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   Anno XI 
Mercoledì 26 Febbraio 2025
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Scritto da Redazione
A.S Lucchese
18 Aprile 2021

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3-1

Carrarese (4-3-3): Mazzini, Valietti (75’Borri), Murolo, Milesi e Bresciani; Pasciuti, Foresta e Schirò (88’Agyei); Manzari (75’Doumbia), Infantino (69’Marilungo) e Piscopo A disposizione: Pulidori, Pavone, Tedeschi e Dell’Amico Allenatore: Antonio Di Natale

Lucchese (4-3-1-2): Pozzer, Pellegrini, Benassi, Panariello (74’Dumancic) e Maestrelli (46’Panati); Dalla Bernardina (93’Lo Curto), Meucci e Sbrissa (74’Marcheggiani); Cruciani; Bianchi e Petrovic A disposizione: Biggeri, Lionetti, Cellamare, Solcia, Bartolomei, Marcheggiani, Forciniti, De Vito e Galardi Allenatore: Oliviero Di Stefano

Arbitro: Zufferli di Udine (Assistenti D’Ilario e Galimberti)

Marcatori: 28’ Manzari, 78’ e 84’ Piscopo e 90’ Panati

Note: ammoniti Benassi e Maestrelli. Calci d’angolo 6-1. Recupero 0’e 4’.

CARRARA - Nemmeno la cura Di Stefano, promosso capo allenatore dopo essere stato il vice di Monaco prima e Lopez poi, risveglia l’animo di una Lucchese che a Carrara subisce l’ennesimo tracollo stagionale, 3-1 il finale, e si avvicina al ritorno tra i dilettanti. Prima vittoria alla prima panchina nel calcio dei grandi, lo scorso anno infatti era il tecnico dell’Under 17 dello Spezia, per Totò Di Natale che ha subito dare ricompattare un ambiente scosso da cinque sconfitte di fila. La scossa richiesta dai vertici del club rossonero, con il presidente Bruno Russo in testa, non è arrivata. La Pantera odierna ha ricalcato quella “ammirata” nell’ultimo mese, al netto degli indisponibili di lunga data. Compagine incapace di rifornire gli attaccanti, una difesa fragile e pochissima grinta che, di solito, sopperisce alla lacune tecniche. L’annata 2020-2021 dovrà servire da monito ai dirigenti rossoneri, sempre che non ci siano modifiche nell’organigramma di chi dovrà costruire la squadra nel prossimo campionato, indipendentemente dalla categoria, per non ripetere i molti errori compiuti.

Posticipo delicatissimo allo “Stadio dei Marmi” di Carrara dove la Lucchese del neo tecnico Oliviero Di Stefano sarà impegnato in un crocevia, forse l’ultimo, vitale sulla strada che porta ai play-off. La sconfitta nel pomeriggio della Pro Sesto in quel di Grosseto ha restituito morale alla Pantera che, in caso di blitz odierno, si riporterebbe a -8 dai lombardi, evitando così la scure della fatidica forbice. L’impegno, però, è uno di quelli tosti poiché anche agli apuani, reduci da cinque sconfitte di fila e con Totò Di Natale al debutto su una panchina professionistica, serve maledettamente una vittoria per non vedersi risucchiati in zona play-out. E dire che i gialloblù erano partiti per centrare la promozione in Serie D. Di Stefano opta per un 4-3-1-2 riconsegnando una maglia da titolare a Dalla Bernardina nell’insolita veste di mediano davanti alla difesa e, soprattutto, impiegando nelle vesti di trequartista Cruciani, che non scendeva in campo dal primo minuto dal k.o. interno contro la Pro Patria. Out per squalifica Giovanni Nannelli oltre alla ben nota schiera di lungodegenti. I padroni di casa, privi degli squalificati Luci e Ermacora, continua sulla strada del 4-3-3 di baldiniana memoria. Al centro dell’attacco torna il bomber Infantino, fuori nelle precedenti due uscite, accompagnato ai lati da Manzari e Piscopo.

Dalla gestione Lopez a quella Di Stefano la natura tattica dei rossoneri non cambia: chiudersi in difesa per poi ripartire in contropiede, unico atteggiamento recepito da questa rosa. I gialloblù conducono sempre l’iniziativa, imperversando specialmente sulla fascia destra dove Manzari fa ammattire Maestrelli, riproposto nuovamente come terzino destro nonostante le difficoltà palesate contro il Livorno. Non è un caso che sia il numero venticinque degli ospiti ad essere il primo a finire sul taccuino dei cattivi con un giallo speso per fermare a centrocampo la progressione di Piscopo. Al 28’ la squadra di Di Natale sblocca il punteggio proprio con Manzari, prepotente nel sovrastare di testa Pellegrini e infilare l’incolpevole Pozzer sugli sviluppi di un corner. La reazione della Lucchese non c’è. Al 30’ un tiro cross di Schirò per poco non beffa l’estremo difensore ospite. Ad attaccare a testa bassa è sempre la Carrarese, non paga del vantaggio, che continua a collezionare calci d’angolo. Petrovic e Bianchi, così come del resto il portiere apuano Mazzini, vivono un primo tempo da spettatori non paganti visto che i loro centrocampisti non riescono in alcun modo a verticalizzare. Anche sul piano della grinta, obiettivamente, in questi primi 45’ la Pantera sembra la copia di quella scesa in campo nel derby contro il Livorno.

Al rientro dagli spogliatoi Di Stefano decide di inserire subito Panati, cresciuto nel settore giovanile della Carrarese, in luogo del già ammonito Maestrelli, con Dalla Bernardina che retrocede sulla linea dei difensori come terzino sinistro. Dopo cinquantotto lunghi e interminabili minuti, la Lucchese finalmente calcia verso la porta di Mazzini, ma il destro di Bianchi dal limite finisce fuori bersaglio. Al talento scuola Genoa tocca retrocedere spesso sulla trequarti per smistare qualche pallone alla ricerca degli inserimenti di Meucci, impostato come fantasista con Cruciani tornato al suo abituale ruolo di playmaker davanti alla difesa. Di contro la Carrarese, però, viaggia su dei ritmi decisamente inferiori rispetto a quelli della prima frazione. Al 69’ avvicendamento nell’attacco locale con l’ex Sampdoria Marilungo che rileva Infantino. Tre minuti dopo Panariello si immola sul destro ravvicinato di Piscopo. Dal successivo tiro dalla bandierina la difesa rossonera si perde, come avvenuto in occasione dell’1-0, una punta locale ma il neo entrato Marilungo è meno preciso del più giovane Manzari. Al 74’ doppia mossa di Di Stefano: fuori Panariello e Sbrissa, dentro Dumancic e Marcheggiani. Lucchese a trazione anteriore con la speranza di una scintilla mentale che tarda ad arrivare. L’encefalogramma dei rossoneri resta piatto e così la Carrarese chiude la partita al 78’ con un preciso rasoterra di Piscopo. Azione nata da un banale errore in fase di impostazione dell’ex di turno Benassi. L’attaccante scuola Empoli trova modo il bottino personale e lo score sei minuti più tardi. Dapprima Pozzer viene salvato dal palo ma nulla può sul successivo tap-in dello stesso Piscopo. Si avvicina a grandi passi la retrocessione in Serie D della Lucchese, che non scendeva per demeriti sportivi in tale categoria dalla stagione 1965-1966, mentre la squadra di Di Natale ottiene la permanenza in Serie C. Al 90’ Panati, una delle poche liete di tutta la stagione, accorcia le distanze con un grande rasoterra da fuori area.

A 180’ dal termine dalla stagione regolare la Carrarese compie un passo decisivo verso il mantenimento della categoria mentre una spenta Lucchese si avvicina al baratro della Serie D. Già domenica prossima in caso mancato successo contro il Lecco, sesto forza della classe, e di una contemporanea vittoria della Giana Erminio sul terreno di gioco della tranquilla Pergolettese la retrocessione sarebbe matematica.

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