La nuova tappa sulla strada che porta alla risalita della Lucchese si chiama Olbia. I rossoneri si apprestano a vivere domani (mercoledì 18 novembre), calcio d’inizio fissato alle 15, un crocevia già di una certa importanza in casa della penultima della classe, in coabitazione a sette punti con la Giana Erminio, senza però sapere su quali giocatori mister Lopez potrà effettivamente contare. Tutto dipenderà dall’esito del consueto giro di tamponi effettuato, come stabilito dall’ormai famigerato protocollo, 48 ore prima della disputa del match. Compito non semplice, dunque, quello di preparare la gara per il tecnico romano che con sapienza tattica, grinta e intelligenza ha rivitalizzato la truppa rossonera.
“Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di goderci il pareggio di Sesto San Giovanni, conquistato in una situazione di emergenza, che siamo già determinati per fare visita ad una formazione che ci precede in graduatoria.” – è l’incipit di Giovanni Lopez- “Faremo di tutto per non fare scappare via l’Olbia in classifica, consapevoli di aver avuto pochissimo tempo per preparare questo impegno. Mi auguro che qualche giocatore si negativizzi dal Covid-19 in modo da poter fornire dei cambi a chi è stato in campo per 95’ minuti domenica scorsa.”
Dando uno sguardo ai prossimi rivali, Lopez dimostra di avere molta considerazione riguardo alla formazione di Canzi. “L’Olbia ha nel suo organico giocatori molto forti fisicamente e importanti sul piano tecnico: onestamente mi sorprende la loro attuale posizione.” – ha affermato il tecnico romano- “Ci sta che anche loro stiano attraversando un periodo negativo ma hanno tutte le qualità per risalire la china.”
Battuta conclusiva sull’undici che sarà schierato dal primo minuto sul manto erboso del “Nespoli”, un rebus che sarà risolto solamente dopo l’esito dei tamponi. “Non credo di confermare la formazione scesa in campo contro la Pro Sesto.” – avverte Lopez- “Qualcosa dovremo cambiare ed in tal senso sarà fondamentale vedere quali risposte daranno i tamponi. Sarebbe fondamentale avere tutti i ragazzi perché avrei un ventaglio di scelte più ampio, sempre tenendo presente che gli eventuali ultimi negativizzati non avranno certamente una grande autonomia.”