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Giovedì 28 Novembre 2024
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Scritto da Valter Nieri
Amore e Vita
28 Novembre 2024

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Una vita in bicicletta, prima come ciclista e poi come Diesse. Tutt' ora sulla breccia come responsabile della squadra Continental bielorussa Minsk Cycling Club del direttore generale Alessio Ivanov. Tutto questo per arrivare ad Aljaksandr Kucynski, uno che nelle categorie dilettantistiche lasciava il segno e dopo aver vinto anche quattro titoli nazionali Elite il G.S. Grassi ebbe il merito di portarlo a correre in Italia per la sua squadra, contribuendo a fargli indossare la maglia della nazionale dal 2002 e che poi ha tenuto fino al 2012. Per l'oggi quarantacinquenne ex passista scalatore era un bel momento: faceva parte di un Team competitivo e si metteva sempre più in luce per una carriera professionistica a cui aspirava come ogni giovane ciclista di talento. Ma poi una tegola rischiò di compromettere tutto il grande lavoro ed ogni sua aspirazione. Nel 2003 in una gara ciclistica in Toscana fu investito, mentre a velocità sostenuta affrontava una discesa, da una macchina che fuori dal controllo invase la strada colpendolo: si ruppe ogni parte del ginocchio ed ebbe fratture nella gamba sinistra compreso tibia e perone mettendo a rischio la sua carriera e in allarme tutto il Team Grassi. I bollettini medici diagnosticavano un grave infortunio al ginocchio ed alle articolazioni con lunghissime prognosi. Un periodo nero, ma come lo superò a livello sia fisico che mentale?
" Ero completamente fermo-dice l'ex ciclista bielorusso- Soltanto dopo tre-quattro mesi ricominciai a muovermi con fissatore esterno circolare alla gamba e stampelle. Inizi ad accorgerti che il mondo va vanti anche senza di te. Scopri a quel punto gli amici veri, di una famiglia come quella di patron Moreno Grassi che ti abbraccia in un cerchio energetico di amore, alla quale devo gran parte del merito sul mio recupero fisico a suon di fisioterapie che avvenne dopo sei mesi dall' incidente con l' incognita di potercela fare fino all' ultimo momento quando rinunciai alle stampelle. "
LA FIDUCIA DI IVANO FANINI E L'ESORDIO NEL PROFESSIONISMO
Per lui sorgeva un altro problema da risolvere tempestivamente. A 24 anni era giunto il momento di passare professionista, ma visto il grave infortunio di cui era stato vittima non erano molte le società disposte a fargli fare il salto, anzi non si faceva avanti proprio nessuno! Ed allora?
"Un giorno Grassi mi disse che Amore e Vita mi aveva cercato. La seconda mia salvezza fu proprio questa: trovare una squadra che avesse ancora fiducia in me. Tutto ad un tratto la svolta del mio proseguimento di carriera. Dopo Grassi devo molto ad Ivano e a suo figlio Cristian Fanini che mi accolsero come un figlio nella loro squadra. Ricordo che Lorenzo Pini, mio meccanico nel biennio alla Grassi, mi dette a Lari località 4 Strade una stanza per abitare, non molto lontano dalla sede di Amore e Vita. Pini mi ha sempre voluto bene come i D.S. Michele Devoti e l' indimenticabile Daniele Tortoli (scomparso nel 2013 ndr) ai quali devo molto per il mio decollo ciclistico alla Grassi. E così ebbe inizio il mio più bel biennio a livello di risultati nel professionismo (2004-2005)."
Ancora una volta c'era di mezzo lui: il dirigente più vittorioso di sempre dell' intero sport capannorese e lucchese, colui che con le sue squadre ha segnato i più grandi trionfi nei campionati mondiali su pista, nelle classiche italiane e con le numerose tappe vinte al Giro d'Italia, quando il nostro ciclismo era in auge a livello mondiale: Ivano Fanini. L'attuale ambasciatore della città di Capannori vinse un' altra scommessa, quella di dare fiducia ad un ciclista in difficoltà per quel grave incidente che aveva subito, ma da grande manager qual' è sempre stato, oltre a fungere da proprietario del team professionistico più longevo al mondo, riuscì a definire traguardi, strategie ed azioni coinvolgendo tutta la squadra per recuperare a pieno a livello agonistico il talento bielorusso e ci riuscì anche questa volta.
NELLA RINASCITA DI KUCYNSKI ANCHE LA VITTORIA NEL GIRO DI ABRUZZO E ALLA BOUCLES DE LA MAYENNE VINTA QUEST' ANNO DA ALBERTO BETTIOL
Kucynski torno' nel 2004 ad avere cambi di ritmo e ad allenarsi con continuità sulle salite brevi e medie con inclinazioni tra il 4 e il 7 per cento. Da buon scattista riusciva ad avere il meglio di sé su quelle non troppo ripide ed è per questo che una classica a lui congeniale era il Giro d' Abruzzo che aveva già vinto da dilettante con la Grassi. Al primo anno da prof. con Amore e Vita bissò questo successo, seguendo nell' albo d'oro Danilo De Luca, il "killer di Spoltore", vincitore in carriera di classiche monumento e del Giro d' Italia 2007. Quest' anno il Giro d'Abruzzo è stato ripristinato dopo un vuoto dal 2008 al 2023 come prova Uci Europe Tour 2.1 e se lo è aggiudicato il kazako Aleksej Lucenko in maglia Astana davanti a Pavel Sivakov e a George Bennet. Lucenko, allenato da Giuseppe Martinelli il D.S. che da ciclista a inizio carriera diventò amico di Ivano Fanini quando quest' ultimo mantenne la promessa di regalargli 500 mila lire dopo un suo successo in circuito a Cecina. Il patron capannorese era allora sponsor della San Giacomo prima di fondare il team professionistico Amore e Vita.  Per Kucynski si apriva una nuova era: la più bella e prestigiosa della sua carriera. Vinse all' esordio da prof con Fanini 3 corse e giunse secondo al Giro della Slovenia, ritagliandosi uno spazio fra i protagonisti internazionali nelle brevi corse a tappe. Nel 2005 il suo grande exploit: oltre a vincere il campionato in linea bielorusso, uno dei circa 70 titoli nazionali conquistati dal team Amore e Vita in tanti paesi del mondo, si impose nella classifica finale della prestigiosa Boucles de la Mayenne di 4 tappe, vinta quest' anno da Alberto Bettiol (Circuito Uci Europe Tour di classe 2.2) e che vanta nel suo albo d'oro nomi prestigiosi come l' olandese Mathiev Van der Poel artefice di una doppietta negli anni 2017 e 2018. Questi successi di Kucynski riportarono il Comune di Capannori alla ribalta internazionale nello sport grazie al Team Fanini, l'unico che nel ciclismo a livello non solo capannorese, ma regionale, ci sia riuscito. Nel 2009, dopo una lunga fuga, giunse secondo nella Gand-Wevelgem battuto allo sprint da Edvald Boasson Hagen.
" Ringrazierò sempre Ivano Fanini e suo figlio Cristian-conclude l' attuale Diesse bielorusso-per avermi ridato morale e la possibilità di dare sfogo alle mie qualità ciclistiche che stavano per infrangersi dopo l' incidente di cui fui vittima. Ivano è una persona molto sensibile ed emotiva ma forte caratterialmente. Mi sovraccaricava di stimoli. I suoi consigli mi erano utili, come quelli dei D.S. Roberto Pelliconi e Maurizio Giorgini ma certo quando le sue aspettative di successo non andavano a buon fine era difficile contenere il suo nervosismo e la sua delusione. Colgo l' occasione tramite questa intervista di salutare gli amici, ricordarli tutti è impossibile perchè sono stati tanti, che ho avuto in carriera, ed in particolare Ivan Fanelli."
UNA CARRIERA PROSEGUITA ALLA CORTE DI FILIPPO POZZATO E VINCENZO NIBALI
La carriera ciclistica di Kucynski dopo il rilancio di Amore e Vita proseguì con grandi squadroni. Preferì ad altre eventuali vittorie mettersi a disposizione di grandi squadroni che gli facevano lievitare gli stipendi. Nel 2006 corse per la Ceramica Flaminia, dal 2007 al 2010 con la Liquigas, dal 2011 al 2014 alla Katusha. Nel 2015 fu tra i fondatori e chiuse la carriera a livello agonistico della Minsk Cycling Club. Dopo una parentesi per farsi esperienza da D.S. con la Gazprom Rusvelo nel 2016 tornò alla Minsk dove tutt' ora lavora. Una squadra Continental che vince un' infinità di corse gareggiando in Bielorussia, Russia ed altri paesi in Asia ma con il rammarico di non poter essere al via delle corse del circuito europeo. In famiglia si mastica ciclismo dalla mattina alla sera. Sua moglie Svitlana Semchuk (ucraina) è un ex ciclista pistard e nel 2005 nei campionati europei assoluti che si tennero al velodromo Paccirelli di Fiorenzuola nello scratch donne Under 23 conquistò la medaglia d' argento dietro alla svizzera Schnider. Sua figlia Eva di 11 anni corre nella categoria Giovanissimi e suo figlio Matvey di soli 5 anni è tesserato come principiante in una squadra di zona in Bielorussia.
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