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Scritto da Redazione
Cultura
14 Luglio 2021

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Paura, cambiamento, libertà e omogeneità sono state le parole chiave al centro del dibattito "Covid 19-84:la neolingua della pandemia". Sono intervenuti il vicedirettore del quotidiano La Verità Francesco Borgonovo, il professore e saggista Stefano Zecchi e in collegamento Daniele Capezzone. Ha moderato l'evento il giornalista Fabrizio Vincenti.

La serata è inziata dalla domanda "quanto la pandemia ha inciso sulla nostra vita", proseguita con il ruolo che gioca la paura e conclusa con la presentazione del graphic novel del docente universitario.

Secondo Zecchi il mondo del lavoro ha subito un cambiamento rispetto a prima così come la scuola. Innanzitutto lo stare a casa in smart-working, poi le nuove regole del diritto del lavoro e il collegamento online su varie piattaforme.

Le proprie abitazioni saranno i futuri luoghi lavorativi e avremo molti meno amici, sostiene il professore citando un pensiero di Bill Gates.

Borgonovo, attraverso citazioni di filosofi e scrittori di un certo spessore, ha riportato esempi concreti per far capire meglio la paura oggi. L'autore di "Fermate le macchine!" si è poi soffermato sul ddl Zan, ieri in discussione al Senato. Ha analizzato l'articolo 1 del disegno di legge, il punto in cui si parla di "identità di genere" Argomento ripreso da Capezzone, curatore di "Atantico Quotidiano" insieme a Federico Punzi. Stando a quanto detto dall'autore di "Likecrazia", il ddl Zan "non difende le diversità ma impone l'uniformità e l'omogeneità".

Nel corso dell'incontro è stato presentato anche il libro di Stefano Zecchi, ovvero un adattamento grafico di George Orwell ( 1984). Il saggista ha dato una chiave di lettura all'opera dal suo punto di vista. Emerge egoismo, stupidità e mancanza di responsabilità da parte dell'uomo che a sua volta rivendica la libertà. Tra le tematiche il sentimento, l'emotività che "cerca nell'altra persona il suo vero volto dove nel volto altrui si nota la differenza".

Più nello specifico. "Orwell vede che due giovani che si amano finiscono per tradire l'uno con l'altro per la sopravvivenza - ha spiegato Stefano Zecchi - non riescono cioè a portare fino in fondo la trasgressività propria dell'eros. Aiuta a comprendere che l'essere umano non è capace di pensare con la sua testa nè di rivendicare l propria libertà ".

Secondo Borgonovo l'amore possiede una caretteristica in più che oggi ci sfugge, come egli stesso ha sottolineato, ovvero la gratuità e il dono.
"Viviamo in un'epoca dove si commercializza tutto, persino la vita e l'amore. Il gesto che va oltre, ovvero il gesto eroico che abbiamo perso per paura, è l'atto della gratuità - ha risposto il vicedirettore del quotidiano La Verità".

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