Rinfrancata nello spirito dal pareggio di Sesto San Giovanni, per la Lucchese il tour de force di questo finale di 2020 propone il recupero di Olbia, calcio d’inizio fissato per le 15 di mercoledì 18 novembre. In attesa di avere risposte positive, nel vero senso della parola, dal rituale giro di tamponi, così da permettere a Lopez di recuperare altri interpreti, i rossoneri si accingono ad affrontare una compagine come quella gallurese che è sì reduce dalla prima vittoria stagionale, blitz esterno in rimonta al Melani, ma che non è partita nel migliore dei modi. Il team sardo, da cinque anni a tutti gli effetti una succursale del Cagliari da dove è arrivato anche il tecnico Max Canzi, occupa infatti il penultimo posto frutto dei sette conquistati in nove match, uno in più della Pantera. Attenzione, però, a non sottovalutare gli isolani che, specialmente a centrocampo, dispongono elementi interessanti senza poi dimenticare il ritorno, dopo un anno e mezzo, del funambolico Daniele Ragatzu, autore di 34 gol in 104 presenze con questa maglia.
Il bilancio dei 14 precedenti andati in scena al “Nespoli” di Olbia raccontano di quattro successi di marca locale, nove pareggi e una sola vittoria della Lucchese. Nella stagione 2018-2019 in una partita resa drammatica dal brutto infortunio patito da Greselin, la Pantera si impose di misura grazie ad una bella rete di Sorrentino. Risale alla Serie C edizione 1976-1977, invece, l’ultimo successo dei sardi; una tripletta di Bagatti cancellò l’iniziale vantaggio ospite provocato da un’autorete di Silvestri. La politica della società del presidente Alessandro Marino consiste nel puntare sulla crescita dei tanti giovani provenienti dal settore giovanile del Cagliari con alcuni veterani, vedi il portiere Tornaghi e il difensore centrale brasiliano Emerson, a tracciare la strada. In questo senso si inserisce la scelta tecnica. Dopo non aver confermato Oscar Brevi, artefice della salvezza ottenuta ai play-out ai danni del poi ripescato Giana Erminio, i vertici galluresi hanno affidato la panchina a Massimiliano Canzi, alla prima esperienza come allenatore nel calcio professionistico dopo le annate maturate alla guida della Primavera del Cagliari.
Non proprio esaltante il rendimento, due punti in cinque match, tra le mura amiche degli isolani. 14 sono state le reti incassate mentre l’Olbia condivide proprio con Lucchese e Pistoiese il poco invidiabile primato di peggior attacco del girone con soli sette centri. In attesa di capire se saranno disponibili Cocco, Pisano, Doratiotto, Biancu e Belloni, tutti assenti domenica scorsa al “Melani” di Pistoia, mister Canzi pare intenzionato a confermare il 3-5-2 che può assumere la fisionomia, a gara in corso, anche di un 3-4-1-2.
A difendere la porta sarda sarà l’esperto Paolo Tornaghi, prelevato in estate dalla Pro Patria. La linea difensiva ha il suo totem nel brasiliano Emerson, una vita nel calcio italiano con l’apice toccato nella stagione 2013-2014 in A con il Livorno. Il classe 1980, sebbene non abbia il passo di un tempo, è un fattore importante anche in fase offensivo sia per la forza nel gioco aereo che per la sua abilità sui calci piazzati. Accanto a lui si muoveranno i giovani Cadili e Altare visto che La Rosa, da alcune partite a questa parte, è stato adattato come mediano in coppia con l’interessante classe 2000, il cui cartellino è di proprietà del Cagliari, Ladinetti. Cerniera mediana completata da Giandonato, altro elemento che ben conosce la Serie C. Sugli esterni spazio a destra a Pennington, temibile negli inserimenti e da anni una colonna dei galluresi, mentre dalla parte opposta potrebbe essere concessa ancora fiducia al baby Lella, anche se le quotazioni di Arboleda paiono essere in risalita.
In attacco Canzi potrebbe lanciare, per la prima volta in stagione, il rientrante Ragaztu in tandem Gagliano, altro prestito dal Cagliari. Le prime alternative rispondono ai nomi di Marigosu e King Udoh, possente prima punta transitata due stagioni fa nel Viareggio.
Olbia-Lucchese sarà diretta da Francesco Cosso di Reggio Calabria, coadiuvato da Emanuele De Angelis e Milos Tomasello Andulajevic della sezione di Roma 2.