Politica
Caso Antraccoli, il J'accuse di Giovanni Minniti: "Io ho agito in linea con gli indirizzi di giunta, ma il sindaco non mi ha difeso"
Questa è una intervista che Giovanni Minniti non avrebbe mai voluto fare e che, invece, noi lo abbiamo convinto a concedere

Fratelli d’Italia, Luca Pierotti è il nuovo coordinatore comunale
Luca Pierotti è il nuovo coordinatore comunale di Fratelli D’Italia Lucca: questo l’esito del primo congresso unitario di Fratelli d’Italia della federazione comunale…

Morte di Ramy: tutti a casa
Immagino il nuovo 8 settembre, col “tutti a casa” che ci riporta alla mente il bellissimo film dell’Albertone Sordi nazionale. Questo mi…

Pd, Lucca Futura, Lucca è un grande noi, Lucca Civica: "Smascherato il teatrino: sull'acqua il sindaco ha preso in giro i cittadini per 2 anni e mezzo"
"Paura e delirio a Palazzo Orsetti sul futuro dell'acqua lucchese: Pardini continua a chiedere la proroga, ma viene smentito dal suo stesso amministratore unico di Lucca Holding Porciani. Intanto…

Forza Italia Lucca, nominata la giunta e il coordinamento comunale. Ecco chi ne fa parte
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Lucca Card: il Comune propone un sistema integrato di biglietto unico per migliorare l'offerta turistico-culturale
L'amministrazione comunale di Lucca annuncia la convocazione di un incontro dedicato alla presentazione e alla discussione del progetto Lucca Card, un sistema integrato di bigliettazione unica per gli…

Difendere Lucca ricorda Sergio Ramelli: una conferenza per i 50 anni dall'omicidio del giovane militante del Fronte della Gioventù
Sabato 29 marzo, alle ore 16 presso l'auditorium della biblioteca Agorà in centro storico, Difendere Lucca organizza una conferenza per ricordare Sergio Ramelli, giovane militante del…

Cava Batano-Sassina, sabato presidio a Balbano: “Da mesi viene negato approfondimento in commissione e in Consiglio, a metà aprile scadenza importante sul passaggio dei tir nel cuore del paese”
Un presidio nel cuore del paese di Balbano, per chiedere che finalmente la commissione lavori pubblici ed ambiente, e poi il Consiglio comunale, aprano una…

Incontro a Palazzo Ducale con assessore Bezzini: tanta partecipazione per parlare di futuro della sanità in Toscana
Parlare di sanità, di scelte da compiere, di problemi da risolvere e di investimenti da garantire al territorio e ai cittadini: ieri, mercoledì 19 marzo, è stato…

“Il 31 dicembre la Geal terminerà la sua vita”: Porciani in consiglio comunale dice addio alla società
La scadenza della concessione di Geal Spa è stata la protagonista assoluta del consiglio comunale di Lucca del 19 marzo: punto fondamentale della discussione le iniziative da assumere relativamente alle sue dinamiche future, anche in considerazione del completamento della rete fognaria su tutto il territorio comunale, con particolare attenzione alle zone dell’Oltreserchio

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"Se l'atteggiamento continua ad essere quello di chi non perde occasione per attaccare continuamente il lavoro del Sindaco di Lucca, dell'Amministrazione di Lucca, dei Consiglieri Comunali di maggioranza e della stessa Lucca Holding su di un tema delicatissimo - e non solo tecnicamente ma anche politicamente - come quello dei futuri assetti della gestione delle risorse idriche a Lucca ed in Toscana, mostrando altresì di sottovalutare quanto la Lega sta facendo anche in Consiglio Regionale per provare a salvare Geal cambiando la normativa, allora piu' che "quelli che l'acqua unisce", siamo di fronte a chi sull'acqua sta provando a dividere compromettendo anche le residue possibilita' di compiere quell'auspicato stretto passaggio che porti a modificare le regole del gioco ed alla salvezza di Geal. La sensazione, infatti, malgrado le reiterate e strombazzate dichiarazioni di "non avere colorazioni politiche" e' quella, invece, che vi sia un chiaro intento, anche ideologico, di fare opposizione al centrodestra che governa a Lucca oltre a perseguire un chiaro approccio politico che mira a scelte ben precise gradite almeno ad una parte maggioritaria del PD lucchese - legittime sia chiaro ma certamente non sopra le parti - riguardo alle quali il tentativo di salvare Geal in tutti i modi come stanno facendo l'amministrazione Pardini a Lucca per un verso e la Lega a Firenze con la nostra proposta di legge, sono di evidente ostacolo". Cosi' Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega".
"Ricordo a tutti, anche a "quelli che l'acqua unisce", che la proposta di legge presentata dalla Lega in Consiglio Regionale che mira a costituire sub-ambiti provinciali in grado di realizzare i presupposti per tenere unito il territorio provinciale sulla base di studi scientifici predisposti dalla stessa AIT e di tenere l'acqua, bene comune, fuori dalla multiutility, apprezzata anche da esponenti autorevolissimi del territorio, e' stata protocollata quasi un anno fa, ha incassato il pieno riconoscimento dei presupposti di legittimita' legale ed e' stata esposta in Commissione dal sottoscritto a seguito del quale la stessa Presidente della Quarta Commissione ha suggerito e disposto una interlocuzione con la maggioranza e cioe' con il PD sulla quale stiamo continuando a lavorare nel tentativo di trovare, anche in extremis - continua l'esponente del partito di Matteo Salvini - un possibile equilibrio utile all'obiettivo."
"E' pero' evidente che gia' la prossima settimana, terminata la tornata elettorale dei ballottaggi, stante anche l'incalzare dei vari passaggi burocratici anticipatori alla scadenza della concessione, stringeremo definitivamente questa fase di dialogo, portando poi, in ogni caso, la Legge al vaglio del Consiglio Regionale.
Tuttavia - conclude Massimiliano Baldini - malgrado continui a mantenere un approccio positivo e teso al risultato, non si puo' sottacere che nessuno potra' sottrarsi alle proprie responsabilita' politiche se Lucca dovesse perdere Geal a causa di questi atteggiamenti divisivi e defatigatori che non sono certo di aiuto ne' a quanto svolto fino ad oggi dall'Amministrazione di Lucca ne' al lavoro della Lega in Consiglio Regionale."
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Nella politica non c'è amicizia, non ci sono amici, non esistono rapporti umani. Conta solo il potere, conta solamente l'apparenza, contano, purtroppo e soltanto, i partiti, la vera, unica e costante rovina della società e di un popolo. La vicenda di Giovanni Minniti ne è la riprova casomai ce ne fosse stato bisogno. Eletto nelle file della Lega dopo uno straordinario successo di voti conseguiti, è bastato 'inciampare' su una storia indubbiamente molto 'pescolosa' per essere abbandonato da tutti i compagni di cordata e, tradito in primis, dai colleghi di partito. Questa è una intervista che Giovanni Minniti non avrebbe mai voluto fare e che, invece, noi lo abbiamo convinto a concedere.
Giovanni Minniti lei è passato, ci permetta l'espressione, in pochi giorni dalle stelle ossia dall'essere assessore peraltro pienamente meritato con i voti che ha preso, al venire liquidato senza tante storie. Sia sincero: quando è stato eletto pensava che in politica la riconoscenza non esiste?
Io sono e rimango sempre Giovanni Minniti e ho sempre ritenuto che il ruolo di assessore di una importante città nulla aggiungesse alla mia personalità e al mio modo di pormi in relazione con le persone caratterizzato dalla cordialità e dalla disponibilità con tutti gli interlocutori. Ed è per questo che non considero affatto la mia uscita dalla giunta come una retrocessione dal momento che non ho mai considerato la politica come un ascensore sociale o peggio ancora Palazzo Orsetti come un ufficio di collocamento visto che non ho bisogno della politica per condurre un’esistenza dignitosa e pienamente vissuta.
Da solo ho portato il 40% dei voti di lista della Lega e due dei consiglieri comunali usati come arieti di sfondamento nei miei confronti hanno preso 100 e 80 voti e sono entrati in Consiglio Comunale grazie al mio risultato elettorale. Dicono che tra me e loro mancava il dialogo, ma se fosse vera questa giustificazione avrebbero cercato, come si suol dire, un chiarimento franco e aperto che in questa vicenda non è avvenuto. Non mi aspettavo certo la riconoscenza che non è propria della politica, ma almeno la lealtà e il coraggio di dire le cose in faccia, questo si.
Tutti hanno avuto netta la sensazione che lei sia stato vittima di una faida interna al suo partito: se ha coraggio prego si accomodi e faccia i nomi di chi la voleva ... morto.
Minniti è più vivo che mai e, di certo, non è quello che ci ha rimesso la faccia in questa incredibile vicenda. Nomi non ne faccio perché sono ben noti a tutti e sono fedele alla regola “non ti curar di loro ma guarda e passa”. Di certo il potere logora chi non ce l’ha e il mio posto di assessore con relativo lauto stipendio faceva gola a qualcuno che da parecchio tempo aveva studiato il piano per farmi fuori. L’unico errore di quella macchinazione sta nella motivazione del tutto inconsistente, non credibile e difficile da giustificare agli occhi dei cittadini disgustati da certi comportamenti che alimentano la disaffezione verso la politica.
Noi siamo stati testimoni di commenti non proprio edificanti sia pure non offensivi nei suoi confronti da parte di esponenti della Lega di Lucca. Una sorta di insofferenza nei suoi confronti. Lei crede di aver commesso qualche errore nel corso del suo mandato?
Errare è umano. Solo chi non fa non sbaglia mai e l’infallibilità è solo del Papa quando pronuncia ex cathedra. Nella gestione degli enti locali, l’assessore ha la funzione di fornire gli indirizzi politici coerenti con il programma di mandato del Sindaco mentre spetta ai dirigenti scegliere il percorso tecnico per realizzare in concreto quelle indicazioni. Nello svolgimento delle mie funzioni ho sempre dato agli uffici linee di indirizzo discusse preventivamente e approvate nelle riunioni di giunta politica e questo per assicurare la coerenza con il programma di governo ed evitare frizioni che avrebbero nociuto all’efficacia dell’azione amministrativa. E proprio per questo non ho nulla da rimproverarmi avendo agito sempre con lealtà e senso di responsabilità nei confronti della giunta Pardini.
C'è chi dice che Massimiliano Baldini, colui che ha tirato fuori la vicenda del Cas ad Antraccoli e dei 24 ospiti, avesse timore che lei volesse candidarsi alle prossime elezioni regionali e che, quindi, abbia cercato di farla fuori. Lei cosa ne pensa?
Non so cosa passa nella testa di Baldini. Mi lusinga il fatto che lui mi abbia considerato come un suo concorrente da eliminare. Se ha pensato a questo ha sbagliato di grosso dal momento che non era mia intenzione candidarmi alle elezioni regionali poiché il mio unico obiettivo era continuare a servire Lucca e concentrarmi esclusivamente sul mio incarico di assessore. Del resto se fossi in Baldini avrei tutto l’interesse ad avere una lista competitiva con candidati forti capaci di portare voti e questo per far scattare il seggio a favore della Lega in Provincia di Lucca e non in altre.
Nella vicenda degli immigrati ad Antraccoli, 40 o 24 non importa, lei cosa si rimprovera? Non sarebbe stato molto più semplice dire no da subito a qualunque ipotesi che contemplasse l'ospitalità di extracomunitari?
Sono stato io a mediare con la Prefettura per scongiurare l’apertura del CAS nell’immobile di Antraccoli. L’accordo prevedeva l’abbandono del progetto CAS e la destinazione di quell’immobile alle situazioni di emergenza abitativa. In quel contesto avevo dato direttive al settore sociale di scegliere i fruitori dell’immobile tra le donne vittime di violenza domestica, le persone con disabilità bisognose di sistemazione, i giovani in cerca di alloggio e nuclei familiari sfrattati. Nessuno ha mai pensato di mandare ad Antraccoli soggetti di creare turbative all’ordine pubblico o creare scompiglio tra i residenti. Ora il punto è questo: se la famosa determina della discordia rimane così com’è e l’immobile della Misericordia sarà utilizzato per le situazioni di emergenza abitative Minniti avrà avuto ragione; se l’immobile di Antraccoli sarà destinato ad altro si porrà un serio problema con altre istituzioni difficilmente risolvibile.
In tutta questa storia e non è la prima e non sarà la seconda, il sindaco Mario Pardini appare sempre come quello delle tre scimmiette: non sente, non vede, non parla. Ma Pardini, secondo lei, come si è comportato verso di lei? Poteva difenderla e sostenerla?
Il fatto di aver tirato in ballo la questione di Antraccoli per farmi fuori corre il rischio di far passare Pardini come ostaggio dei diktat dei partiti, quasi come un vaso di terracotta costretto a viaggiare tra vasi di ferro che silura un assessore per paura di perdere il sostegno di alcuni consiglieri di maggioranza. Non a caso l’opposizione ha cavalcato questo argomento e ne sono molto dispiaciuto. Per legge è il sindaco che nomina gli assessori e li revoca per il venir meno del rapporto fiduciario mentre il sostegno dei partiti di coalizione si mantiene per il riconoscimento con il programma di governo senza essere condizionato dalla simpatia, dall’antipatia o dalla rivalità con questo o quell’assessore. Nella gestione di Antraccoli e di tutto il resto io ho sempre agito in linea con gli indirizzi di giunta e per questo non sussistevano gli estremi del venir meno del rapporto fiduciario con il sindaco. Detto questo mi aspettavo una gestione diversa della leadership visto che il leader difende sempre i suoi collaboratori assumendosi le conseguenze di eventuali errori. Nel mio caso non solo non vi è stata la difesa, ma nemmeno l’errore visto che per Antraccoli ho agito per perseguire un dovere istituzionale come quello del contrasto all’emergenza abitativa e per ottemperare agli accordi con la Prefettura visto che un assessore ha il dovere di coltivare i buoni rapporti con tutte le altre istituzioni presenti in città.
Che cosa le ha lasciato questa storia e il suo siluramento da parte del suo stesso partito per il quale lei ha speso tempo e non solo?
Sono molto tranquillo e devo dirle che le cose più belle di questa vicenda sono le innumerevoli manifestazioni di affetto e stima che mi arrivano da tantissimi amici e anche da altre persone che non conoscevo.
Che cosa farà adesso Giovanni Minniti, che in politica era da anni e che in politica ha messo tanta passione?
I miei programmi non cambiano: continuerò ad occuparmi di politica per cercare di servire nel migliore dei modi la città che amo.
Lei è stato costretto ad andarsene. Eppure aveva con sé la forza di oltre 600 voti che, ci perdoni, non sono pochi. Non è stato, però, il suo gesto anche un tradire il mandato sei suoi votanti?
Le persone che hanno scritto Minniti sulla scheda elettorale hanno anche espresso la loro preferenza per il candidato sindaco che è stato eletto anche grazie anche al contributo di quei voti. Quelle persone sanno che mi sono sempre comportato con assoluta lealtà e potranno sempre contare sulla mia massima disponibilità.