con Moro. Il 6 gennaio andavamo ad Ostia, da mia nonna, e lì trascorrevamo la giornata della Befana. Noi, io e Giampaolo con il quale sono divenuto grande amico, non facciamo le vittime e quando raccontiamo la nostra storia non ci piace farci compiangere. Le nostre sono storie di persone che hanno reagito, che hanno vissuto, che sono qua per raccontare a chi nemmeno se le ricorda dove può arrivare l'odio politico se non si ferma in tempo".
Le Brigate Rosse volevano rovesciare il sistema, instaurare la dittatura del proletariato guidato da un'avanguardia combattente, hanno ucciso e distrutto famiglie, affetti, professioni, vite. Abbiamo visto tutti come è andata a finire. Adesso ci sono rimasti quelli che hanno pagato sulla propria pelle l'assenza di chi, purtroppo, non c'è più. La loro memoria dovrebbe essere valida per tutti, per chi sta a destra così come per chi sta a sinistra. La memoria dovrebbe unire, non dividere, coinvolgere, non allontanare.
In tempi di rinnovato odio politico strumentalizzato da chi vuole a tutti i costi vedere il nemico anche dove non c'è, sarebbe giusto ricordare, soprattutto, per pacificare gli animi in nome di una verità storica il più oggettiva possibile, ma al di fuori delle strumentalizzazioni di una classe politica che fa, semplicemente, schifo comunque la si guardi, ma che lo fa un po' di più proprio laddove, a sinistra, dovrebbe essere, al contrario, più giusta e più vera. Così, purtroppo, non è e si utilizza l'antisemitismo di 80 anni fa per combattere chi la pensa diversamente.
Ecco perché agli studenti del Vallisneri farà senz'altro bene conoscere anche la storia di Giampaolo Mattei, uno dei sei figli di una modesta famiglia che, nel lontano 1973, abitava nel quartiere periferico di Primavalle. "Per dare un'idea di che cosa fosse Primavalle a quei tempi - ricorda Mattei - basti pensare ad una enorme fetta di cocomero di colore rosso e un solo semino di colore nero. Ecco, quel semino era la sezione del Msi guidata da mio padre che era stato messo lì proprio da Giorgio Almirante".
Ai giovani lucchesi che conosceranno sicuramente Auschwitz e Birkenau, Mauthausen e Dachau, ma non avranno mai sentito parlare di Virgilio e Stefano Mattei né dei loro carnefici Achille Lollo, Marino Clavo, Manlio Grillo, le parole di Giampaolo Mattei, che all'epoca dei fatti aveva appena tre anni, forse faranno aprire gli occhi.
C'è stato un periodo, nella storia di questo paese, in cui la guerra civile ha visto contrapporsi, da una parte e dall'altra, la migliore gioventù o, almeno, una buona parte di essa, che si uccise senza pietà in nome di o contro lo stesso ideale. Mario Mattei era il segretario della sezione di Primavalle del partito di Almirante, era, insomma, un fascista quando, badate bene, definirsi o definire fascista qualcuno aveva ancora un senso e non come oggi che questo senso, ormai, non esiste più.
A Primavalle, però, erano tutti di sinistra e tutti o quasi legati alla sinistra extraparlamentare. Quella notte, la notte del 16 aprile 1973 la casa dove vivevano, in otto, moglie, marito e sei figli, i Mattei, fu data alle fiamme dopo aver cosparso di benzina la soglia dell'abitazione e aver appiccato il fuoco. Morirono, carbonizzati, Stefano che aveva 8 anni e Virgilio che ne aveva 22. Fu una morte atroce. Gli altri quattro figli si salvarono a stento, chi gettandosi dalla finestra, chi venendo strappato alla morte, miracolosamente, dai genitori.
I fratelli Mattei, però, non hanno mai avuto, fino a qualche lustro fa, il diritto ad un giorno della memoria tutto per loro. Anzi. In fondo, davano fastidio ed erano scomodi un po' per tutti, soprattutto per tutti quegli pseudorivoluzionari e intellettuali radical-chic che avevano sempre sostenuto essersi trattato di un regolamento di conti interno alle fazioni missine e neofasciste.
Noi, che a Roma abbiamo vissuto proprio in quegli anni, ricordiamo bene la mattina del 28 febbraio 1975. Abitavamo al quartiere Prati e proprio al palazzo di Giustizia era in corso il processo per il rogo di Primavalle contro Achille Lollo, il peggiore, il più bastardo di tutti. Sapeva bene di essere stato l'autore della strage e con lui lo sapevano i Piperno, i Morucci, gli Scalzone, tutti i militanti di Potop e della sinistra extraparlamentare, ma nessuno ebbe il coraggio di assumersi le responsabilità di quell'omicidio.
E quella mattina, proprio per protestare contro la Giustizia Fascista che se la prendeva con un innocente come Lollo, fu deciso di assalire la sede del Movimento Sociale Italiano di via Ottaviano, accanto a piazza Risorgimento. Fu un massacro. Alvaro Lojacono detto Varo, militante di Potop, figlio di un dirigente del Pci, futuro esponente delle Brigate Rosse per le quali ha ucciso più volte, sparò e ammazzò un giovane studente greco, Mikis Mantakas e per questo omicidio, così come per la strage di via Fani, non ha mai fatto un solo giorno di galera.
Avete mai sentito parlare di un giorno della memoria anche per questi morti senza valore?
Per decenni nessuno ebbe il coraggio di dire la verità. Solo noi, nel 2003, in un libro apparso nella collana Einaudi degli Struzzi, La generazione degli anni perduti che l'ex sindaco Pietro Fazzi, coraggiosamente, ci fece presentare a Lucca, raccontammo, grazie alle confessioni dei Novak e dei Morucci, come erano andate, effettivamente, le cose e come, dietro la strage dei fratelli Mattei ci fossero, da un lato, l'odio politico smisurato di una parte politica verso l'altra, dall'altro la vergognosa mistificazione e deformazione della verità operata, come accade anche oggi, dai mass media che già allora parteggiavano apertamente per la sinistra extraparlamentare e che costituivano quella cosiddetta area di contiguità che fu tanto restìa a schierarsi contro il nascente fenomeno del terrorismo di sinistra.
Certo, cari ragazzi, care sardine, facile essere tutti dalla parte degli ebrei anche quando, ormai, fascisti e nazisti, almeno a queste latitudini, ne sono rimasti pochi e, per quei pochi, basterebbe riaprire i manicomi criminali. Più difficile scoprire che oggi l'antisemitismo sta di casa, purtroppo, laddove, in parte, è sempre stato, a sinistra e, soprattutto, tra coloro che professano l'Islam. Questi sono, oggi, i veri nemici di Israele e degli ebrei e chi distingue tra la prima e i secondi non ha capito niente. Come ha scritto bene Fiamma Nierestein, oggi siamo tutti Israele.
Quanto al resto, più difficile è stare con la memoria a prescindere cercare, cioè, di comprendere dove stanno le vere vittime di ogni situazione, senza colori rossi o neri, ma sempre con la voglia di comprendere le ragioni ultime delle cose. E per poter fare questo non serve né basta scendere in piazza per protestare, ma bisogna leggere, leggere e ancora leggere. E studiare . E non sottrarsi alla ricerca di testimoni che possano aiutare ad aprire la mente.
Ecco perché riteniamo che il liceo Vallisneri abbia fatto una bella cosa. E bello sarebbe se ogni anno, da destra e da sinistra, la memoria fosse stimolo ad una riappacificazione che non vuol dire negazionismo in un senso o nell'altro, ma disponibilità a riappropriarci della propria identità nazionale che è, volenti o nolenti, uguale per tutti.
Foto Ciprian Gheorghita
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Il prefetto Francesco Esposito ha consegnato la medaglia d’onore concessa dal presidente della Repubblica a due cittadini lucchesi deportati ed internati nei campi di lavoro, Ilario Simoni e Gennaro Guida; per quest’ultimo, già deceduto, è stata ritirata dal pronipote Alessandro.
La consegna è stata l’occasione per ricordare le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, le deportazioni di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, proteggendo i perseguitati e salvando, a rischio della propria, altre vite.
Protagonisti della giornata, gli studenti; la scelta è stata voluta dal Prefetto per affidare loro, simbolicamente, il testimone della memoria e dell’impegno.
Sono stati i ragazzi che hanno parlato ai ragazzi, conducendo l’intera cerimonia, a cominciare dallo studente che ha fatto da speaker; hanno letto alcuni brani, hanno raccontato la loro esperienza sul treno della memoria, hanno suonato. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” scriveva Primo Levi, questa è stata la base delle riflessioni che gli alunni del Polo Fermi Giorgi e del Carrara hanno effettuato, portando il loro contributo basato sugli studi e sulle ricerche effettuate a scuola sull’argomento. Sono state rievocate le figure di Arturo Paoli, Giusto tra le nazioni per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati durante la seconda guerra mondiale e di don Aldo Mei che fu rinchiuso nella Pia Casa di Lucca e processato per aver dato rifugio ad un ebreo condannato a morte. Molto sentito il racconto dell’esperienza vissuta sul treno della memoria cui hanno partecipato gli studenti grazie ad un progetto che ha visto coinvolte numerose scuole.
Il professor Stefano Bucciarelli ha ricostruito gli eventi storici, facendo riferimento in particolare a quanto accaduto nella nostra provincia e soprattutto a quello che hanno vissuto i deportati a cui è andato il riconoscimento di Mattarella.
Hanno partecipato alla cerimonia anche gli studenti del Liceo Musicale “A Passaglia” di Lucca che hanno eseguito al violino brani di G. Handel ed il canto popolare Shalom alaichem (canto popolare ebraico).
Nel suo intervento il prefetto ha dichiarato “I sopravvissuti a quei tragici eventi sono sempre di meno e sempre meno saranno le testimonianze dirette. Per questo, con il passare del tempo, abbiamo una responsabilità sempre più grande di conservare la memoria e tramandarla alle future generazioni per evitare che nell’oblio possano ripetersi eventi così atroci e disumani. Per fare memoria non basta ricordare ma occorre conoscere, riflettere, acquisire consapevolezza e, da questa conoscenza, trarre le ragioni per rinnovare, con i più giovani, l’impegno quotidiano per la dignità dell’uomo, la libertà e la democrazia”.
Il Presidente della Provincia, rivolgendosi in particolare agli studenti intervenuti, ha sottolineato con forza “l’importanza di fare memoria, di ricordare gli eventi tragici della nostra storia perché la libertà non è scontata. Per molte persone è stata una dura conquista, pagata a prezzo altissimo. Fare memoria, quindi, serve per essere consapevoli, per essere persone migliori, per dare valore al proprio vissuto ed è anche per questo che le testimonianze dirette sono fondamentali, così come lo è conoscere e scoprire la storia degli eventi tragici compiuti in Italia, nel mondo ma anche vicino casa nostra, nei territori dove viviamo e vivono i nostri cari. Ecco che ricordare periodicamente la shoah, la promulgazione delle leggi razziali, l’esistenza dei campi di concentramento e di sterminio, ci aiuta a dare maggior valore alla nostra esistenza e a prendere le distanze da certi tipi di comportamenti che dividono le persone in classi, razze, etnie. La razza è una soltanto: quella umana”.
Al termine i ragazzi sono stati accompagnati dal Prof. Bucciarelli a visitare la Mostra allestita in Sala Accademia 1 “Il banco vuoto – le leggi razziali nella scuola in provincia di Lucca”.