0-0
Lucchese (3-5-2): Pozzer, Panariello, Benassi e Pellegrini; Maestrelli (81’Lo Curto), Nannelli, Meucci, Sbrissa e Panati (85’Dumancic); Petrovic (67’Marcheggiani) e Bianchi A disposizione: Biggeri, Cruciani, Lionetti, Cellamare, Dalla Bernardina, Solcia, Bartolomei, De Vito e Durante Allenatore: Giovanni Lopez
Livorno (3-5-2): Neri, Mari Sainte (88’Canessa), Blondett e Sosa; Gemignani (46’Evan’s), Mazzarani, Castellano, Bussaglia (60’Haoudi)(74’Bobb) e Parisi (60’Di Giovanni); Braken e Dubickas A disposizione: Stancampiano, Paci, Deverlan, Buglio, Pellecchia, Caia e Bueno Allenatore: Marco Amelia
Arbitro: Gianpiero Miele di Nola (Assistenti Bahri di Sassari e Niedda di Ozieri)
Note: espulso al 87’ Nannelli per doppia ammonizione. Ammoniti Mari Sainte, Castellano, Pozzer, Panati e Maestrelli. Calci d’angolo 1-8. Recupero 1’e 5’.
LUCCA -Nella storia dei derby tra Lucchese-Livorno, bei tempi quando questa sfida valeva un posto in Serie B, lo 0-0 maturato in un freddo Porta Elisa verrà annoverato come il più inutile per le due compagini, da stasera ancora più vicine alla caduta in D. Sconcertante il match della Pantera, sempre in balia della squadra di Amelia che ha dominato in lungo e in largo.
Al di là della modesta cifra tecnica dei rossoneri, fa specie la mancanza di grinta e mordente in una partita, questa sì, senza ritorno. Perché in Serie C, specialmente nelle zone calde, spesso e volentieri dove non arrivano le giocate individuali di classe arriva la volontà. Con molti problemi societari e un -8, il Livorno ha cercato di vincere cosa che, ahinoi, la Lucchese non ha mai provato a fare.
È questa la dura realtà di un team costruito male non in uno bensì in tre sessioni di mercato. Scappata +3 la Pistoiese, vittoriosa sul Renate e con gli scontri diretti a proprio favore, capitan Benassi e compagni hanno 11 lunghezze di ritardo sulla Pro Sesto, quintultima che scenderà in campo in serata contro l’Alessandria.
A tutto ciò bisogna aggiungere che domenica prossima, nella partita che potrebbe cancellare ogni residua fiammella di speranza che nemmeno il più inguaribile degli ottimisti ha il coraggio di coltivare, nella trasferta di Carrara mancherà per squalifica Nannelli, l’unico insieme a Bianchi che ha cercato di scalfire la tranquilla difesa livornese.
Per il Lucchese e Livorno il derby numero 54 equivale all’ultima chiamata nella disperata rincorsa ad accorciare la forbice degli otto punti di ritardo, requisito fondamentale per prendere parte ai play-out. Moduli speculari per rossoneri e labronici, distanti sì di tre lunghezze dalla squadra di Lopez ma rinfrancati dal doppio successo interno ottenuto contro Pro Vercelli e Pistoiese. Nel 3-5-2 locale il trainer romano ripropone nel pacchetto arretrato Panariello, preferito a Dumancic, mentre concede fiducia in attacco a Petrovic come spalla di Bianchi. Identico schieramento degli ospiti, in campo con una maglia gialla, dove i riferimenti offensivi rispondono ai nomi di Braken e Dubickas. Sulle corsie laterali spazio a Parisi e al lucchese Gemignani.
Avvio dirompente della formazione ospite che predilige la corsia destra per offendere. Maestrelli ha un passo differente rispetto al veloce Parisi e Bussaglia. Non è un caso che già al 9’ il numero venticinque locale finisca sul taccuino dei cattivi. Al 15’ un banale errore in fase di impostazione di Pellegrini scatena la ripartenza di marca livornese, sventata dalla scivolata di capitan Benassi sul destro a colpo sicuro di Braken.
La Pantera si fa vedere per la prima volta dalle parti di Nieri sei minuti più tardi. Il tandem dei 2000 Nannelli-Bianchi si guadagna una punizione dal limite, ammonito nella circostanza Mari Sainte, che Nieri alza sopra la traversa. È solo uno sporadico episodio perché il Livorno torna a premere. Al 26’ Pozzer si distende bene nel deviare in corner il velenoso diagonale di Bussaglia. Con il passare dei minuti Miele inizia a perdere il controllo della partita come testimonia il mancato giallo a Parisi, reo di aver colpito con una gomitata vendicativa Maestrelli. Sul finire del primo tempo il classe 2001 fa buona guardia nello smanacciare lateralmente la rasoiata di capitan Mazzarani. Quando l’estremo difensore scuola Inter è fuori causa, ci pensa un provvidenziale Panati a salvare sulla linea l’imperioso stacco aereo di Dubickas.
Al rientro dagli spogliatoi mister Amelia decide di cambiare uno spento Gemignani in luogo di Evan’s, altro rinforzo del mercato invernale arrivato via Crotone. Lo spartito del match non muta: i labronici fanno la partita mentre la Pantera prova ad affidarsi all’inventiva dei soliti Nannelli e Bianchi. Al 60’ entra anche l’interessante classe 2001 Haoudi, il secondo lucchese nelle fila del Livorno. La Lucchese è incapace di organizzare qualsiasi tipo di manovra, riuscendo a superare a malapena la metà campo. Sei minuti più tardi rapido dai e via al limite dell’area Sosa-Mazzarani con il destro del fantasista ospite respinto da Pozzer.
Per svegliare i suoi dal torpore, Lopez si gioca la carta Marcheggiani, non al meglio della condizione, per un Petrovic ancora una volta impalpabile. Episodio emblematico al 74’: il direttore di gara ammonisce Pozzer per perdita di tempo. Così come il nuovo cambio di Amelia che toglie Haoudi, entrato 14’ fa, per l’ex Cuneo Bobb. Il monologo ospite, sebbene non venga sviluppato a ritmi vertiginosi, prosegue centoventi secondi dopo quando Mazzarani spara alto un calcio di rigore in movimento. Il primo pericolo dalle parti Neri arriva a cinque minuti dalla fine. La lunga rimessa laterale di Pellegrini per poco non viene corretta in rete da Nannelli. È l’ultima azione del duttile classe 2000’, espulso per doppia ammonizione trenta secondi dopo per un fallo su Mari Sainte. Nel maxi recupero, cinque assegnati, il Livorno si divora il match point con Dubickas che non trova la porta sulla disperata uscita di Pozzer. A 270’ dalla fine del torneo lo spettro della Serie D, senza nemmeno passare dai play-out, sta per assumere le sembianze di una solida e triste realtà.
Foto Ciprian Gheorghita