Politica
Nessuno tocchi Ca... melia: Roberto Vannacci insorge per le parole contro la moglie
Non è la prima volta che i mass media si occupano della consorte del generale Roberto Vannacci, Camelia MIhailescu, rumena, mamma delle sue due figlie, Soprattutto, perché non…
Rete dei Patrioti, striscione di sostegno a Elon Musk
"Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene!". Questo è il testo di uno striscione esposto dai militanti della Rete dei Patrioti, di fronte ai tribunali di Firenze, Prato, Lucca e Pistoia
L’autonomia differenziata... la Consulta l’azzoppa
I ricorsi riguardanti profili di incostituzionalità alla legge sulla cosiddetta Autonomia Differenziata, proposti da alcune regioni (soprattutto del Sud Italia), sono stati accolti solo in parte dalla Corte Costituzionale
Il gatto mammone… il suo ruggito
Nel momento in cui vede rotolare a valle il masso che, con sacrificio e sudore, ha portato fin sulla sommità della vetta, Sisifo diventa consapevole dell'inutilità dello sforzo appena compiuto
Parlamento Europeo di Bruxelles: viaggio col generale Roberto Vannacci nel cuore della politica del vecchio continente
Bruxelles, capitale del Belgio e sede istituzionale dell'Unione Europea, accogliendo ogni anno, oltre a parlamentari e funzionari a vari livelli, migliaia di visitatori desiderosi come noi di esplorare il Parlamento Europeo per scoprire dinamiche spesso sconosciute e avere una migliore visione del lavoro che viene svolto al suo interno
“Svelato il teatrino sull’antenna di via Pattana”: il Pd sul ricorso da 11 mila euro
"Il dibattito in consiglio comunale di lunedì ha portato finalmente alla luce il teatrino perpetrato dal sindaco e dalla giunta sull'antenna di via…
“Con le regionali di Emilia e Umbria si è intrapresa la strada giusta”: Andreuccetti (Pd) riflette sulle elezioni e plaude al campo largo
“Il centrosinistra vince in due importanti regioni, e in entrambi i casi ci sono segnali nazionali e locali da cogliere: per vincere il centrosinistra ha bisogno…
“Da parte della maggioranza un atteggiamento doppiopesista”: la minoranza abbandona l’aula consiliare al momento della votazione della mozione su Matteo Salvini
Mozioni, mozioni, mozioni: questo il focus principale del consiglio comunale di Lucca del 18 novembre, che non è stato però povero di alcuni picchi in positivo, come l’approvazione all’unanimità della mozione per l’istituzione del garante per la tutela dei diritti degli animali, ma anche in negativo, con l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione al momento della votazione della mozione “Difendere i confini dello stato è un atto legittimo”
Yamila Bertieri e Loreno Bertolacci a Bruxelles con Roberto Vannacci e non solo... Ecco (alcuni) dei tanti amici del generale
Dopo il volo Pisa-Bruxelles e una sosta in hotel e, poi, in centro, una fermata ad uno dei più famosi locali della città, l'ex birrificio The Beer Factory in piazza Lussemburgo. Oggi la visita al Parlamento Europeo
Vezzosi al vetriolo contro Pd e Francesco Raspini: "Gira voce di Raspini a capo di gabinetto in Provincia: se vero, la Sinistra allo sfascio"
Forte critica politica all'ex candidato a sindaco del Pd da parte di Antonio Vezzosi che è stato consigliere comunale di Vivere Lucca (1994/1998), membro della Commissione di Gestione del Teatro del Giglio e segretario organizzativo del Partito Democratico (2008)
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"Se l'atteggiamento continua ad essere quello di chi non perde occasione per attaccare continuamente il lavoro del Sindaco di Lucca, dell'Amministrazione di Lucca, dei Consiglieri Comunali di maggioranza e della stessa Lucca Holding su di un tema delicatissimo - e non solo tecnicamente ma anche politicamente - come quello dei futuri assetti della gestione delle risorse idriche a Lucca ed in Toscana, mostrando altresì di sottovalutare quanto la Lega sta facendo anche in Consiglio Regionale per provare a salvare Geal cambiando la normativa, allora piu' che "quelli che l'acqua unisce", siamo di fronte a chi sull'acqua sta provando a dividere compromettendo anche le residue possibilita' di compiere quell'auspicato stretto passaggio che porti a modificare le regole del gioco ed alla salvezza di Geal. La sensazione, infatti, malgrado le reiterate e strombazzate dichiarazioni di "non avere colorazioni politiche" e' quella, invece, che vi sia un chiaro intento, anche ideologico, di fare opposizione al centrodestra che governa a Lucca oltre a perseguire un chiaro approccio politico che mira a scelte ben precise gradite almeno ad una parte maggioritaria del PD lucchese - legittime sia chiaro ma certamente non sopra le parti - riguardo alle quali il tentativo di salvare Geal in tutti i modi come stanno facendo l'amministrazione Pardini a Lucca per un verso e la Lega a Firenze con la nostra proposta di legge, sono di evidente ostacolo". Cosi' Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega".
"Ricordo a tutti, anche a "quelli che l'acqua unisce", che la proposta di legge presentata dalla Lega in Consiglio Regionale che mira a costituire sub-ambiti provinciali in grado di realizzare i presupposti per tenere unito il territorio provinciale sulla base di studi scientifici predisposti dalla stessa AIT e di tenere l'acqua, bene comune, fuori dalla multiutility, apprezzata anche da esponenti autorevolissimi del territorio, e' stata protocollata quasi un anno fa, ha incassato il pieno riconoscimento dei presupposti di legittimita' legale ed e' stata esposta in Commissione dal sottoscritto a seguito del quale la stessa Presidente della Quarta Commissione ha suggerito e disposto una interlocuzione con la maggioranza e cioe' con il PD sulla quale stiamo continuando a lavorare nel tentativo di trovare, anche in extremis - continua l'esponente del partito di Matteo Salvini - un possibile equilibrio utile all'obiettivo."
"E' pero' evidente che gia' la prossima settimana, terminata la tornata elettorale dei ballottaggi, stante anche l'incalzare dei vari passaggi burocratici anticipatori alla scadenza della concessione, stringeremo definitivamente questa fase di dialogo, portando poi, in ogni caso, la Legge al vaglio del Consiglio Regionale.
Tuttavia - conclude Massimiliano Baldini - malgrado continui a mantenere un approccio positivo e teso al risultato, non si puo' sottacere che nessuno potra' sottrarsi alle proprie responsabilita' politiche se Lucca dovesse perdere Geal a causa di questi atteggiamenti divisivi e defatigatori che non sono certo di aiuto ne' a quanto svolto fino ad oggi dall'Amministrazione di Lucca ne' al lavoro della Lega in Consiglio Regionale."
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Non è la prima volta che i mass media si occupano della consorte del generale Roberto Vannacci, Camelia MIhailescu, rumena, mamma delle sue due figlie, Soprattutto, perché non ha mai capito e non si capisce perché debba essere chiamata in causa, per di più negativamente, una donna soltanto perché è la moglie di un personaggio inviso ad alcune categorie tra le quali, oltre ai giornalisti, anche gli attivisti Lgbtq che, dal libro di Roberto Vannacci, si sono sempre sentiti discriminati e messi all'indice, ingiustamente a nostro avviso e non solo. Questa volta è stato un blog della galassia Lgbtqrstuvz a prendersela in maniera offensiva ancor più che ironica e ingiustificata con la signora Camelia chiamando in causa le sue origini straniere e il fatto che il generale avrebbe agito, sposandola, in maniera opposta a quando e quanto parla a proposito di immigrati. Della seria una doppia morale, razzista fuori, mentre in casa propria non lo è avendo sposato una donna appartenente al popolo rumeno contro cui, secondo il blog gay, il segretario della Lega, Salvini, partito di Vannacci, si sarebbe scagliato anni fa con parole di pessimo gusto.
Che cosa c'entri tutto ciò con la figura e il ruolo politico di Roberto Vannacci non è dato capire. La verità è che mai come nel suo caso si assiste ad un vero e proprio massacro quotidiano e mediatico per il quale nessun ordine deontologico spreca una mezza parola di condanna. Roberto Vannacci e la sua famiglia sono stati lasciati soli proprio da quei giornalisti, intellettuali, tutori della giustizia a parole che avrebbero dovuto proteggerli come si protegge chiunque vuole solo esprimere il proprio pensiero.
Ma il generale incursore non è tipo da restare con le mani in mano e come ogni volta, ribatte colpo su colpo. Ecco, infatti, il suo post pubblicato sul proprio profilo facebook in difesa della moglie:
Ecco le vomitevoli dissertazioni di una certa stampa e del mondo LGBTQ nei riguardi di mia moglie. Avendo fallito nel contestare la mia onestà, le mie amicizie, il mio passato, il mio curriculum e i mie valori ora attaccano la mia famiglia. Questi guardiani della morale discutono della nazionalità di mia moglie per parlare di...razzismo. Se avessero scavato meglio avrebbero scoperto che anche mia nonna materna era Croata. Ma tutto questo non ha alcun legame con quanto sostengo, ovvero, di essere assolutamente contrario all'immigrazione irregolare: una posizione limpida, coerente e soprattutto supportata dai dati statistici sulla criminalità e sulla distruzione del sistema sociale nazionale. Ma, si sa, quando non si trovano argomenti coerenti si inventano pretesti surreali. Mia moglie è Rumena, e io ne vado fiero! E lei stessa ne va fiera! E pur essendo cittadina italiana (per matrimonio) non si offenderebbe mai se qualcuno le dicesse che i suoi tratti somatici sono rumeni, anzi , ne sarebbe orgogliosa. Cari giornalisti e attivisti LGBTQ continuate pure la vostra accanita e livorosa ricerca...IO VADO AVANTI A TESTA ALTA!
Ma chi conosce bene Camelia Mihailescu, ex militare di professione, figlia di militare, sa che non ha bisogno di qualcuno che la difenda, sa che possiede un carattere forte e determinato, sa che non si piega di fronte a nulla e che possiede grinta e carattere da vendere. Così, anche lei ha voluto rispondere alle stupide e ridicole parole ricevute dal blog arcobaleno:
Prima di tutto, inviterei le persone che hanno scritto questo articolo a leggere il libro #ilmondoalcontrario e soprattutto a capirlo, cosi si renderanno conto che una persona che ha rischiato la propria vita decine di volte per difendere vari popoli in tutto il mondo non può essere razzista. Neanche una che ha la nonna slava e la moglie rumena. Poi, direi a questi ...giornalisti (anche) di informarsi meglio prima di scrivere, perché la moglie rumena ha da molti anni la cittadinanza italiana, non è mai stata una immigrante illegale, non ha mai commesso reati e ha sempre lavorato nell'ambito accademico. In più, senza falsa modestia, aggiungerei che la moglie rumena ha due lauree e parla 4 lingue. Un po' meno del marito che né parla 7, ma direi che non è male comunque. E chiuderei dicendo - BEN VENGANO in Italia gli stranieri come me!
Questa volta, però e inoltre, anche una nostra cara amica e senatrice di Fratelli d'Italia, Susanna Campione, componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne, avvocato che conosciamo e apprezziamo, romana, ma presente a Lucca per aver difeso Sabrina Landucci nella causa avverso l'ex marito Mario Cipollini, nota anche per la sua battaglia costante in difesa delle donne, ha voluto intervenire e schierarsi dalla parte di una donna, appunto la moglie dell'europarlamentare della Lega. Chissà dove saranno finite le femministe e le sinistrorse verniciate di rosso. Ecco le sue parole:
Nelle ore in cui aderiamo tutti convintamente, in pieno spirito bipartisan, alle manifestazioni contro le violenze sulle donne, trovo doveroso manifestare pubblica solidarietà nei confronti della signora Vannacci, fatta oggetto di vili attacchi su un blog Lgbtq, che pure dovrebbe essere particolarmente sensibile nei confronti di ogni tipo di violenza e di intolleranza. Apprendo dai social che la moglie del generale ed eurodeputato della Lega, viene fatta oggetto di un attacco per la sua nazionalità in relazione alle posizioni politiche del suo consorte. Trovo gravissimo tirare in ballo le donne, soprattutto quando non rivestono alcun ruolo pubblico, in questioni politiche e in battaglie ideologiche solo per colpire i loro partner. La lotta alla violenza contro le donne si attua anche denunciando i pregiudizi, tanto più allarmanti quando arrivano da coloro che si vantano di essere schierati sul fronte del politicamente corretto.