La città era, indubbiamente, più aperta questa mattina, soprattutto per la decisione di numerosi negozianti iscritti a Confcommercio i quali hanno scelto di alzare le proprie saracinesche in segno di protesta verso un Governo che non soltanto ha distrutto il tessuto socio-economico della città, ma anche il suo principale alimento, ossia il turismo, ponendo le basi per una devastazione post-atomica che richiederà anni, presumibilmente, per poter tornare quella di un tempo.
Lo striscione apposto da Giovanni Martini di fronte al suo bar è stato il massimo della ribellione di una categoria che, per quanto unita, è ancora, purtroppo, estremamente parcellizzata. Ma tant'è. Confcommercio ha ribadito la propria totale opposizione ad un Governo che ha messo in ginocchio solo e solamente le partite Iva, il commercio al dettaglio e all'ingrosso, gli ambulanti, i ristoratori e i balneari tutti coloro, in sostanza, che in questo dannatissimo Paese che tutti si sforzano di voler trasformare in entità industriale, hanno compreso che la nostra maggiore risorsa è il turismo geografico, culturale e storico.
Fanno tenerezza, oggi, questi uomini e donne che si sentono, giustamente, abbandonati da uno stato che li succhia come un vampiro per cederne il sangue ai cittadini di serie A, quelli che hanno lo stipendio garantito e il 27 di ogni mese regolarmente versato sul conto corrente. Già, ma dove sarebbe questa colonia di dipendenti statali se non ci fossero le tasse versate da chi, al contrario, di sicuro non ha nemmeno i soldi necessari per sbarcare il lunario? Ve lo diciamo noi: in mezzo a un strada a fare la fila per mangiare alla Caritas...
Ma nessuno lo capisce o, se anche lo capisce, se ne frega e preferisce guardare da un'altra parte. Ecco perché, a nostro avviso, lo sciopero fiscale di tutte le partite Iva e dei settori produttivi contribuirebbero a smantellare il castello di menzogne e di terrore edificato da questo Governo di bastardi senza gloria alcuna. Altro che Coronavirus... La paura è che se stasera, un virologo o un infettivologo o uno scienziato - tutto fuorché un politico - annunciasse che la puntura di una ipotetica zanzara a spasso sopra le nostre teste e dentro le nostre stanze, potrebbe essere vettore di contagio, ecco che 60 milioni di coglioni si rinchiuderebbero nuovamente nelle proprie gabbie senza nemmeno sapere perché.
Se prova serviva di quanto il terrore mediatico sia facile da trasmettere, questo sì contagioso al massimo, eccola servita su un piatto di argento. Basterà tenere in mano i pilastri dell'informazione e si potranno gestire i popoli a piacimento.
Tornando alla manifestazione di questa mattina, un plauso a quei commercianti - sempre gli stessi, sempre i soliti - che, unitamente a Rodolfo Pasquini direttore dell'associazione di palazzo Sani, hanno, comunque, avuto il coraggio di gridare al mondo, che per loro è la propria città, la disperazione per vedere i sacrifici di una vita smantellati da una paura che viaggia ad una velocità superiore a quella di ogni ragionevole dubbio.
Con la protesta di stamani e ci teniamo a sottolineare la comprensione e l'atteggiamento guardingo, ma, allo stesso tempo, tollerante, delle autorità, Confcommercio ha assunto, di fatto, il diritto a rappresentare l'intera categoria essendo l'unica forza capace di concretizzare in una realtà dove altri - Confesercenti ad esempio - essendo legati a filo doppio con il Pd che sta al Governo, preferiscono la prudenza e il non correre rischi di alcun tipo.
Concludendo, le parole, lo abbiamo scritto più volte, sono pietre, ma, in questo Paese di bugiardi e leccaculo, fanno molto meno male. A queste latitudini, evidentemente, molto, ma molto più efficaci le seconde.
Foto di Ciprian Gheorghita