“Ma tu…io non ti conosco..chi sei?”. “Mamma, sono tuo figlio.” Quando accade, non si è mai pronti. Un giorno appaiono i primi sintomi, poi un graduale e costante peggioramento, e quindi la diagnosi definitiva: Alzheimer.
La storia di una famiglia come tante, alle prese con questa malattia, è raccontata nel cortometraggio “La giostra”, scritto e diretto dall’artista lucchese Simone Arrighi ed ambientato proprio nella nostra Città.
Il video sarà adesso presentato per la prima volta mercoledì prossimo (12 ottobre), nel corso di un’iniziativa pubblica in programma alle ore 21 nell’auditorium del Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte in piazza San Martino, Centro storico. L’ingresso è gratuito ed aperto a tutti. L’appuntamento, a cui parteciperà anche l’autore, è promosso dall’associazione culturale “Gaetano Salvemini” di Lucca col contributo della cooperativa “La Salute”, il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’associazione lucchese Arte e psicologia, associazione Archimede, Fondazione Mario Tobino e Società medica chirurgica lucchese.
Dopo la proiezione del video è previsto un dibattito coordinato dalla presidente dell’associazione Salvemini Elisa Gai e da Debora Pioli, e con gli interventi (oltre che di Simone Arrighi) anche di Beatrice Tintori, Daniele Bianucci, Enrico Marchi, Enrico Simonetti, Roberto Landi e Daniela Melchiorre.
“Il mio cortometraggio “La giostra” è un frammento di vita vissuta - racconta l’autore Simone Arrighi -. Con tutte le sue sfumature. Nel paziente affetto di Alzheimer il ricordo che svanisce, la memoria disintegrata, è il più macroscopico dei sintomi, che crea un vortice da cui è difficile non essere risucchiati. “La giostra” offre la possibilità di sporgersi su quel vortice ma restandone al sicuro, di diventarne però un po’ più consapevoli e quindi attenti. Come si dice: rispetta chi incontri sul tuo cammino, perché non conosci la battaglia che sta combattendo. Ecco, in un certo qual modo, mi piacerebbe che contribuisse ad accentuare il coefficiente di umanità solidale”.