Facendo luce al cassetto dei ricordi dell'ultratrentennale storia professionistica del Team Fanini, esce fuori inevitabilmente la storia dell'ucraino Volodymyr Starchyk sia da corridore sia da direttore sportivo di Amore e Vita. Un ciclista di buone aspettative, ma che decollò soltanto alla corte di Ivano Fanini dopo il suo esordio nel mondo professionistico del 2007 a 27 anni con una squadra estone. Lui ucraino di origine, si rivolse, come fecero tanti altri giovani stranieri dell'epoca, al dirigente capannorese per essere lanciato, per farsi conoscere vincendo qualche corsa.
Era per lui molto importante esporsi alla competizione nei paesi di maggiore tradizione ciclistica ed ovviamente questo doveva essere accompagnato da un processo di insegnamento sano da parte di allenatori maggiormente competenti nello sviluppare le proprie aspettative. Nel 2008 colse la prima vittoria da professionista vincendo una tappa al Tour di Bulgaria (Uci Europe Tour 2.2.).
Nel 2009 si aggiudicò il campionato nazionale di Ucraina in maglia Amore e Vita-Mc Donald's e vinse negli Stati Uniti la 12.a edizione della Univest Grand Prix, una competizione Uci America Tour, aggiudicandosi la seconda tappa e la classifica finale, superando nell'ordine il tedesco Philipp Mamos e lo svedese Patrick Stenberg . Soltanto la sfortuna gli impedì quella che sarebbe stata la sua più importante vittoria: convocato nella nazionale ucraina, sempre nel 2009, la sua stagione migliore, fu artefice di una fuga spettacolare ai campionati mondiali di Mendrisio ed il suo sogno svanì quando fu ripreso a pochi chilometri dal traguardo nel mondiale vinto dall'australiano Cadel Evans.
"Fu un momento esaltante della mia carriera-ricorda Starchyk-perchè gli appassionati di ciclismo americani furono molto calorosi al passaggio di noi ciclisti di Amore e Vita, in quanto lo sponsor stampato sulle maglie era quello della Mc Donald's, l'azienda che, allora come oggi, va per la maggiore nel campo della ristorazione a livello mondiale, che ha sede in America nella città di Chicago."
In effetti fare l'esordio come sponsor nel mondo professionistico del ciclismo destò scalpore a quei tempi. Mc Donald's scelse Amore e Vita per un lancio promozionale che ebbe una grande risonanza internazionale, rappresentando un vanto anche per lo stesso patron Ivano Fanini che riuscì ad accaparrarsi la fiducia di una azienda leader nel ristoro a livello mondiale. Peccato che la sua promozione al passaggio nella Lampre di Saronni nel 2011, una delle squadre più forti del momento, non gli consentì quel salto di qualità tanto atteso. Nel 2012 passò a correre per la Surem Team dell'Uzbekistan e nel 2013 scelse di chiudere la carriera con Amore & Vita. Il suo ritorno a Capannori fu ben accolto da Fanini che vedeva apprezzato il suo lavoro da un atleta che pochi anni prima gli aveva dato qualche soddisfazione. Iniziò a fare il direttore sportivo e nel 2018 lo stesso Fanini gli affidò la direzione di Amore & Vita, affiancandogli alcuni assistenti fra i quali Marco Zamparella e Maurizio Giorgini. Un incarico che non deluse le aspettative perchè portò al successo Marco Tizza nella Sibiu Cycling Tour e nella Volta a Portugal ma soprattutto nel 2020 quando l'atleta giussanese si impose nella prestigiosa Challenge Liguria. Sotto la direzione di Starchik anche il velocista Davide Apollonio mise in mostra le sue qualità imponendosi nel 2019 nella 1.a tappa della Volta a Portugal da Miranda a Leiria.
OGGI IL SUO SOGNO E' PORTARE AL SUCCESSO I CICLISTI UZBECHI
"Sono nel ciclismo da 30 anni-dice a La Gazzetta di Lucca-e non saprei vedermi in un altro settore. Avevo 13 anni quando impuntai i pedali per la prima volta ed oggi a 43 anni sono ancora in questo mondo rivestendo l'incarico di c.t. della nazionale dell'Urbekistan che affronto con una buona esperienza dopo gli anni di Amore e Vita."
Il ciclismo uzbeco ha attraversato un periodo piuttosto cupo a livello di risultati, dopo che fu conosciuto negli anni 90 grazie al velocista Djamoldine Abdoujaparov, il più grande rivale negli sprint di Mario Cipollini. Per dimostrare la sua grandezza basta dire che è stato l'unico nella storia ad aver vinto nella stessa stagione (1994) la classifica a punti di Giro, Tour e Vuelta. Delle sue 17 vittorie nelle tre corse a tappe più importanti, 9 le ottenne al Tour de France. Il suo più grande successo nel 1991 quando si aggiudicò la Gand Wevelgem battendo allo sprint Mario Cipollini. Ma c'è un risveglio? Ci sono giovani ciclisti che possono ripercorrere le orme di Abdoujaparov?
" Da maggio 2023, quando ho accettato questp nuovo incarico mi sono anche promesso di dare una mano ai giovani ciclisti ubzechi, per dare loro la possibilità di essere ingaggiati dalle grandi squadre europee. Abbiamo vinto con la nazionale diverse corse e fra i ciclisti più promettenti c'è sicuramente Danil Evdokimov. I nomi ci sono, basta avere pazienza. Il mio prossimo obiettivo? Avrò la possibilità di portare soltanto un convocato ubzeco alle Olimpiadi di Parigi a differenza di diverse nazioni che possono disporre di 4 o 5 atleti. Quindi dovrò scegliere bene chi merita maggiore fiducia da qui all'estate. Il 3 agosto la gara in linea olimpica sarà molto severa con 2800 metri di dislivello. Purtroppo fra le 45 nazioni presenti, noi siamo relegati alla convocazione di un solo atleta che dovrà quindi superarsi per fare bene."
Cosa pensa di Ivano Fanini, colui che le ha dato una dimensione internazionale, prima come atleta, poi come tecnico?
"Ivano e suo figlio Cristian, il General Manager di Amore e Vita, sono per me come una famiglia e non vedo l'ora di andare a fare una visita alla loro sede. Ho trascorso in Italia le festività sui Colli Euganei dove abitano mia sorella e mio nipote. Io, al momento (ride ndr) sono ancora uno spirito libero: non ho per il momento trovato l'anima gemella, amo troppo me stesso e la mia libertà. Delle analogie con Ivano? Entrambi abbiamo una sola identità: tenaci, caparbi ed ostinati a difendere i nostri principi senza farci condizionare da nessuno."
Grazie Starchyk ed auguri per un 2024 che porti Amore e Vita all'intera umanità in un periodo troppo complicato nel difendere la pace e pieno di odio fra varie nazioni.
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