Eravamo confinati, si fa per dire, nell'isola di Ponza e passeggiando qua e là per le strade di una delle isole più affascinanti del mar Tirreno, ci siamo imbattuti nelle abitazioni in cui soggiornarono, loro confinati davvero, i vari Amendola, Pertini e altri antifascisti. A dirla tutta Mussolini, in fondo, non era poi così cattivo con i suoi avversari politici - salvo rare eccezioni - e se si vanno a vedere altri dittatori della Storia, vedi, ad esempio, Stalin e Hitler, il trattamento era ben diverso. Considerazioni a parte, proprio mentre eravamo in quel di Ponza eccoti apparire sulla Gazzetta di Lucca un intervento di Gianni Giannini, consigliere comunale del Pd, persona alla quale diamo sempre ampio spazio di critica. Questa volta, però, ci siamo sentiti in dovere di rispondere anche perché, l'esordio del suo pezzo con il richiamo all'epoca napoleonica e alla differenza con l'attuale, ci fa ridere. In particolare, però, non abbiamo compreso o, forse, lo abbiamo compreso fin troppo bene, questo duro attacco non tanto a Mario Pardini quanto a Mimmo D'Alessandro e al suo Summer Festival, manifestazione fortemente voluta da un tal Tagliasacchi Andrea che non si può dire di destra e, soprattutto, affiancata per i lunghi, lunghissimi dieci anni dell'amministrazione Tambellini senza che venisse da Giannini aperta la bocca anche una sola volta e non solo da lui. Peccato che Giannini non abbia ancora detto una riga su quella schifezza di statua esistente fuori porta S. Anna, imbrattata e deturpata, e che nessuno ha gli attributi per rimuovere soltanto perché c'è stata dipinta sopra la bandiera della Palestina. Scommettiamo che se D'Alessandro avesse piazzato intorno alla statua che campeggia in piazza Napoleone la stessa bandiera, Giannini e tutti i comunisti verniciati di rosa fucsia non avrebbero detto nulla?
La Sinistra è alla frutta, a Lucca anche di più, al conto e alla mancia. Personalità politiche nessuna, da quando Raspini ha fatto il salto della quaglia in Provincia, il suo partito non sa più da che parte andare e non c'è una strategia che abbia un senso. Prendersela con Mimmo D'Alessandro è una boiata perché una manifestazione come questa è un fiore all'occhiello che altre città ci porterebbero volentieri via. Inoltre c'è il solito veterocomunismo dei nuovi comunisti: D'Alessandro è un imprenditore privato. E allora? Fa il suo mestiere, lo fa bene e se guadagna è il minimo. In un Paese di parassiti che vivono grazie alle tasse pagate da chi produce reddito veramente, ce ne fossero di Mimmo D'Alessandro. Noi disprezziamo i politici da sempre, destra o sinistra non fa differenza, per questa gente vige solo la disciplina di partito e noi l'unica disciplina che abbiamo sempre accettato è quella determinata dalla nostra coscienza e dal buonsenso dell'evidenza.
Se la Sinistra spera di vincere le prossime elezioni comunali, si sbaglia di grosso e questo proprio per quella stolta disciplina di partito che la tiene appiccicata al buonsenso degli imbecilli.