Restituito alla città dopo un anno il Teatro del Giglio: il sipario si è chiuso l’anno scorso dopo la messa in scena della Carmen e non si è potuto più alzare per la chiusura resa necessaria per il contenimento del contagio da Covid19. Ed è così che il palcoscenico, la platea, i palchetti, la galleria e il loggione sono rimasti senza artisti e senza pubblico per più di un anno.
Ma il teatro non si è fermato, cogliendo l’opportunità per importanti lavori di ristrutturazione, animandosi della presenza di operai, tecnici, professionisti, che hanno lavorato assiduamente per restituire oggi alla città di Lucca e a tutta la cittadinanza un teatro moderno, con innovazioni tecnologiche e migliorie strutturali tali da rendenrlo un luogo al passo con i tempi e adeguato agli standard dei teatri più moderni.
La serata inaugurale è iniziata con il saluto di Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca e di Gianni Del Carlo, amministratore unico del Teatro del Giglio, che hanno sottolineato l’importanza del teatro come luogo di ritrovo e di scambio culturale importante per la crescita della città, con l’auspicio di una presenza sempre maggiore di giovani, tale da farlo diventare sempre di più un luogo di riferimento per la vita di Lucca.
Stasera si è ricreata all’interno del Teatro del Giglio quella magia che solo gli spettacoli dal vivo riescono a suscitare, grazie allo scambio osmotico di emozioni tra gli artisti e il pubblico, con la presenza sul palco di ospiti di di eccezione: Alessandro Boni, attore, Francesco Nicolini, drammaturgo, Alessandro Quarta, musicista, interpreti dello spettacolo che andrà in scena in prima nazionale domenica 13 giugno alle ore 20:30 “L’uomo che oscurò il Re Sole – Vita di Molière,. L’evento dedicato a Molière è stato scelto dal Teatro del Giglio per rendere omaggio all’arte e alla cultura nel segno della ripartenza.
“Il teatro italiano – ha dichiarato Francesco Nicolini – è stato umiliato in questo ultimo anno e riaprire oggi un teatro ci sembra una cosa grande di cui siamo felici”
“E’ una gioia essere qui – ha affermato Alessio Boni – e poter assaporare nuovamente lo scambio di energia con il pubblico, che in questo ultimo anno ci è mancato tantissimo.”
“Che meraviglia poter dire “Buonasera a tutti” ha detto Alessandro Quarta al pubblico presente e contribuendo al far crescere l’emozione per questa serata inaugurale di riapertura di un luogo dedicato all’arte teatrale..
Il Teatro del Giglio è anche il teatro di Giacomo Puccini, che dalla Barcaccia, osservava i suoi lavori che venivano riprodotti nella sua città. La figura del Maestro è stata ricordata da Massimo Marsili, direttore della Fondazione Giacomo Puccini, segnalando le prossime celebrazioni dei centenari pucciniani nel 2024 e nel 2026: un’occasione per restiture un Giacomo Puccini moderno e universale alla città e per accompagnarci ad una nuova trasformazione del mondo.
Ma le emozioni non sono finite. Il Maestro Giacomo Puccini dall’insuccesso e dalle difficoltà ha ottenuto la fama mondiale, e così Alessio Boni ha reso omaggio con un dialogo ispirato all’infausta serata del 17 febbraio 1904 alla Scala di Milano con fischi e improperi per la prima assoluta di Madama Butterfly.
“Tra i miei ricordi questo è il più indimenticabile di tutti – ha recitato Alessio Boni – perché abbiamo capito come non mai quanto bene volevamo al nostro Giacomo”.
Un insuccesso che nessuno si sarebbe mai aspettato, come pure il vero e proprio trionfo che ottenne quando il 28 maggio dello stesso anno andò nuovamente in scena ottenendo tanto che la tragedia giapponese”, così definita dai librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, entrò nella leggenda.
Sulle note pucciniane interpretate dal violino di Alessandro Quarta il Teatro ha raggiunto l’apice emotiva per il teatro ritrovato e restituito alla sua città.
Foto di Ciprian Gheorghita