Vuole essere un ritorno al grande teatro, al teatro fatto di cose vere e concrete, la tanto anticipata rappresentazione di Tosca che debutterà al teatro del Giglio il 29 novembre: nel giorno in cui cade il centenario della morte di Giacomo Puccini, il grande maestro lucchese viene celebrato con una maestosa, nuova produzione di uno dei suoi capolavori.
“Un momento fondamentale per il teatro, con cui abbiamo raggiunto livelli massimi: abbiamo cantanti di caratura internazionale, a partire dal nostro concittadino Massimo Cavalletti, baritono che si esibirà per la prima volta in un’opera al teatro nel ruolo di Scarpia, che sarà accompagnato da interpreti quali Clarissa Costanzo (Floria Tosca) e Azer Zada (Mario Cavaradossi)- ha spiegato il presidente del teatro Giorgio Angelo Lazzarini, che oggi ha presentato la produzione insieme al cast che si è eccezionalmente concesso pochi minuti prima di salire sul palco per le prove- Non è che l’inizio di quello che abbiamo in mente”.
“Sono molto emozionata di essere qui: abbiamo parlato tanto di tornare a produrre qualcosa, e oggi abbiamo fatto più di qualcosa- ha aggiunto l’assessore alla cultura Mia Pisano- Un ringraziamento è dovuto a tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile questo ritorno allo splendore, che comunque non è un punto d’arrivo, ma di partenza”.
L’opera, in programma per le 20,30 del 29 novembre con replica alle 16 del 20,30, ha già riscontrato il tutto esaurito: anche a chi non sia riuscito ad acquistare i biglietti sarà però possibile vivere l’esperienza di Tosca grazie a una preziosa collaborazione con la famiglia Gialdini, che permetterà di vedere la rappresentazione in contemporanea al cinema Astra, ritirando il biglietto gratuito alla biglietteria del teatro a partire dalle 10,30 di giovedì 28 novembre. Altra interessante collaborazione quella con la Zecca di Lucca, che per l’occasione del centenario pucciniano ha realizzato delle esclusive medaglie in puro argento di cui saranno omaggiati gli interpreti e alcuni abbonati della stagione lirica del Giglio.
“Questa Tosca è un allestimento importante, un grande sforzo, che si inserisce nella nostra storia di grande sapere teatrale- ha osservato Cataldo Russo, direttore artistico del teatro, la cui soddisfazione è stata condivisa anche dal direttore generale Fulvio Spatarella- Un lavoro che sancisce anche il nuovo legame che il teatro vuole instaurare con il maestro”.
Sul podio dell’orchestra giovanile Luigi Cherubini ci sarà la giovane e talentuosissima bacchetta di Henry Kennedy, direttore formatosi alla Royal Academy of Music di Londra e perfezionatosi alla Riccardo Muti Italian Opera Academy, da poco nominato primo direttore residente del National Arts Center di Ottawa (Canada). “È per me un grande privilegio e una grande fortuna dirigere a Lucca, la città di Giacomo Puccini- ha dichiarato Kennedy- Abbiamo deciso di seguire l’edizione critica di Roger Parker, che abbiamo avuto l’onore di ospitare qui: dobbiamo pensare ai prossimi 100 anni, al futuro della musica per l’Italia e per tutto il mondo”.
“Con Henry abbiamo cercato di leggere lo spartito nel modo in cui Puccini avrebbe voluto, a raggiungere la realtà scritta lì: abbiamo addirittura aggiunto 15 minuti di musica dopo l’aria di Tosca, che solitamente vengono tagliati senza motivo. Abbiamo voluto farlo per rendere la magia totale dello spartito pucciniano”, si è aggiunto Cavalletti.
Il nuovo allestimento dello spettacolo è firmato per la regia da Luca Orsini, per le scene da Giacomo Andrico, per i costumi da Rosanna Monti e per le luci da Tiziano Panichelli, e realizzato in coproduzione con i teatri di Ravenna, Pisa, Livorno, Modena e Ferrara. Per questa Tosca è stato ricostituito il gruppo creativo che realizzò, ormai 22 anni, fa uno dei migliori allestimenti del teatro del Giglio, con la regia della prematuramente scomparsa Cristina Pezzoli.
“Quando iniziai a lavorare al progetto di Tosca con Cristina, il mio primo bozzetto era proprio quello ripreso ed elaborato per lo spettacolo sui stiamo lavorando adesso: l’atmosfera della Tosca che vedremo in scena il 29 novembre si richiama a una Roma dai tratti chiaramente piranesiani, è archeologica e stratificata come il luogo di potere di Scarpia, oscuro e inestirpabile”, ha spiegato Andrico.