Molte persone sono dovute rimanere fuori: la sala dell’Affresco del Real Collegio, ieri, non è bastata per accogliere tutti coloro che avrebbero voluto assistere all’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven per due pianoforti dei maestri Claudio Cantini e Giovanni Passalia.
Un concerto intenso sulla partitura messa a punto da Liszt nel 1850 per rendere eseguibile il capolavoro del genio di Bonn anche in spazi non idonei ad accogliere un’intera orchestra. Scherzano i due pianisti lucchesi: “Quando ci chiedono cosa si perde nella riduzione per due pianoforti, rispondiamo: diversi anni di vita”. Sì, perché confrontarsi con un capolavoro dell’identità europea come la sinfonia dell’Ode alla gioia, richiede molto studio, molto ascolto reciproco, molte prove. E il risultato, ieri, è stato per lo spettatore come un grande abbraccio. Musica, bellissima, di unione e fratellanza.
Tra i presenti in sala anche il sindaco, Alessandro Tambellini, che ha salutato il primo concerto proposto da Animando per la stagione Il Settecento musicale a Lucca ricordando che il 2020 è un anno beethoveniano: ricorrono, infatti, due secoli e mezzo esatti dalla sua nascita.
Ma, soprattutto, c’erano tante persone giovani. “Faccio appello a voi – ha detto Paolo Citti, presidente dell’associazione – perché c’è bisogno della vostra energia, delle vostre idee. Contattate Animando, saremo felici di avervi con noi e di lasciarvi esprimere”.
Il prossimo appuntamento è per il 7 marzo alle 21 all’auditorium del Suffragio con la musica ritrovata del Settecento e rieseguita in prima assoluta moderna. Un lavoro di ricerca che ha tolto la polvere da tre manoscritti di Giacomo Puccini senior, di Giuseppe Cerretti e di Antonio Puccini.