1 - 4
Lucchese (3-5-2): Biggeri, Dumancic (12’ Adamoli), De Vito e Solcia; Papini (88’Galardi), Zennaro (46’ Sbrissa), Meucci, Nannelli (46’ Bianchi) e Panati; Marcheggiani (61’ Cruciani) e Petrovic A disposizione: Pozzer, Panariello, Kosovan, Cellamare, Scalzi e Caccetta Allenatore: Giovanni Lopez
Novara (4-2-3-1): Lanni, Cagnano, Bove, Pogliano e Corsinelli (77’ Pagani); Hrkac (46’ Collodel) e Schiavi; Malotti (64’ Bortoletti), Rossetti (64’ Cisco) e Panico; Lanini (70’ Gonzalez) A disposizione: Desjardins, Zunno, Lamanna, Bellich, Spitale, Ivanov e Pellegrini Allenatore: Simone Banchieri
Arbitro: Andrea Colombo di Como (Assistenti Munerati di Rovigo e Franco di Padova)
Note: prima della partita è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Luciano Lopez, padre del tecnico rossonero Giovanni. Calci d’angolo 2-3. Ammoniti Papini, Corsinelli, De Vito, Rossetti e Hrkac. Recupero 4’ e 2’.
Marcatori: 4’ e 68’ Lanini, 20’ Panico, 31’ Rossetti e 90’ Bianchi
LUCCA - Si interrompe dopo sei partite utili la striscia positiva della Lucchese, surclassata tra le mura amiche da un Novara tornato ad assaporare il gusto dei tre punti dopo 14 turni. È un k.o. tecnico, per utilizzare un gergo pugilistico, quello incassato da Meucci e compagni, apparsi in completa balia degli ospiti, determinati a giocare alla morte per salvare la panchina a Banchieri, tecnico veramente benvoluto da tutta la rosa. Un approccio deficitario alla gara, troppo amnesie difensive e l’incapacità di rifornire le punte sono tra i motivi principali che spiegano il vistoso 1-4. La scelta di far partire dalla panchina sia Sbrissa che Bianchi, a conti fatti, non ha dato i suoi dividendi. Rossoneri che attendono poi il responso riguardo all’entità dell’infortunio subito da Dumancic. La corsa della Pantera sul sentiero che porta alla salvezza ha incassato un brusco stop. Sarà necessario riprendere il cammino intrapreso da due mesi a questa parte sin da mercoledì a Grosseto, gara alla portata al di là del gap in classifica, per evitare di tornare in una pericolosa spirale negativa, specialmente a livello psicologico.
Alla luce dei risultati maturati negli anticipi di ieri, sconfitte per le pericolanti Livorno, Pergolettese, Piacenza e Olbia, per la Lucchese lo scontro diretto, inatteso ad inizio stagione alla luce delle ambizioni dei piemontesi, riveste ancora un’importanza ancora più importanti. In caso di successo la Pantera scavalcherebbe in graduatoria Livorno e Piacenza agganciando proprio gli azzurri di Banchieri. Lopez, in ottica dei tre impegni nel giro di una settimana, propone tre cambi rispetto all’undici ammirato a Crema. Fuori Sbrissa, Adamoli e Caccetta, dentro De Vito, il rientrante capitan Meucci e Zennaro. Per fermare le galoppate degli esterni Malotti e Panico, il trainer romano si affida al contenimento di Papini e Panati. Situazione pesante, anche a livello societario, per il Novara a digiuno dai tre punti dalla sesta giornata. Banchieri, richiamato nemmeno un mese fa al posto di Marcolini, si gioca nuovamente il posto affidandosi dall’inizio ad uno dei due neo acquisti, il viareggino Corsinelli. Assenti per squalifica gli assenti Migliorini, Bianchi e Buzzegoli.
Come spesso accade, l’avvio della Lucchese è traumatico. Passano soltanto quattro giri di orologio che gli ospiti timbrano già il cartellino. Lanini ha tutto il tempo di farsi 40 metri palla al piede, approfittando dell’inesistente pressing locale, per poi calciare dal limite dell’area. Il tiro sarebbe centrale ma per la sfortuna della Pantera sulla traiettoria trova l’accidentale deviazione di Solcia che spiazza l’incolpevole Biggeri. Per la terza partita consecutiva interna i rossoneri incassano un gol nei primi dieci minuti di contesa. Piove sul bagnato per i padroni di casa, costretti a perdere per infortunio al 12’ Luka Dumancic. Al suo posto entra Adamoli, con Papini che retrocede sulla linea dei tre difensori. La musica per la Pantera, purtroppo, non cambia di spartito ed il Novara approfitta di un’ingenuità difensiva.
Corre il 20’ quando Papini si attarda nel disfarsi del pallone, Panico è abile nel recuperarlo, entrare in area e sorprendere Biggeri sul proprio palo. 0-2 e grande festa sulla panchina piemontese. Il solo Zennaro, grande la personalità denotata dal play veneto, cerca di accendere la luce tra i locali che al 31’ capitolano nuovamente. Un lungo rilancio dalle retrovie non viene intercettato da De Vito, lasciando così campo libero a Rossetti, freddo a superare Biggeri da sotto misura. Primo tempo all’insegna della solitudine per le punte Petrovic e Marcheggiani, prive di qualsiasi tipo di rifornimento. Prima del riposo, per poco il Novara non colpisce ancora. Altro errore centrale della difesa locale, Malotti arriva davanti a Biggeri, con il portiere garfagnino decisivo nell’ipnotizzare l’ex Sambenedettese.
Nell’intervallo Lopez decide di giocarsi immediatamente il tutto per tutto: fuori i classe 2000 Nannelli e Zennaro, dentro Sbrissa e Bianchi. Dalla parte opposta Banchieri non vuole correre rischi togliendo l’unico ammonito Hrkac per il pari ruolo Collodel. Mosse che non apportano dei benefici alla manovra rossonera. È sempre il Novara, non pago del rassicurante vantaggio, a spingere sulla sinistra con Corsinelli, ammonito per simulazione dopo un contatto con Meucci. La reazione dei rossoneri è da encefalogramma piatto. Al 68’ il neo entrato Cisco slalomeggia sulla destra come Tomba ai tempi dei Giochi olimpici di Calgary 1988 e dopo aver portato a spasso tre avversari mette al centro un pallone che, dopo una fortuita carambola, arriva sui piedi di Lanini che ha porta vuota mette dentro per lo 0-4. La partita scorre via tra un cambio ed un altro, debutto in maglia rossonera per Galardi, fino al 88’ quando per la prima volta nel pomeriggio Lanni è costretto a sporcarsi i guanti sul potente sinistro di Panati. Prima del triplice fischio c’è tempo per il gol della bandiera segnato dal solito Flavio Bianchi, abile a sfruttare un’uscita spericolata del numero uno piemontese.
I risultati odierni, comunque, non allontanano la Lucchese dal penultimo posto ma urge ritrovare la via maestra a partire dal derby di mercoledì dello “Zecchini” di Grosseto in attesa di capire se domani arriveranno, al pari di un paio di necessarie uscite, gli ultimi innesti dal calciomercato.
Foto Ciprian Gheorghita