È ufficiale: il Gay-Pride della Toscana si terrà nella città di Lucca il 7 settembre, a pochi giorni dalla processione di Santa Croce e durante un periodo in cui i lucchesi si sentono particolarmente vicini alle proprie tradizioni e alla propria storia che niente hanno a che vedere e a che fare con una manifestazione come quella indetta dalle associazioni Lgbt(uvz).
"L'ho già comunicato espressamente agli organizzatori - dice il sindaco Mario Pardini - la data del 7 settembre è profondamente infelice e sbagliata. Siamo a pochi giorni dalla processione di Santa Croce. Lo sanno tutti che a settembre, almeno fino a sabato 21, da sempre ci sono gli eventi legati al Settembre Lucchese che occupano quasi tutte le piazze e con il luna-park in piazzale Don Baroni. Inoltre, il week-end del 7 settembre c'è Murabilia che porta in città oltre 20 mila persone. Come sindaco non posso fare nulla, ma comunicare pubblicamente il mio grande disappunto per questa scelta sbagliata e assolutamente infelice".
A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre. Come non vedere nella decisione di fissare il Gay-Pride il 7 settembre a Lucca, una provocazione nei confronti della giunta di centrodestra che governa la città di Lucca. I lucchesi, di questa sfilata, avrebbero fatto, volentieri, almeno. Noi per primi. E meraviglia che dalla diocesi di Lucca, l'arcivescovo monsignor Giulietti, sempre pronto a dire la sua, non abbia avvertito il bisogno di fare sì che il Settembre Lucchese continui ad essere quello che è sempre stato, ossia un evento meritevole di rispetto e di dedizione".