1-1
Lucchese (3-5-2): Biggeri, Panariello, Solcia e Pellegrini; Panati (70’ Benassi), Zennaro (91’ Kosovan), Meucci, Nannelli e Adamoli (70’ Maestrelli); Petrovic e Bianchi (91’ Scalzi) A disposizione: Pozzer, Lo Curto, Dalla Bernardina, Bartolomei, Forciniti, Maestrelli, De Vito e Galardi Allenatore: Giovanni Lopez
Olbia (4-3-1-2): Tornaghi, Cadili, Altare, Emerson e Arboleda (87’ La Rosa); Pennington (70’ Lella), Ladinetti (87’ Occhioni) e Giandonato; Biancu (80’ Doratiotto); Cocco (70’ Udoh) e Ragatzu A disposizione: Van der Want, Demarcus, Marigosu, Secci e Cabras Allenatore: Massimiliano Canzi
Arbitro: Davide Moriconi di Roma 2 (Assistenti Bertelli di Busto Arsizio e Di Maio di Molfetta)
Marcatore: 10’ Ragatzu e 51’ Panati
Note: Ammoniti Giandonato, Panariello e Meucci. Calci d’angolo 1-2. Recupero 0’ e 4’.
LUCCA - Lucchese e Olbia si confermano come squadre da segno X, i 13 pareggi conquistati dai sardi rappresentano il primato di questo girone A mentre la Pantera sale così a quota 10 in questa speciale graduatoria. L’1-1 finale rappresenta quanto vista al Porta Elisa, con il primo tempo di marca della squadra di Max Canzi mentre nei secondi quarantacinque un vigore maggiore e la forza della disperazione hanno permesso alla Pantera di evitare un sanguinoso k.o. Resta in rammarico per una Pantera che non riesce a disputare due tempi di buon livello. Una mancanza troppo pesante che non si può permettere chi lotta per la salvezza. Tra i rossoneri spiccano le prove di Pellegrini, Panati e Bianchi, generoso anche in fase di ripiegamento difensivo. Mercoledì prossima tappa importante in casa dell’Albinoleffe, entità che veleggia a metà classifica con ambizioni di entrare nei play-off.
Al tribunale del Porta Elisa va in scena la prima prova d’appello per quanto riguarda la corsa salvezza della Lucchese. Contro l’Olbia, quintultima della classe ma rinfrancata dal 5-0 rifilato alla Pro Sesto, la Pantera deve ritrovare quel successo che manca tra le mura amiche dallo scorso dicembre. Tre punti che servono come il pane per scongiurare, oltre che effettuare il momentaneo sorpasso sul Livorno impegnato domani a Crema, il rischio della “forbice”. Lopez, privo di Sbrissa, Coletta, Cruciani, Papini, Caccetta, Dumancic, Bitep e Marcheggiani, ripropone in toto l’undici che aveva fatto vedere un buon calcio in casa della Juventus U23. Davanti spazio al collaudato duo Petrovic-Bianchi mentre sulla mediana viene concessa una nuova chance a Zennaro.
Dal canto suo l’Olbia opta per il classico 4-3-1-2 dove spicca il pericoloso tandem made in Sardegna Cocco-Ragatzu con il giovane Biancu nelle vesti di rifinitore. In difesa, una delle più perforate del torneo numeri alla mano, il leader risponde al nome dell’esperto brasiliano Emerson. Proprio il capitano sardo ci prova con un calcio di punizione al 6’ che non inquadra lo specchio della porta. Atteggiamento della Pantera, tornata ad indossare la casacca rossonera, maggiormente settato a livello mentale rispetto all’ultima partita interna contro la Pro Patria. La Lucchese ricade, però, nei soliti errori. L’ennesima palla persa sulla trequarti della Pantera diventa preda di Ragatzu, letale nell’accentrarsi e scoccare un sinistro a giro imparabile per Biggeri. Come al solito la squadra di Lopez accusa il colpo a livello psicologico e ci vuole un grande intervento del proprio estremo difensore sullo stacco di Cocco per evitare l’immediato raddoppio. Il pericolo scampato sveglia finalmente la Pantera, pericolosa al 17’ con Petrovic, servito dall’imbucata di Bianchi, il cui rasoterra viene murato dall’uscita di Tornaghi. È solo una fiammata poiché sono i galluresi a continuare a comandare le iniziative, forte di una mediana ben strutturata fisicamente che è in grado di palleggiare a proprio piacimento con Ladinetti, un classe 2000’ dalla stazza imponente, e Giandonato. Il solo Pellegrini prova a scuotere i suoi con alcuni precisi interventi. Davvero una brutta prima frazione per i padroni di casa sempre in balia dei rivali e sempre secondi su ogni seconda palla.
Nel secondo tempo la Pantera rientra in campo con il piglio di chi è determinato a risalire la china. Al 51’ una velenosa punizione dal limite dell’area di Panati supera Tornaghi, forse spiazzato nella circostanza da una deviazione nella barriera sarda. Gol, il primo tra i professionisti, che è un premio meritato per questo classe 2001, uno dei più positivi lungo il corso di tutta l’annata. Bello l’abbraccio collettivo con Giovanni Lopez, sintomo di come la squadra segua ciecamente il condottiero rossonero. Adesso è l’Olbia a subire, proprio com’era accaduto alla Lucchese, il contraccolpo psicologico. La foga agonistica e il cuore dei rossoneri sembra essere tornato quello dei giorni migliori con Adamoli che accompagna le azioni offensive sulla sinistra con le sue proverbiali folate. Sempre da fermo la Lucchese insidia Tornaghi, questa volta attento sulla punizione di Petrovic.
Al 70’ Canzi e Lopez si giocano un doppio cambio: per gli ospiti dentro Udoh e Lella, fuori Cocco e Pennington. La Pantera cambia i due esterni, Adamoli e Panati leggermente acciaccato, con i più esperti Benassi e Maestrelli. Brivido tre minuti più tardi con Biggeri che difetta nell’uscita alta ma è tempestivo nel murare in calcio d’angolo su Ladinetti. Le sostituzioni rendono maggiore freschezza atletica all’Olbia, che reclama un penalty al 84’ per un contatto tra Udoh e Pellegrini.
Nel finale, quattro minuti di recupero compreso, il taccuino del cronista resta vuoto. Finisce con un pareggio che serve certamente più all’Olbia che alla Lucchese, salita a due lunghezze da recuperare sulla Giana in attesa di conoscere il risultato di domani del Livorno.
Foto Ciprian Gheorghita