In un teatro gremitissimo, quello del Giglio a Lucca, Max Pezzali è entrato ufficialmente nella walk of fame del Lucca Comics & Games lasciando le impronte delle proprie mani nell’apposito calco. L’artista introdotto sul palco dal direttore di Lucca Crea Emanuele Vietina, ha raccontato il suo nuovo progetto e diversi aneddoti che hanno contraddistinto la sua lunga carriera.
A condividere il palcoscenico con il cantante in quella che è stata una conversazione informale il fumettista Roberto Recchioni che ha esordito: “Dopo aver lavorato a Max Forever mi sento uno degli 883”. Immediata la risposta di Pezzali: “Perché hai saputo cogliere lo spirito delle nostre canzoni meglio di noi che le abbiamo scritte”.
Vestito informalmente con l’immancabile cappellino nero, ha parlato del nuovo comic book, Max Forever, un album in tiratura limitata illustrato proprio da Roberto Recchioni di cui soltanto 250 copie saranno autografate dagli stessi.
Il comic book svelerà inoltre il tema dominante della prima stagione del nuovo tour degli stadi, All stars che prenderà vita e tridimensionalità nelle date live previste nel 2024, rinnovandosi ogni volta.
“Il momento più emozionante ma anche quello più drammatico è quello in cui devi salire sul palco” facendo sorridere l’intera platea ha aggiunto “ogni volta guardo dove possono esserci vie di fuga e soprattutto faccio un rapido calcolo per capire se, in caso di un attacco di panico, sarei in grado di rimborsare tutti”.
La conversazione intrecciando passato e presente ha affrontato diversi argomenti, soprattutto la passione nutrita dal cantante fin da bambino per i fumetti.
“Sono cresciuto con l’ossessione verso questo linguaggio e i suoi colori, andavo sempre a comperare, il giorno dopo, perché in periferia arrivava in ritardo rispetto alla sua uscita il fumetto della Corno, che pubblicava le storie della Marvel”.
“Ho amato tutti i super eroi anche se il mio preferito era Spiderman che allo stesso tempo è anche un antieroe, come ho amato la città che gli ha dato i natali, New York, quando ci sono stato ho realizzato un sogno e ne sono tornato con una valigia piena di libri illustrati”.
“la canzone Hanno ucciso l’uomo ragno è nata perché stavo appunto assistendo alla sua morte a causa dell’avvento sempre più massiccio sul mercato da parte dei manga che ho iniziato a apprezzare solo in un secondo momento”.
Prima di salutare il pubblico Max ha voluto rivolgere un ringraziamento ai suoi fan dichiarando che è soltanto grazie a loro che molte delle sue canzoni hanno resistito allo scorrere del tempo, facendole restare nel kit nostalgia.
“Li amo alla follia loro mi rendono importante e questo è per me il più grande privilegio, anche se non riesco a vederli bene. Durante i concerti tolgo le lenti, vedere male mi aiuta a non farmi concentrare sui dettagli, lascio che tutto assuma contorni sfumati”.