Ieri, tra le strade animate del Lucca Comics & Games, è stato presentato al Cinema Centrale "The Substance", un film che promette di ridefinire i confini tra realtà e fantasia. A presentare questa anteprima c’erano Andrea Romeo,produttore cinematografico e proprietario della casa di distribuzione “I Wonder Pictures” e Dario Moccia, noto streamer toscano.
“Siamo felicissimi e abbiamo accolto con grande entusiasmo l’opportunità di presentarlo a Lucca, perché sentiamo che questa regista e questo immaginario in qualche modo si appoggia anche a una comunità che è quella del Lucca comics and games e come I Wonder Pictures che per altro quest'anno ha iniziato un percorso produttivo con Lucca e faremo un documentario,vedrete le truppe di I Wonder Pictures in questi giorni che gireranno per 3 anni 4 documentari su Lucca Comics per raccontare la storia di questo festival ma raccontare anche la comunità che anima questo festival” -introduce così Andrea Romeo.
Una favola body horror tutta femminista quella della regista Coralie Fargeat, che all’anteprima del film ci delizia anche con un suo video di saluti e ringraziamenti dovuti anche alla mancanza della sua presenza al Lucca Comics; ci aveva già stupito con “Revenge”, ma con “The Substance” lascia un'agonia alla fine del film che si manifesta grazie alla realtà mascherata da finzione che ci viene fatta vedere all'interno della pellicola. Elisabeth Sparkle, interpretata da una ormai non più giovane Demi Moore, un tocco di genio per la regista perché la Moore presta il suo volto da bambola ricucita e il suo fisico statuario e frankensteiniano alla protagonista che si trova a fare i conti appunto con la sua non giovinezza; lei è la protagonista di un programma di aerobica della mattina dove però il giorno del suo cinquantesimo compleanno viene licenziata dal produttore televisivo interpretato da Dennis Quaid. Sconvolta dall'accaduto Liz accetta l'oscura proposta di una di una figura misteriosa che le offre “the substance” una sottospecie di elisir di lunga vita, ma con delle regole da seguire molto precise. Lo scopo?, tirare fuori, o forse meglio espellere la versione migliore di lei, Margaret Qualley che interpreta Sue, l’alter ego di Elizabeth.
“Io non mi aspettavo un film del genere e questo è un horror veramente, veramente particolare perché inquadra perfettamente i nostri tempi in maniera estremamente violenta e critica e anche arrogante e anche la regia anche quella molto claustrofobica sta sempre sui personaggi; sono tantissimi i primi piani bellissimi che mi hanno davvero colpito, il fatto che un'attrice come Demi Moore che si mette in gioco e quasi racconta la sua storia, un po' passando dal genere del body horror mi ha davvero sconvolto, si è messa in gioco anche a livello fisico” aggiunge Dario Moccia.
Un film di genere, un film molto popolare, ma anche un film da Cannes, un film con un contenuto importante con dei temi molto impegnativi. E' anche una pellicola estremamente satirica attraverso la trasformazione e la mutazione del corpo e la decadenza di una star che si trova ad invecchiare e questo è un problema dei nostri tempi. n La voglia di apparire, la voglia del like, di non invecchiare mai e quando non si vuole invecchiare mai si ricorre a qualsiasi stratagemma anche quelli più illegali o quelli che poi si possono ritorcere contro. Il mondo del beauty sarà colpito moltissimo per questa tipologia di film e da questa estetica.
“I numeri di Tik Tok soprattutto sul film sono mondialmente rilevantissimi e il film parla a molte generazioni è questo anche quello che mi piace e che anche l'impegno che molti creator hanno in questo momento,ovvero far dialogare diverse generazioni sulle varie culture e le varie passioni” conclude il produttore Romeo. l film è visivamente potente e la sua narrazione è vibrante e audace ma al contempo fredda,la Fargeat fa tante citazioni nel film e mostra con il suo occhio critico il suo punto di vista ma anche quello della protagonista che sono entrambe femminili e come femminista è lo spirito della critica che apporta mostrando severità verso le donne accusate dal peccato imperdonabile di dover invecchiare.