1-0
Lucchese (3-5-2): Coletta, Papini, De Vito e Solcia; Adamoli, Sbrissa, Meucci, Nannelli e Panati; Convitto (65’Kosovan) e Bianchi (79’Scalzi) A disposizione: Biggeri, Panariello, Lionetti, Cellamare, Signori, Fazzi, Caccetta e Ceesay Allenatore: Giovanni Lopez
Piacenza (3-5-2): Libertazzi, Bruzzone, Battistini (71’Pedone) e Corbari; Flores Heatley (46’Losa), Galazzi, D’Iglio (56’Palma), Simonetti e Gonzi; Babbi (71’Renolfi) e Maritato (90’Martimbianco) A disposizione: Stucchi, Migliore, Miceli, Daniello, Saputo e Siani Allenatore: Vincenzo Manzo
Arbitro: Stefano Milone di Taurianova (Assistenti Antonino Junior Palla di Catania e Spina di Palermo)
Marcatore: 48’Bianchi su rigore
Note: prima della partita è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Paolo Rossi. Ammoniti Losa, Kosovan, Simonetti, Pedone e Maritato Calci d’angolo 5-3. Recupero 0’ e 4’.
LUCCA - Nove mesi dopo l’1-0 di Lucchese-Ligorna, allora decise Iadaresta, con il medesimo punteggio la Pantera riassapora il dolce gusto dei tre punti aggiudicandosi lo scontro diretto con il Piacenza. Successo meritato quello dei rossoneri, scesi con una divisa gialla evidenziatore (la stessa indossata a Pontedera; si sa che nel calcio anche la cabala riveste un ruolo importante nda), capaci di imporre il proprio gioco per buona parte della gara per poi difendersi con relativa tranquillità. Coletta, infatti, non ha mai dovuto compiere alcun intervento. Prova superata, quindi, per un reparto arretrato privo di Bartolomei, Benassi e Dumancic. Decisiva la mossa di Lopez di concedere fiducia a Convitto, con il terzetto dei piccoletti, completato da Nannelli e Bianchi, che ha messo in difficoltà la statica difesa ospite. Un successo prezioso che rilancia le quotazioni della Lucchese non lotta salvezza, in attesa di quei rinforzi invernali dai quali questa squadra non può prescindere. Meritevoli di menzioni le prestazioni offerte da Convitto, Panati e Adamoli. Alla fine la gioventù voluta dal trainer romano, ben sei under in campo, ha dato i suoi frutti.
Lucchese-Piacenza, alla luce della possibile esclusione dal campionato del Livorno, vale sei punti. Un successo dei rossoneri, unito alla perdita dei tre punti ottenuti dagli emiliani grazie al 2-0 maturato sugli amaranto, vedrebbe accorciare le distanze tra le due compagini a solo due punti. Lopez, conscio dell’importanza della posta in palio, propone un 3-5-2 maggiormente offensivo con Nannelli impiegato nelle vesti di mezzala e Convitto, rilanciato dal primo minuto, partner di Bianchi. Tegola, però, durante il riscaldamento per la Pantera; un problema muscolare mettere fuori causa rimpiazzato da Solcia in una difesa completata da De Vito e Papini. Dal canto suo il Piacenza, reduce dai cinque punti conquistati nelle ultime tre partite, conferma a sua volta il 3-5-2 ma deve rinunciare a diversi interpreti come Corradi, Maio, Visconti, Ballarini, Lamesta e Ghisleni. Manzo sceglie il giovane Babbi per affiancare in attacco l’ex di turno Maritato mentre in mezzo al campo spazio al terzetto Galazzi-D’Iglio e Simonetti.
Tempo di dare il calcio d’inizio e i biancorossi sfiorano il vantaggio. Un lancio rilancio di Galazzi innesca la corsa di Maritato, bravo nel coordinarsi ed esplodere un destro dal limite dell’area che si stampa sulla traversa. Scampato questo brivido iniziale la Lucchese, vestita di un giallo evidenziatore, si affaccia dalle parti di Libertazzi grazie ad un rapido scambio tra Convitto e Nannelli, con il cross basso di quest’ultimo che per un soffio non viene deviato in porta da Bianchi. Pantera propositiva e convinta dei propri mezzi. Al 14’ ci vuole un gran balzo dell’estremo difensore emiliano per negare la gioia del primo centro tra i professionisti di Panati; davvero bello il destro scoccato dal fuori area dal classe 2001, rigenerato dalla cura Lopez. Due minuti più tardi altro delizioso cross del solito Adamoli sul quale Bianchi manca l’appuntamento con la deviazione vincente. Il terzino scuola Empoli e Convitto, la cui posizione è difficilmente leggibile dai dirimpettai biancorossi, vivacizzano la manovra dei locali, comunque padroni del campo.
All’improvviso, senza nessuna avvisaglia, la formazione sciupa una grossa opportunità Corre il 34’ quando un errato passaggio di Coletta, chiamato in causa da un avventato retropassaggio di Papini, consegna la possibilità del tiro a D’Iglio. Il destro dell’ex Mantova finisce sul fondo. L’estremo difensore locale fa buona guardia al minuto trentanove smanacciando in corner un tiro cross di Simonetti. Questa volta a partire meglio dai blocchi sono i locali. Al 48’ Bianchi arpiona un suggerimento dalla destra di Panati per poi, con grande mestiere e malizia degna di un veterano, farsi tamponare in piena area da capitan Bruzzone. Il direttore di gara comanda il calcio di rigore con il numero nove rossonero trasforma con freddezza. Terzo centro in campionato per l’attaccante classe 2000. Emiliani alle corde con lo stesso Bianchi ancora a imperversare nell’allegra difesa ospite. Al 54’ Libertazzi respinge con qualche difficoltà un sinistro a rientrare del prodotto scuola Genoa. Undici minuti più tardi primo cambio tra le fila dei padroni di casa; fuori Convitto, positivo il suo match, dentro Kosovan, al rientro dopo quattro match passati ai box. Adesso è Nannelli a fare compagnia in avanti a Bianchi. Manzo prova a correre ai ripari con un doppio cambio al 71: Pedone e Renolfi sostituiscono Babbi e Battistini con un conseguente 4-3-3 dove il neo entrato Pedone e Gonzi sono gli esterni offensivi con Maritato riferimento centrale. Preda dei crampi Bianchi è costretto ad alzare bandiera bianca. Al suo posto dentro Scalzi in versione falso nueve. Il copione della contesa vede uno sterile possesso palla del Piacenza a fronte di una Lucchese ordinata nel difendersi ma che non riesce a ripartire.
Nel finale la Pantera va vicinissima al colpo del k.o. con una funambolica fuga sulla sinistra di Scalzi, deviata in corner da un difensore biancorosso. Il triplice fischio di Palla equivale ad una liberazione per il gruppo rossonero che interrompe così la serie di sei sconfitte interne di fila riducendo il gap dalle pericolanti Giana Erminio, Olbia e appunto Piacenza.
Foto Alcide