Il grande sviluppo che ha avuto il ciclismo australiano negli ultimi anni, vedi la vittoria di Jai Hindley al Giro d'Italia 2022, le vittorie di tappa di Jay Vine dello scorso anno alla Vuelta di Spagna e prima ancora la vittoria al Tour del 2011 e nel campionato del mondo su strada nel 2009 di Cadel Evans, sta rappresentando uno dei fenomeni nuovi in una terra dove le due ruote non hanno una grande storia rispetto al cricket ed al football australiano che rimangono gli sport più popolari.
Però fu proprio un lucchese, Ivano Fanini, ad affiliare una sua squadra professionistica, la Polli-Mobiexport-Fanini nel 1989 nel paese dei canguri, dopo aver tesserato diversi australiani negli anni precedenti fra i quali Sefton Clyde, Garri Trewel, Shane Bannan (l'ex c.t. della nazionale e manager delle più forti squadre australiane a livello internazionale, oltre che uno dei fondatori del Team Jayco Aiula, una delle squadre più forti del mondo ), Peter Rogers (suo fratello Michael fu tre volte campione del mondo a cronometro élite dal 2003 al 2005) e Matt White, D.S. dello stesso Team Jayco Aiula. Da allora in una terra dove il traffico non esiste di soli 25 milioni di abitanti inseriti in una estensione grande 25 volte l'Italia, il ciclismo ha iniziato a svilupparsi fino ad avere proprie squadre di grande livello che hanno vinto le corse più importanti in linea, a cronometro e su pista. Uno fra i primi australiani ad indossare i colori Fanini sempre nel 1989 fu Eddy Salas, nato in Uruguay ma naturalizzato australiano in giovanissima età dopo essersi trasferito con la famiglia. La storia con Fanini è di quelle promozionali per il ciclismo di oltre Oceano, ma sappiamo quanto il manager lucchese abbia sempre, nella sua carriera sportiva, elaborato strategie di gestione attraverso l'organizzazione delle sue squadre (dagli allenamenti, alle scelte delle corse cui partecipare ma soprattutto dei corridori da tesserare provenienti da diversi continenti. I contatti li ha tenuti con ex ciclisti, finanziatori ed amicizie varie nel mondo dello sport).
EDDY SALAS E LA SUA PASSIONE PER IL CICLISMO CHE GLI TRASMISE SUO PADRE ETTORE
La famiglia Salas amava il ciclismo. La passione di Eddy nacque nel 1976, ereditata da suo padre Ettore che correva in bicicletta. Lo stesso fece suo fratello Daniel, di due anni più grande di lui, ma di breve carriera perchè preferì successivamente dedicarsi alle moto ed alle avventure con le ragazze. Anche sua sorella Rosanna correva. Quindi lo stesso Eddy non poteva che mettersi in sella alla bici ma cercando fortuna in Italia, paese dove il ciclismo ha radici profonde. Arrivò nell'85 a Quarrata all'età di 20 anni dopo aver conosciuto il giornalista Stefano Fiori, esperto di tutto il ciclismo australiano ed il meccanico pratese Rames Cafissi. Lo fece da campione australiano dilettanti in carica dopo aver vinto anche il titolo juniores su pista.
"Fu allora che mio padre volle mandarmi a correre in Europa-ricorda Eddy- perchè avevo le carte in regola per potermi esprimere anche nei paesi ciclisticamente più avanzati".
Dopo diverse stagioni fra i dilettanti e le sue prime vittorie conobbe Ivano Fanini a Segromigno Piano dove c'era la famosa casa di biciclette e si recavano una miriade di ciclisti in cerca di fortuna.
27 ATLETI FORMARONO LA PRIMA SQUADRA PROFESSIONISTICA UCI AUSTRALIANA DELLA STORIA: LA POLLI MOBIEXPORT FANINI
Numeri da capogiro. Ancora una volta il patron lucchese Ivano Fanini si era reso protagonista per lo sviluppo del ciclismo in un paese senza tradizioni. Dopo averlo fatto con la Danimarca, la Svezia ed altre nazioni ecco arrivare per lui l'Australia. Da quel 1989 ad oggi il ciclismo anche in quella grande nazione è diventato pane comune dei bambini ed anche nelle scuole gli insegnanti trasmettono il valore di questo sport in funzione della crescita ed educazione relativa al corpo fisico. Si sono moltiplicate piste ciclabili ed è usanza comune crescendo andare in bicicletta sui posti di lavoro.
La prima squadra professionistica UCI australiana ebbe come primi direttori sportivi Mauro Battaglini e Giorgio Vannucci, il Diesse che aveva lanciato il grande Francesco Moser. Questi i primi 27 tesserati della storia:
AUSTRALIANI: Barry Burns, Paul Scott Steward, Tim Samieson, Geoff Stevenson, Michael Lynck, Eddy Salas, Gary Trowell, Rick Flood, David Mc Farlane, Agostino Giramondo, Len Hammond, Tim Jamieson, Michael Lynch, Paul Miller, Terry Ammond e John Flood.
ITALIANI: Andrea Michelucci, Roberto Pelliconi, Anteo Petacco, Claudio Golinelli, Pierino Gavazzi, Francesco Fondriest, Antonio Paolo Fanelli, Fabrizio Convalle, Andrea Chiurato, Davide Brotini e Marcello Bartalini.
Una squadra che Ivano Fanini gestiva, come ha sempre fatto da quando entrò a dirigere il ciclismo professionistico, da Lunata, dai locali di Autoexpo, la sua concessionaria di auto. Per tre anni addirittura mantenne in vita contemporaneamente due squadre professionistiche: un caso unico nella storia del ciclismo di tutti i tempi.
UN ESORDIO CON IL BOTTO VINCENDO IL GRAN PREMIO INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Nel 1989 per Salas miglior esordio da professionista non poteva auspicarselo. Vinse 4 corse, tre in Australia ed una in Italia quando fece centro nel G.P. Industria e Artigianato di Larciano, una classica vinta nel tempo dai più forti ciclisti come Moser, Saronni, Michele Bartoli, Eddy Mercx, Franco Bitossi (2 volte), Gianbattista Baronchelli. Con uno strepitoso assolo nel finale segnò nell'albo d'oro il nome Fanini per la prima volta. Al secondo posto si piazzò Gianbattista Bardelloni ed al terzo posto completò il podio l'ex campione del mondo Maurizio Fondriest.
"Ero in fuga-dice Salas-con un gruppetto di corridori fra i quali Franco Ballerini. A 3 chilometri dal traguardo sono partito in contropiede guadagnando qualche secondo. Nel gruppetto che inseguiva coprì la mia fuga Pierino Gavazzi. Nella rampa finale mi guardai dietro non vidi più nessuno. Vinsi con un margine di vantaggio di 3-4 secondi".
Il professionismo nel ciclismo aveva ormai in pianta stabile da diversi anni il Team Fanini e Lucca poteva vantarsi di avere una società sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità. Lucchese calcio e Fanini erano gli argomenti quotidiani nel parlare di sport. Mai prima di allora una squadra era riuscita ad imporsi in corse così importanti: dalle tappe al Giro d'Italia, ai campionati mondiali su pista , alle classiche nazionali. Anche l'Australia per gratitudine faceva correre la nazionale con biciclette Fanini ed i corridori in un angolo di maglia avevano stampato lo stesso marchio che era diventato un simbolo ciclistico così famoso da assumere nel linguaggio corrente il significato di organizzazione ciclistica.
Eddy Salas divenne uno dei ciclisti più popolari dei nazionali australiani: nel 90 si impose nella Barwon Heads, Barwon Heads per la seconda volta consecutiva e nella Rosebud, Rosebud (Victoria). Fu tesserato con Fanini fino al 1991 compreso. La sua ultima vittoria in carriera la ottenne nel 1999 a 33 anni nel Tour of Victoria, prima di attaccare definitivamente la bicicletta al chiodo.
"Il ciclismo australiano-dice-deve molto a Fanini. Senza di lui avrebbe sicuramente ritardato a decollare. Io sono fiero di averne fatto parte e di essere maturato come atleta e come uomo a venire in Italia-mi ha aiutato molto nella volontà, nell'impegno e nel concentrarmi sugli obiettivi. Una brutta caduta nel 90 alla Milano-Sanremo limitò molto la mia carriera. Mi fratturai delle vertebre e non sono più stato bene. Aver partecipato in maglia Fanini al Giro d'Italia è stata una grande soddisfazione. In Australia dopo l'apertura al professionismo di Fanini, ha proseguito per tanti anni Shane Bannan diventando uno fra i più grandi manager del mondo. Nel 91 mi sposai con mia moglie Kelly e tornai in Australia aprendo un negozio di biciclette. Poi ricominciai a correre da amatore vincendo all'età di 33 anni di nuovo il campionato nazionale. Non vedo l'ora di tornare in Italia per rivisitare i luoghi che hanno caratterizzato i miei primi anni di professionismo e soprattutto per salutare Ivano Fanini e Stefano Fiori."