Anno XI 
Domenica 24 Novembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da Redazione
Cronaca
14 Novembre 2024

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Si rinnova a Lucca l’appuntamento con la Giornata mondiale del diabete. Sabato 16 novembre, due giorni dopo la ricorrenza ufficiale, a partire dalle ore 9 e fino alle 12.30 i professionisti della Diabetologia, della Medicina dello sport, della Psicologia e dell’Educazione e promozione della salute saranno presenti nell’auditorium di San Francesco a Lucca, mettendosi a disposizione degli studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti superiori di Lucca per una giornata all’insegna della prevenzione e dell’informazione su una malattia molto diffusa a livello mondiale.
La manifestazione dal titolo “CHE SALUTE VOGLIAMO? POSSIAMO DECIDERLO ANCHE NOI!”, è organizzata e promossa dalla Diabetologia di Lucca e Valle del Serchio dell’Azienda USL Toscana nord ovest e dall’Associazione Lucchese Diabetici. E’ inoltre patrocinata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dal Comune di Lucca, dalla Provincia di Lucca, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dall’Ordine dei Medici di Lucca, dalla Federazione Toscana Diabete ODV.
L’iniziativa avrà come tema principale la prevenzione e si articolerà su tre importanti tematiche: SANA ALIMENTAZIONE, ATTIVITA’ FISICA, MODELLI COMPORTAMENTALI POSITIVI.
Il programma, comprende il saluto delle autorità e le relazioni dei professionisti della sanità; interverrà anche Jan, giovane ciclista professionista diabetico, che parlerà della sua storia; saranno inoltre trasmessi brevi video ed è prevista un’interazione, tramite giovani coetanei (peer educator) che stimoleranno e coinvolgeranno gli studenti presenti.
 
La Giornata mondiale del diabete (WDD, acronimo in inglese) è stata creata nel 1991 dalla Federazione internazionale del diabete (IDF, acronimo in inglese) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in risposta alla crescente sfida alla salute posta proprio dal diabete. E’ diventata una Giornata ufficiale delle Nazioni unite nel 2006 e si celebra ogni anno il 14 novembre nel giorno del compleanno di Frederick Banting, che ha scoperto l’insulina insieme a Charles Best nel 1921.
WDD è la più grande campagna di sensibilizzazione sul diabete al mondo e ha la finalità di richiamare l’attenzione su questioni di importanza fondamentale per l'area diabetologica.
Nel mondo 460 milioni di adulti (1 su 11) convivevano col diabete nel 2019 e si stima che il numero delle persone affette da diabete supererà i 700 milioni entro il 2045. 1 adulto su 2 con diabete rimane non diagnosticato (230 milioni), 3 persone con diabete su 4 vivono in Paesi a reddito medio/basso e metà delle persone che hanno bisogno di insulina non può accedervi. 
“In Italia – spiega il direttore della Diabetologia di Lucca e della Valle del Serchio Alberto di Carlo – i diabetici noti sono circa 4 milioni e 1 milione quelli che non sanno di avere il diabete. Inoltre, si stima che, per una persona con diabete noto e non noto, c’è una persona ad alto rischio di svilupparlo e ciò significa che almeno 2,5 milioni di persone sono ad alto rischio di sviluppare il diabete nel corso degli anni. Nel territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono presenti oltre 90 mila diabetici, di cui 14 mila nell’ambito di Lucca e della Valle del Serchio. Questi numeri impressionanti sono gravati dal fatto che il diabete è la prima causa di malattie cardiovascolari, renali, degli occhi e degli arti inferiori. Per questa ragione la Diabetologia di Lucca ha sviluppato percorsi diagnostico-terapeutici con i medici di medicina generale e con unità operative complesse quali la Cardiologia, la Medicina interna, la Nefrologia, l’Oculistica, l’Ortopedia, l’Ostetricia e Ginecologia”.
“Ritengo importante - continua il dottor di Carlo - porre l’attenzione su brevi informazioni delle complicanze legate al diabete: La retinopatia diabetica è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della retina e può svilupparsi in tutte le persone che convivono con il diabete di tipo 1 e di tipo 2. Sono oltre 1 milione le persone con diabete che soffrono di retinopatia diabetica che è la principale complicanza oculare del diabete e prima causa di cecità tra i soggetti in età lavorativa.  Nella nostra Diabetologia è presente un retinografo di ultima generazione per lo screening della retinopatia diabetica che, utilizzato da un infermiere esperto, effettua una foto della retina che viene poi valutata dal diabetologo. In presenza di retinopatia diabetica è prevista la possibilità di refertazione delle immagini a distanza da parte di un oculista, con la finalità attivare il percorso di cura e presa in carico della persona.
Il diabete aumenta di 4 volte il rischio di sviluppare un ictus cerebrale. Inoltre, accresce del 300% il rischio di infarto, di quattro volte il rischio di cardiopatie e il 15% di persone con diabete soffre di coronaropatia.
Il diabete triplica anche il rischio di insufficienza renale: il 38% di persone affette da questa patologia ha disfunzioni renali (micro-macroalbuminuria e/o riduzione della filtrazione glomerulare) che possono portare alla dialisi.
Un diabetico su 3 soffre di neuropatia diabetica che, nella forma più comune quella periferica agli arti inferiori, è caratterizzata da formicolii, intorpidimento, alterazione della sensibilità (parestesie), dolore bruciante specie notturno. La riduzione o perdita della sensibilità ai piedi espone la persona affetta da diabete al rischio di sviluppare il piede diabetico.
Il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori (piede diabetico) ed il diabete è la causa principale di amputazione degli arti inferiori non dovuta ad eventi traumatici.
Il diabete gestazionale si presenta in circa l’8% di tutte le gravidanze e, se non riconosciuto e adeguatamente trattato, si associa ad una elevata morbilità materno-fetale come l’aumento di peso del neonato, l’aumento del liquido amniotico, il parto pretermine, l’ittero neonatale”.
La lettura di questi dati rende comprensibile a tutti l’importanza della Giornata mondiale del diabete, che ha la finalità di avvicinare ed educare i cittadini alla corretta divulgazione, comunicazione e conoscenza di questa temibile patologia.
La base imprescindibile e iniziale della cura del diabete è il corretto stile di vita, inteso come salutare regime alimentare associato ad adeguata attività fisica e, pertanto, è fondamentale dare a tutta la popolazione giuste e comprensibili informazioni e strategie in campo alimentare e dell’attività fisica associate ad occasioni che facilitino lo stare insieme, utile strumento di condivisione e soluzione di problematiche comuni.
Quest’anno abbiamo voluto indirizzare le nostre competenze alla divulgazione di modelli di educazione e promozione della salute, con l’obiettivo primario di far conoscere e mettere a disposizione di giovani adulti modelli comportamentali positivi e strumenti che aiutino a fare scelte giuste, salutari e consapevoli nell’ambito dell’alimentazione, attività fisica, socializzazione.
Voglio ricordare che il diabete e le patologie croniche connesse, come ad esempio il sovrappeso e l’obesità, vengono sconfitte se si lavora tutti assieme: territorio, centri di Diabetologia, specialisti, associazioni di pazienti diabetici che convergono in coordinazione e secondo le proprie competenze sulla persona affetta da diabete, che è al centro del percorso educativo-terapeutico.
Concludo, ringraziando di cuore tutti gli enti e i relatori che rendono possibile l’organizzazione di questo evento, nella speranza che i semi sparsi sul terreno fertile della nostra gioventù diano frutto”.
 
“L’evento del 16 novembre - sottolinea il presidente dell’Associazione Lucchese Diabetici Piero Masi - è un’ulteriore occasione per sottolineare la necessità di riconoscere alcuni precisi segnali d’allarme ma anche per ribadire la rilevanza di alcuni aspetti che concorrono a migliorare lo stile di vita delle persone.
Anche quest’anno mettiamo in evidenza il ruolo della prevenzione a 360 gradi, perché patologie come appunto il diabete e l’obesità, quando non sono determinate da fattori genetici o ereditari, sono spesso causate dalle abitudini alimentari e dai comportamenti di ognuno di noi. Sono infatti i cosiddetti stili di vita a determinare nella maggior parte dei casi il livello di salute e quindi la qualità della nostra esistenza quotidiana. Un’educazione sanitaria che punti decisamente sulla prevenzione può incidere positivamente sulla vita sociale collettiva e anche sulla tenuta del nostro sistema sanitario.
In questo senso il diabete è una delle patologie croniche che necessitano di maggiore attenzione e addirittura, secondo studi recenti, circa il 70% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbe essere evitato passando a una dieta sana e con almeno trenta minuti di moderato esercizio fisico quotidiano.
Chi poi si trova a dover convivere con questa patologia deve essere cosciente del fatto che oggi ci sono validi strumenti, sia farmacologici che tecnologici, che consentono di gestirlo e viverlo bene. Per il diabete di tipo 1 è fondamentale la diagnosi tempestiva dell’esordio, quindi riconoscere i sintomi principali: tanta sete, tanta pipì, alito che sa di frutto, dimagrimento.
Ci si deve rivolgere subito al medico curante per scongiurare le complicanze dovute a una mancata diagnosi. Il diabete di tipo 1 necessita di insulina in continuo e di numerose misurazioni glicemiche e l’età dell’esordio va dai pochi mesi di vita fino ai 30 anni.
La nostra associazione si occupa ogni giorno di ascoltare il paziente diabetico e di fornirgli risposte di base: ci mettiamo anche in contatto con gli uffici Asl o di altri enti per risolvere problematiche di tipo amministrativo o tecnico, permettendo così al personale sanitario di occuparsi esclusivamente delle questioni cliniche. Insomma, semplificando molto, potremmo dire che rappresentiamo una sorta di trait d’union tra i pazienti diabetici e gli operatori: sia gli uni che gli altri si trovano di fronte a rilevanti difficoltà quotidiane e noi cerchiamo di dare un aiuto e un contributo per superarle. Abbiamo anche messo a disposizione della Diabetologia una psicologa, che viene ovviamente coinvolta dai professionisti del Centro diabetologico lucchese sulla base del quadro clinico complessivo del paziente. Anche noi ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento, pensato quest’anno per gli studenti lucchesi ma per raggiungere, attraverso loro, gran parte della cittadinanza”. 
In allegato la foto di gruppo di una parte del personale della Diabetologia di Lucca con il direttore Alberto di Carlo, insieme al presidente dell’Associazione Lucchese Diabetici Piero Masi e ad Alessandro Tambellini, della stessa associazione.
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