“Far pagare due euro per andare in bagno è un’assurdità: chiediamo a Metro di ripensarci”. Con queste parole il presidente dell’associazione Luccasenzabarriere ODV, Domenico Passalacqua, lancia un appello a Metro, la società che gestisce i bagni pubblici in città.
“Sappiamo bene il carico di lavoro che Lucca Comics & Games porta in città - spiega -. Come associazione, infatti, abbiamo messo in campo squadre di studenti e volontari per rendere un servizio di accessibilità gratuito e professionale. Abbiamo ragazzi e ragazze che incuranti della pioggia accompagnano persone con disabilità a prendere il biglietto (e sappiamo bene le difficoltà incontrate ieri per ritirare biglietti e braccialetti), che aiutano a salire sulle Mura, che accolgono, ascoltano e supportano. Tutto, rigorosamente, gratis. Lucca Crea, infatti, rimborsa all’associazione solo le spese riguardanti l’acquisto di bibite e merende”.“Forse - continua - il loro impegno non varrebbe almeno due euro? Qual è il peso, dunque, che si dà all’assistenza? Comprendiamo, ovviamente, che la spesa più alta possa essere giustificata con un aumento del carico di lavoro: ma veramente la società Metro ha bisogno di quegli spiccioli in più? Davvero non si è pensato che il bagno pubblico si utilizza in caso di, per l’appunto, bisogno e lucrare sui bisogni delle persone è notoriamente sgradevole? Almeno chi utilizza le toilette dei locali lo fa acquistando un caffè, una bottiglietta d’acqua, un panino. Ci auguriamo, a questo punto, che le condizioni igienico-sanitarie dei bagni di via Cherea restituiscano un’esperienza indimenticabile”.
“Il pubblico di Lucca Comics & Games - prosegue - non è un limone da strizzare fino all’ultima goccia di succo: è, come si dice sempre, un’invasione pacifica ed educata che merita tutta l’accoglienza che la nostra città saprebbe dare. Non ci si stupisca, poi, se le strade puzzano: i bagni pubblici, del resto, chiudono alle 18.30”.
“Chiediamo - conclude - che la società Metro, il cui socio unico è il Comune di Lucca, ci ripensi e riporti alla normalità il costo per l’utilizzo dei bagni pubblici”.