Ce n'è anche per Cecco a cena
I dirigenti della Lucchese si vergognino e non solo loro: i giocatori in sciopero e hanno ragione, senza stipendio da novembre. Cosa farebbero sindaco e assessori se non prendessero soldi da cinque mesi?
Era ora. Non ne potevano e non ne potevamo più. Loro, costretti a sopravvivere grazie alla elemosina di numerosi tifosi spinti a mettersi le mani in tasca per…

2 milioni 600 mila euro per le torri faro al Porta Elisa: dalla giunta Pardini una spesa... immorale
Questa giunta si rivela un giorno dopo l'altro e non certo nel migliore dei modi. La Lucchese 1905 è fallita o quasi con oltre 3 milioni di euro, e l'amministrazione comunale, che non ha ancora e mai pensato a riscuotere i crediti vantati col gruppo Bulgarella, mediante una variazione al Piano triennale dei lavori pubblici 2025-2027 ha deciso di spendere 2 milioni 580 mila euro per le torri faro dello stadio. Stadio che, così, diventerebbe agibile anche per la serie B e, probabilmente, per la serie A, dove la Lucchese spera di approdare come aveva detto più volte lo stesso ex presidente Bulgarella. Ebbene, non si può non ritenere una notizia del genere, semplicemente, immorale. Ma come?, ci sono famiglie lucchesi che stentano ad arrivare a fine mese, ci sono istituti fatiscenti, impianti sportivi che fanno schifo, strade che sono campi da golf, ma, al di là di tutto ciò, c'è il calcio che a Lucca interessa, in particolar modo, solamente i tifosi della Lucchese i quali, notoriamente, simpatizzano per questa giunta avendo un partito politico che li rappresenta. Qual è il senso di spendere una somma così ingente deviandola da altri investimenti significativi, quando lo stadio accoglie una squadra che fa fatica e non per colpa sua a restare nella categoria in cui si trova e con una società che vanta tre fallimenti negli ultimi 15 anni con il quarto all'orizzonte? Se si ha intenzione di affittare il Porta Elisa a società di serie A che pagano e rimborsano i soldi spesi potrebbe essere un affare, ma se si pensa di fare tutto per la Lucchese in serie B o, addirittura, in serie A, non fateci ridere e guardate chi sono i personaggi che si avvicendano nell'acquisto della società rossonera. L'ultima velina diffusa da palazzo Orsetti è assolutamente priva di interesse dal momento che non fa altro che ripetere cose già dette: la revoca della concessione del Porta Elisa, cosa che, ormai, non avverrà più visto che il campionato è alla fine...

Gli imprenditori lucchesi non vogliono la Lucchese e fanno bene: sono i più saggi e i migliori, ma a qualcuno non va giù
C'è qualche collega che insiste, da diversi mesi, ma anche da parecchi anni, a meravigliarsi e a prendersela con gli imprenditori lucchesi perché non sarebbero interessati ad acquistare la Lucchese 1905. Proprio in questi ultimi mesi sul quotidiano La Nazione sembra avviata una campagna di critica verso il settore manifatturiero della Lucchesia che si rifiuta di scendere in campo e investire soldi per aiutare, in questo caso, la società rossonera che si trova vicina al fallimento con oltre 3 milioni 500 mila euro di debiti e tutti, Bulgarella in primis, che si sono dati alla fuga e con un cambio di proprietà a settimana o quasi. Secondo questi esperti giornalisti sportivi qualche imprenditore lucchese dovrebbe svegliarsi una mattina e tirare fuori, intanto, 1 milione 500 mila euro per provvedere alle spese più ingenti per evitare ulteriori penalizzazioni. Già, ma gli altri due milioni di debiti che la Lucchese, grazie a Bulgarella e a quelli prima di lui, hanno con la città, chi li sborsa? Ci sono numerosi decreti ingiuntivi presentati in tribunale, ma a differenza di quanto avveniva finché è rimasto Bulgarella, invece di trattarli frazionandoli, si va diretti all'incasso. La realtà è che la città di Lucca, da 20 anni a questa parte, con la Lucchese è stata massacrata dai debiti dei diversi proprietari e ora qualcuno si è stancato mentre qualcun altro, al contrario, ha proseguito a prendere pesci in faccia...

Il Comune si sostituisce alla Lucchese 1905: una enorme presa in giro da Bulgarella e soci. Ma non era Claudio Polonia il diavolo in persona?
Saremo brutali. Guardando questa foto, con Pardini e Barsanti abbracciati a Palazzo Orsetti dopo la vittoria alle ultime elezioni, viene da chiedersi se anche noi esulteremmo come abbiamo fatto o se, al contrario, eviteremmo accuratamente di votare come abbiamo votato. Questa domanda ci incalza e ci martella spesso, in questi ultimi tempi e una delle ragioni se non la principale è ciò che è accaduto e sta avvenendo alla Lucchese 1905 ormai fallita e con un debito di oltre tre milioni di euro. Ovviamente gli imbecilli che volano e ce ne sono tanti, troppi, sono convinti che da un momento all'altra arriverà il Messia in grado di subentrare e risolvere tutti i problemi. Noi che abbiamo alle spalle tre fallimenti, uno peggio dell'altro, uno più sofferto dell'altro, siamo molto, ma molto meno ottimisti. Oggi il comune ha diffuso una velina nella quale spiega di essersi accollato le spese per la manutenzione del manto erboso dello stadio e questa può essere un'azione meritoria se si pensa a che fine fece il campo da gioco dopo gli altri fallimenti. Pardini e lo sceriffo hanno giocato di anticipo. Così come hanno anche annunciato che le torri faro verranno puntualmente realizzate e sempre, ovviamente, a spese della comunità anche se a questa, magari, del calcio e della Lucchese frega niente. Ma non è tutto. Il comune di Lucca vanta almeno tre anni di crediti per la gestione del Porta Elisa, soldi che Bulgarella e Lo Faso non hanno mai pagato. Ovviamente chissenefrega, tanto sono soldi pubblici ossia dei lucchesi. E vogliamo accennare ai debiti per le utenze? La domanda è una sola: perché il comune di Lucca nella figura dell'assessore allo Sport Fabio Barsanti non ha fatto niente per cercare di rientrare in possesso dei soldi anche quando erano tutti lì a sbavare dietro ad un Bulgarella da Trapani che si sciacquava la bocca davanti ai cronisti raccontando di voler andare in serie A? E le due nuove società, ridic ole, che hanno acquistato la Lucchese per poche migliaia di euro, dove sono?, che fanno?, chi sperano di coinvolgere in questa ennesima buffonata rossonera?...

La Lucchese dei record: a vele spiegate verso il quarto fallimento
Alcuni giorni fa abbiamo incontrato in via Fillungo un personaggio molto addentro alle vicende rossonere, se non altro per conoscenza diretta. Le sue parole ci hanno rifilato una mazzata le cui proporzioni sono superiori a quelle che pensavamo fossero. Il 'buco' o il debito che dir si voglia accumulato dalla società rossonera durante la gestione Bulgarella compreso, ovviamente, quanto ereditato dalla gestione precedente, ammonterebbe a circa 3 milioni e 500 mila euro. Quanto a tutto il resto, nuovi acquirenti compresi, una tragicommedia. Ebbene, visto che cosa è accaduto ieri con il mancato versamento dei soldi di stipendi e oneri vari, ci pare che la situazione sia precipitata ancora di più. Ma andiamo con ordine. Andrea Bulgarella, che aveva promesso, addirittura, di andare in serie A, ha venduto la Lucchese 1905 ad una società denominata Sanbabila il cui capitale sociale era di appena 10 mila euro. Questo sodalizio ha promesso mari e monti e ha venduto anche alcuni giocatori - e i soldi dove sono finiti? - per poi cedere incredibilmente la Lucchese 1905 ad un'altra società i cui dirigenti si fa fatica a individuare e che, a quanto pare, più che con Milano, hanno a che fare con altre latitudini. Il presidente Giuseppe Longo ha inviato questa mattina una lettera di dimissioni anche se non si riesce a capire da cosa si sia dimesso visto che, ormai, non c'è più una società da cui potersi dimettere come ha ben sottolineato mister Gorgone amaramente e con rabbia nel dopo gara di ieri sera...

Ma il Dalai Lama ha, poi, scritto a Mario Pardini? O a Ferruccio Pera e Roberto Vannacci?
Incredibile, ma vero. Tutti i consiglieri di sinistra da un po' di tempo a questa parte ce l'hanno con Ferruccio Pera, ristoratore, consigliere comunale di Lucca 2032, persona…

Nessuno tocchi il manto erboso e Pardini-Barsanti la facciano finita di inchinarsi ai proprietari della Lucchese: i soldi sono della città
Adesso basta. Lo sceriffo che non ne azzecca una nemmeno se gli mettono il bersaglio a 30 centimetri, insieme a Mario Pardini hanno commesso errori imperdonabili con la Lucchese 1905 gestione Bulgarella. Hanno messo mano al portafogli, non il loro, per aiutare la società rossonera a effettuare migliorie allo stadio e non soltanto. Non hanno controllato quello che stava accadendo al settore giovanile, finito allo sfascio, non hanno appurato che cosa stesse realmente accadendo all'interno del sodalizio societario, con debiti maturati e dilazionati per non incorrere in decreti ingiuntivi che i creditori hanno accettato, poverini e poveretti, di dilazionare salvo trovarsi, adesso, nel non sapere come andranno a finire le storie. Ieri si è tenuta la conferenza stampa con cui un avvocato, Longo di cognome, ha spiegato che tutto è pronto per la ripartenza con grandi progetti per il futuro. Longo avrebbe anche detto che ha provato a contattare Pardini, ma non c'è riuscito. E menomale. Al posto del sindaco non saremmo guardinghi, di più. Leggiamo, addirittura, che la nuova dirigenza vuole sostituire il manto erboso del Porta Elisa con un campo sintetico. Ma con quale faccia la gente arriva e pretende di cambiare le cose senza nemmeno sapere di cosa sta parlando? A chi appartiene il campo dello stadio? Al comune vogliamo pensare quindi il comune il manto erboso se lo tenga stretto a meno che non finisca come di recente è avvenuto, ossia con qualcuno che prende le commesse e fa i lavori guadagnandoci pure...

Il 22 gennaio si presenta la nuova cordata. Al posto dell'assessore Barsanti ci saremmo già dimessi e chiesto scusa
La Lucchese è stata ceduta ad una cordata di non si sa bene chi proveniente, comunque, pare, dalla Lombardia. In sostanza, un presidente malato di origini siciliane che vende o svende la società senza far sapere alcunché a chicchessia e lo comunica con quella che, a tutti gli effetti, potrebbe essere definita la lettera alla serva e la serva, in questo caso, siamo noi giornalisti che aspettano quotidianamente le veline dell'ufficio stampa rossonero e, poi, copiano o scopiazzano il pezzo ricevuto. La nota diffusa in giornata, tuttavia, non è stata redatta dal collega Nico Venturi bensì dal gruppo Bulgarella che ha dimostrato di non saper fare il mestiere di addetto stampa sportivo così come la nuova proprietà, ammesso che esista da qualche parte, ha mostrato di non sapere nemmeno quali siano i modi e i tempi per simili annunci e presentazioni. Così, con poche righe, qualche scarabocchio scarno di significato, ha posto fine all'esperienza calcistica lucchese di Andrea Bulgarella, giunto in Lucchesia per scalare i vertici del calcio professionistico e, complice anche una malattia impietosa, costretto a sbarazzarsi di un peso impossibile da sostenere in tutti i sensi. In realtà la malattia ha avuto certamente il suo ruolo, ma non è stata la sola causa di un fallimento calcistico che avrebbe dovuto portare la Lucchese in serie B e, invece, sta rischiando di portarla in serie D. La nuova proprietà capitanata dall'avvocato Giuseppe Longo ha diffuso nel pomeriggio questo comunicato, il primo della Nuova Era: La nuova proprietà della Lucchese 1905 intende esprimere il proprio entusiasmo e il profondo senso di responsabilità per questa importante opportunità. La Lucchese 1905 rappresenta un patrimonio sportivo e culturale di grande rilievo, e la nuova dirigenza si impegna a lavorare con dedizione e professionalità per valorizzare il club e consolidarne il prestigio nel panorama calcistico. Per presentare ufficialmente la nuova compagine societaria e illustrare le linee guida del progetto futuro, è convocata una conferenza stampa che si terrà mercoledì 22 gennaio. Durante l’evento verranno illustrati i punti cardine del programma della Lucchese 1905, che includono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, le strategie di crescita e sviluppo, la nuova struttura organizzativa e le prospettive di mercato. La nuova proprietà intende condividere con la città la visione che guiderà il percorso del club nei prossimi anni, con l’obiettivo di rafforzare il legame con Lucca e assicurando nel contempo trasparenza e dialogo costante con tutte le parti interessate. In ultima battuta la nuova società ci tiene a ringraziare il Presidente Bulgarella per quanto fatto in questi due anni e gli augura il meglio per la sua salute...

Il silenzio è dei colpevoli: a Lucca la Sinistra ha fatto una vera e propria figura di merda mentre la giunta Pardini ha reso la città più bella e vivibile
Sono passati giorni anzi, mesi da quando abbiamo speso parte del nostro tempo per commentare la politica di questa città. In questo 2024 che va a morire sono state molte le volte in cui nel nostro mirino è finita la giunta di centrodestra che governa Lucca. Non le abbiamo risparmiate e nemmeno mandate a dire sia al sindaco sia ad alcuni assessori che, a nostro avviso, non ne combinavano una che fosse una a modo giusto. Dovessimo, però, stilare una sorta di bilancio generico e generale di quanto è stato fatto, prodotto, visto e scoperto, in particolare, in questi ultimi mesi, beh, non c'è dubbio che il centrodestra ha recuperato alla grane riuscendo a fare quello che a Viareggio ha portato avanti Giorgio Del Ghingaro e, guarda caso, in entrambi i casi abbiamo la Sinistra che se la prende con entrambi senza rendersi conto che durante la propria gestione non ha fatto quasi niente, immobile, triste, da grattarsi gli attributi, costantemente alle prese con una profonda sensazione di sconforto e di negatività. Non si può negare che Lucca, durante queste festività natalizie, è più bella, più godibile, che la giunta sta spendendo in questa sua missione un iperattivismo che può essere forse criticato nei metodi, ma non certo nei risultati. Guardatela Lucca e osservatela da dentro: stupenda. E dove sono i consiglieri comunali di sinistra che fanno venire il latte alle ginocchia con quella loro passività che rende davvero difficile anche il solo pensare positivo. Attenzione, però, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una opposizione senza oppositori, con il solo Alfarano da un lato, il Bianucci dall'altro, che criticavano, ma non si capisce nemmeno cosa e perché...

Loreno Bertolacci e le Gazzette volano a Bruxelles per e con Roberto Vannacci
Incazzati. Questa è la parola giusta. E schifati. Perché tutto si può accettare in questa esistenza già tribolata e tribolante, ma non la cattiveria umana, non la denigrazione fine a se stessa, non la sudicia passione per distruggere le persone. Conosciamo Roberto Vannacci da quando, poco più di un anno fa, lo abbiamo intercettato-intervistato al Bagno Biondetti e, da allora, lo abbiamo frequentato e apprezzato per la sua onestà intellettuale, sopportando la merda che, puntualmente, i colleghi invertebrati di questo universo dell'informazione a una sola dimensione, gli hanno rovesciato addosso. C'è, tuttavia, un limite che è imposto non soltanto dalla deontologia con cui il (dis)ordine dei giornalisti si riempie e si sciacqua la bocca, ma dal rispetto e dalla onestà intellettuale. Pseudo giornalisti che credono di essere alla ricerca perenne di uno scoop senza senso, che covano e coltivano verità preconfezionate, lanciano i propri strali suscitando dubbi e sospetti per infangare ogni cosa che non segue le loro aspettative e direttive, nemmeno si trattasse di una neo bocca della Verità sulla quale e con la quale decidono chi deve essere ammesso alla loro corte. Sono dei pezzenti, dei mediocri, degli squallidi interpreti di un settore, quello della comunicazione, che fa acqua da tutte le parti, che è schiavo di un politicamente corretto verniciato di rosso, che scambia informazione per obiettività, onestà per viltà, virtù per corruzione. Esempi classici di disinformazione-allusione-travisamento-invenzione con il solo e unico scopo di danneggiare politicamente e non soltanto il generale Roberto Vannacci che a noi interessa come persona ancor più che come ufficiale. Di quello che sono capaci, salvo rare eccezioni, le forze armate italiane, ne abbiamo avuto un doppio assaggio a Caporetto e l'8 settembre 1943 ed è per questo che non ci meravigliamo se l'attuale ministero della Difesa, retto da un ministro che si è inventato una laurea mai conseguita, ha sparato a zero contro uno dei suoi più alti rappresentanti. Ma di quello che sono in grado di fare i giornalisti non avevamo ancora scoperto: sono capaci di andare oltre l'inimmaginabile e, poi, dormire tra due guanciali come se niente fosse...
