Si è chiusa registrando un grande successo, la mostra di pittura e scultura organizzata dal centro studi d'arte Lorenzo Pacini presso le sale nobili di Villa Bottini a Lucca, l'evento che si è svolto dal 10 aprile all'8 maggio ha visto la presenza di oltre 6 mila visitatori, tra questi numerosi addetti ai lavori, collezionisti e appassionati d'arte provenienti da ogni parte del mondo. Insieme alle opere di Gualtiero Passani (1926-2019) che hanno destato particolare interesse tra i collezionisti, hanno fatto bella mostra di se le sculture del maestro lucchese Giannetto Salotti (1918-2013) in particolare la sua scultura "La Famiglia", posta davanti alla scalinata d'ingresso, è stata fotografata da migliaia di persone che non hanno rinunciato con questo scatto a portare con se un ricordo particolare della città di Lucca. Con questi due prestigiosi artisti il cui ricordo fa onore alla nostra città, hanno esposto tutti gli associati con un numero considerevole di opere (circa 200), vale la pena elencarli in ordine alfabetico per evitare improbabili classifiche di merito.
Iniziamo con Angelorosa, nome d'arte di Rosangela Sereni (Presidente del Centro Studi d'Arte Lorenzo Pacini), pittrice di impronta figurativa che non rinuncia ad intessere i suoi lavori col suo stato emotivo.
Ani Asoyan di origine Armena vive a Lucca da diversi anni ed è la più giovane artista dell'associazione, la sua pittura si ammanta di sogno e di favola ed esprime in modo materico e con visioni fantastiche la sua proiezione ottimistica del futuro dell'umanità.
Andrea Borella pittore labronico di grande esperienza, risulta nel panorama artistico uno dei più qualificati pittori livornesi, dipinge in modo realista la natura diventandone esso stesso anima e ispirazione.
Claudio Cantini, l'artista lucchese esprime nel suo fare pittura un andamento che è di chiara derivazione impressionista, la sua pennellata veloce, per certi versi frenetica, dona alle vedute di Lucca e della campagna circostante il fascino dell'immediatezza.
Maurizia Cardoni è una signora della pittura lucchese, il suo dipingere ci riporta alla nostalgia di usi e tradizioni che il tempo ha spazzato via, hanno la piacevolezza di un ritrovare quegli aspetti del vivere che hanno accompagnato la fanciullezza di chi di noi nel frattempo si è fatto grande. Marco Cinquini è un erede credibile di quel Surrealismo iniziato negli anni 60' a Lucca e che ha trovato in lui la possibilità di evolversi in una contemporaneità che proietta questo filone, verso prospettive sempre più ricche di visioni oniriche nuove ed interessanti.
Rosanna Costa opera col massimo del coinvolgimento emotivo, lo fa con convinzione al punto di riuscire a creare nell'animo dell'osservatore una condizione di compartecipazione, al punto da suscitare in lui la sensazione di farne parte.
Tito Mucci nelle sue opere si percepisce il desiderio di riassumere cicli di vita, di mettere a fuoco tutte quelle fasi che lo hanno coinvolto. Laceranti compartecipazioni col bisogno di esprimere pittoricamente quella strada che percorre da tanti anni, ma che necessita di continui aggiustamenti, conferme e appagamenti emozionali.
Diana Polo è una poliedrica artista che si alterna e fa convivere nella sua arte la scultura, il modellato, la pittura e la grafica, i giochi fantastici generati dalla sua fertile mente, liberata da schemi precostituiti, risulta libera di poter raccontare la sua storia intima di donna e di artista. Sibilla Stefani non rinnega la sua preparazione di valente restauratrice da anni impegnata in lavori prestigiosi, la sua pittura ne risulta influenzata al punto da richiederle supporti dalla complessa preparazione, il risultato finale esprime tradizione e innovazione nello stesso tempo, il suo dipingere ha l'originalità di chi pretende di dare il massimo a livello espressivo.
Durante lo svolgersi della Mostra è stato presentato il libro scritto da Lorenzo Pacini : Gualtiero Passani "I miei Matti"-"L'arte e la follia", dove il critico nella prima parte sviluppa il risultato espressivo che Passani ha lungamente dedicato al disagio mentale in tutte le sue manifestazioni, e che hanno visto partecipi tutti quegli individui che lui ha imparato a comprendere ed amare, fino ad arrivare egli stesso a sentirsi personalmente coinvolto in quello stato di frustrazione e di disagio, accumunando e comprendendo il loro agire e il loro pensare.
Nella seconda parte del libro, Pacini fa un excursus approfondito di quello che la follia, in modo diretto o indiretto, è stata capace di generare nel corso dei secoli e di quanto questa possa avere influito sulla stessa evoluzione dell'arte.
Per l'ottima riuscita dell'evento è doveroso ringraziare il Comune di Lucca (unico patrocinante) che ha messo a disposizione la prestigiosa location, che non ha fatto mancare la presenza degli autorevoli rappresentanti della giunta, sia all'inaugurazione della mostra che alla presentazione del libro e il Dott. Angelo Nencetti che ha appoggiato l'evento.