1-2
Sanremese: Caruso, Bregliano (90’ De Iulis), Manes (71’ Maggi), Maroni (86’ Martini), Demontis, Spinosa, Taddei, Gagliardini, Calderone (71’ Colombi), Scalzi e Gerace A disposizione: Signorini, Ponzio, Lo Bosco, Pici e Fenati Allenatore: Nicola Ascoli
Lucchese: Coletta, Bartolomei, Cruciani, Benassi e Lici (46’ Soldati); Cruciani, Fazzi (46’ Remorini) e Meucci; Nannelli, Iadaresta (90’ Lionetti) e Vignali (46’ Bitep) A disposizione: Luglio, Matteoni, Nolè, Presicci e Panati Allenatore: Francesco Monaco
Arbitro: Lovison di Padova (Assistenti Petrica di Torino e Piatti di Como)
Marcatori: 29’ Gagliardini, 57’ Meucci e 88’ Nannelli
Note: ammoniti Lici, Manes, Cruciani, Bartolomei e Benassi. Calci d’angolo 4-5. Recupero 0’ e 4’.
SANREMO - Con un secondo tempo travolgente, la Sanremese è stata letteralmente cancellata dagli indiavolati ragazzi di Monaco, la Lucchese passa in terra ligure per 2-1 e, in virtù del pareggio a reti bianche del Prato contro la Lavagnese, sale in testa al girone A con 41 punti, una lunghezza in più dei lanieri e tre rispetto al Casale. La Pantera, sospinta anche oggi da un gran numero di tifosi, di essere una formazione capace di non fallire gli scontri diretti. Il triplice cambio effettuato da Monaco ad inizio secondo tempo hanno cambiato il copione della partita, con Bitep e Remorini entrati nelle vesti di rifinitore nelle azioni dei gol firmati Meucci e Nannelli. Per la Sanremese, invece, i sogni di un ritorno in terza serie finiscono sostanzialmente qui. Notevole la qualità di manovra espressa dalla Lucchese nella ripresa, oltre ad un temperamento sempre più da grande squadra.
Nella città della canzone italiana la Lucchese non vuole “steccare” lo scontro diretto contro i biancocelesti di mister Ascoli, alla ultima chance per rientrare nella lotta per la promozione in C. Separate da sei lunghezze, 38 quelle dei rossoneri contro le 32 della Sanremese, le due contendenti odierni scendono in campo con degli schieramenti offensivi. Monaco sceglie un 4-3-3 affidandosi alle esperienza di Lici sulla corsia mancina difensiva, rinforzando la mediana con Fazzi a supporto degli inamovibili Meucci e Cruciani. In attacco, invece, saranno Nannelli e Vignali le ali chiamate a rifornire Iadaresta; parte dalla panchina Remorini così come l’ultimo arrivato Lionetti.
Alla terza partita in una settimana, con l’1-0 di Coppa Italia ottenuto sulla Folgore Caratese in attesa di essere omologato, la Sanremese deve fare a meno di Gagliardi e Likaxhiu, sostituito a centrocampo dal classe 2000 Moroni, arrivato nelle ultime ore di calciomercato in prestito dal Carpi. Assieme a bomber Scalzi, autentico e micidiale falso nueve, in attacco Ascoli schiera l’under Calderone mentre le chiavi della regia ligure sono affidate a capitan Taddei. Buono l’esodo dei sostenitori ospiti al “Comunale” di Sanremo: anche in terra ligure la Pantera potrà contare sul dodicesimo uomo in campo.
Abbrivio iniziale favorevole alla Sanremese che sfrutta la rapidità e classe di Scalzi, molto abile a non dare punti di riferimento alla difesa ospite, per farsi minacciosa dalle parti di Coletta. Al 10’ provvidenziale chiusura difensiva di Papini sull’accorrente Spinosa. Dalla distanza ci prova anche Maroni; pallone di poco a lato dalla porta rossonera.
Con il passare dei minuti i ritmi della partita si adagiano, salvo qualche sporadica accelerazione di marca ligure sulla fascia sinistra grazie all’asse Bregliano-Scalzi. Nel giro di un paio di minuti finiscono sul taccuino degli ammoniti sia capitan Benassi che Lici. Poco prima della mezzora i padroni di casa segnano il gol del vantaggio. Sugli sviluppi di un corner, il destro di Gagliardini trova una deviazione decisiva nel mettere fuori causa Coletta. Lucchese in palese difficoltà in tutte e due le fasi: il centrocampo non riesce a contrastare le folate dei liguri mentre in attacco Iadaresta non viene rifornito di tanti palloni giocabili. Risultato sin qui giusto per quello visto nei primi 45’ della sfida del “Comunale” di Sanremo. La ripresa si apre con un triplo cambio in casa rossonera: fuori Lici, Fazzi e Vignali, dentro Soldati, Remorini e Bitep. Lucchese decisamente a trazione anteriore. L’ingresso della punta camerunense dà una scossa positiva al reparto offensivo. Al 54’ Pantera vicinissima al pareggio con un colpo di testa di Iadaresta smanacciato con un prodigioso balzo da Caruso nei pressi della linea di porta. Proteste degli ospiti poiché il pallone avrebbe varcato la fatidica linea bianca: ne fa le spese Cruciani, ammonito e dunque costretto a saltare il big match di domenica prossima contro il Casale.
Il gol rossonero è nell’aria e puntualmente arriva. Corre il minuto numero cinquantasette quando Bitep fugge via in progressione al diretto marcatore, servendo un pallone al limite dell’are per l’accorrente Meucci che fredda Caruso. Doppia sostituzione in casa biancoceleste con Ascoli che prova a prendere le contromisure all’avanzata rossonera. Colombi e Maggi rilevano rispettivamente Manes e Calderone. Per un soffio sia Iadaresta che Bitep non riescono a correggere in porta una velenosa punizione laterale di Cruciani. L’ex Ponte a Moriano crea nuovamente il panico nella difesa ligure con una progressione culminata da un destro finito sul fondo. A cinque minuti dalla fine la Sanremese, affacciatasi per la prima volta dalle parti di Coletta nella ripresa, sfiora il nuovo vantaggio con un destro di capitan Taddei.
La Pantera graffia a due minuti dal termine. Splendida ripartenza condotta da Remorini, altruista nell’alzare lo sguardo, servire Nannelli che supera di gran carriera il numero uno ligure. Esplode il settore occupato dai 200 tifosi della Lucchese. Nei quattro di recupero capitan Benassi e compagni non corrono alcun rischio, coronando così la straordinaria rimonta iniziata nella partita di andata contro il Savona.
E domenica al Porta Elisa arriva il Casale, terza forza del campionato, per un altro scontro diretto d’alta quota. I nerostellati portano in dote ai supporters rossoneri dolci ricordi datati stagione 1989-1990 con la promozione in B dei rossoneri guidati in campo da Francesco Monaco: chissà che la storia non possa ripetersi a distanza di 30 anni.