Nel corso delle lunghe settimane del ‘lockdown’ la Fondazione Ragghianti non si è mai fermata e «Luk», la rivista annuale di studi e attività della Fondazione, diretta da Paolo Bolpagni, esce oggi regolarmente, con il suo venticinquesimo numero.
Nella sezione ‘Inventario’, deputata a raccogliere testi collegati a iniziative – espositive e non – tenutesi nel corso dell’anno, sono presenti ben quattro contributi. Il saggio a firma del direttore Paolo Bolpagni tratta le sperimentazioni sui rapporti tra arti visive e musica negli anni del Bauhaus e trae le mosse dalla proiezione del documentario “Bauhaus spirit - 100 anni di Bauhaus”, co-organizzata dalla Fondazione Ragghianti l’estate scorsa nei giardini di Villa Bottini. Quello di Marilena Pasquali è un appassionato contributo sulle opere, spesso poco note ma assai rappresentative, di pittori e grafici che vissero la tragedia della Grande Guerra, e prende spunto dalla mostra “L’artista bambino”, tenutasi nella primavera del 2019 in San Micheletto. I testi di Leda Fletcher ed Emanuele Arciuli approfondiscono i temi delle rispettive conferenze sull’arte cinese contemporanea e dei nativi nordamericani di oggi, da loro tenute alla fine del 2018 per il ciclo sulle culture artistiche extraeuropee “L’arte degli altri”, di cui non c’era stato il modo di dar conto nel precedente numero della rivista.
Gli ‘Studi ragghiantiani’ constano di un solo ma densissimo saggio, dedicato da Francesca Pola all’approfondimento del rapporto che intercorse tra Ragghianti e il pittore veneziano Giuseppe Santomaso, i quali condivisero, con intenso scambio umano, artistico, intellettuale e politico, una lunga e significativa stagione della cultura italiana, dagli anni del secondo dopoguerra sin quasi alla fine del XX secolo.
Per la sezione ‘Studi lucchesi’ sono presenti tre ragguardevoli approfondimenti di Paola Betti, Isabella Pileio e Riccardo Mazzoni dedicati rispettivamente a Girolamo Scaglia, uno degli esponenti di spicco della scena pittorica lucchese del Seicento, a Raffaele Giovannetti e al suo ruolo fondamentale nel contesto artistico della prima metà del XIX secolo e a Francesco Petroni, iniziatore del Modernismo a Lucca, e alla sua posizione nel panorama della produzione scultorea funeraria d’inizio Novecento.
La sezione ‘Dossier’ è incentrata su un argomento ancora poco trattato, ossia sull’evoluzione della critica d’arte in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il saggio di Massimo Maiorino prende in esame l’avvio e lo sviluppo, dopo la morte di Marcel Duchamp nel 1968, di una riflessione sull’opera di questo rivoluzionario protagonista del XX secolo e sui nuovi percorsi teorici che da essa ebbero origine. Invece Federica Boragina tratta, nello specifico, il caso del grande convegno “Critica 0”, che si tenne a Montecatini nel maggio del 1978, marcando un momento emblematico nella discussione degli statuti stessi della disciplina, oltre che dei suoi metodi.
La rivista, pubblicata dalle Edizioni Fondazione Ragghianti studi sull’arte, può essere ordinata al prezzo di 10 euro, senza spese di spedizione, sul sito www.fondazioneragghianti.it (per informazioni: 0583 467205, 378 3014691).