In attesa di muovere i primi passi nell’opera di ricostruzione tecnica dopo la retrocessione diretta in D incassata lo scorso 2 maggio, per la Lucchese sembrerebbe arrivare un primo momento di svolta importante per il futuro del club. Nella settimana appena aperta dovrebbe giungere, il condizionale è quanto mai d’obbligo visti i ritardi, imputabili all’amministrazione comunale, di questi mesi sulla tabella di marcia, la convocazione della conferenza dei servizi preliminare per avviare il progetto del nuovo Porta Elisa. Sarebbe questa la principale novità emersa nell’ultimo incontro avuto dai vertici del club rossonero e dagli uffici comunali. Messo a posto questo fondamentale tassello, la dirigenza della Pantera potrà iniziare a programmare la prossima stagione, da disputare in Serie D o nella più benaugurante ipotesi di nuovo in C tramite una riammissione, che dovrà comportare un restyling sportivo, sia nella rosa che a livello di organigramma.
I molti errori commessi durante questa difficilissima stagione, ai quali vanno aggiunti una piccola dose di sfortuna e gli errori tattici commessi dagli allenatori che si sono avvicendati sulla panchina, serviranno sicuramente da lezione al board rossonero. La girandola dei 42 giocatori, che non sono mai riusciti a creare un gruppo coeso, nell’arco dell’annata trascorsa non è stata sicuramente gradita anche dai finanziatori del progetto sportivo. Della Lucchese versione 2021-2022 potrebbero far parte ancora i giovani Bartolomei, Lo Curto e Cellamare, tutti legati da un contratto di formazione valida dunque anche per il massimo campionato dilettantistico, mentre tra gli over i maggiori indiziati per la conferma paiono essere il portiere Jacopo Coletta, la cui assenza per tutto il girone di ritorno si è fatta maledettamente sentire, il mediano Meucci, uno dei pochi a gettare il cuore oltre l’ostacolo e uno dei più affranti al triplice fischio della sfida di Meda contro il Renate, e l’attaccante Jonathan Bitep. L’entusiasmo e la forza fisica della punta camerunense sarebbe stato delle armi importante rossonere, in considerazione dello scarso rendimento dall’apatico, a tratti pure con un atteggiamento indolente, Tomi Petrovic. Per gli altri componenti della rosa l’avventura nella città dell’arborato cerchio dovrebbe essere giunta ai titoli di coda.
Il primo tassello da apporre sulla strada della ricostruzione sarà quello del nuovo direttore sportivo. Daniele Deoma, infatti, sarebbe in procinto di rassegnare le dimissioni da tale incarico ma rimarrebbe ugualmente in società, di cui è uno dei soci con il suo 21% delle quote, con un ruolo ancora da definire. Per la sua successione, sebbene stiano circolando diversi profili, la società al momento non avrebbe preso alcuna decisione in merito, aspettando la conclusione dei play-off e play-out di C oltre che il termine della conclusione della Serie D. Una delle intenzioni, al momento, dovrebbe essere quella di affidare tale delicato incarico, che avrà a sua volta il compito di scegliere il nuovo allenatore, ad un direttore sportivo non ancora transitato dal Porta Elisa o non che sia legato, seppur in forma indiretta, al mondo rossonero. Nessuna operazione amarcord alle viste quindi.
Come allenatore, invece, la scelta dovrebbe ricadere su di un tecnico esperto ed affidabile che abbia tutti i requisiti per guidare la Lucchese, Serie D o C che sia. Difficile che il club rossonero possa affidarsi ad una scommessa, in considerazione delle avversarie, specialmente le toscane, ad oggi presenti tra i dilettanti che in ottica ritorno tra i professionisti, di cui si avrà eventualmente l’ufficialità nei primi giorni di luglio. Ragion per cui i nuovi direttore sportivo e allenatore della Lucchese saranno chiamati al difficile lavoro di iniziare a costruire una rosa non sapendo ancora in quale categoria la Pantera militerà.
A tal proposito, bisogna registrare come ad oggi le due formazioni che potrebbe salutare la terza serie nazionale, per demeriti amministrativi ed economici, sono Sambenedettese e Catania.