Dal 10 marzo non c’è musica nei corridoi e tra le aule dell’Istituto superiore di studi musicali “L. Boccherini”, chiuso, come tutte le altre scuole italiane. Tuttavia, il conservatorio si è immediatamente attivato per limitare i disagi per i suoi allievi, tanto da essere stato il primo istituto a dotarsi di una piattaforma per la teledidattica, online già un paio di giorni dopo il blocco. Ogni giorno si tengono video lezioni, i ragazzi e le ragazze proseguono, nei limiti del possibile, la loro formazione. Certo, non è possibile suonare insieme a causa dei ritardi provocati dalla connessione internet, ma comunque si suona e, addirittura, per alcune materie ci si prepara a esami “virtuali”.
Con una lettera aperta, il direttore Fabrizio Papi invita tutti gli studenti a non mollare e, anzi, a volgere quanto possibile al positivo il difficile momento che stanno vivendo.
Care studentesse e cari studenti,
quando il 10 marzo scorso ho dovuto decretare il blocco delle lezioni fino al 3 aprile sapevamo tutti quanto fosse difficile la situazione, ma continuavamo a sperare che questa misura non dovesse prolungarsi molto oltre. Purtroppo, le cose sono andate in maniera diversa e il rientro non sarà possibile prima del 14 aprile; e nemmeno è da escludersi che, pur di fronte a un rallentamento del contagio, le attività didattiche possano non riprendere dopo quella data.
A tutti noi è richiesto un sacrificio senza pari nella storia recente della nostra nazione, ma di fronte a chi quotidianamente mette a rischio la propria salute per difendere quella degli altri questo sacrificio appare più che sopportabile, anzi doveroso.
Non solo: possiamo anche volgere al positivo questa strana condizione di isolamento e coglierne un’opportunità: l’opportunità del tempo. Il tempo per studiare, per riflettere, per maturare come strumentisti e come musicisti, il tempo di cui solitamente lamentiamo la scarsità se non la mancanza, ci è ora concesso. Per quanto ci è possibile, non sciupiamolo. È ora il momento di mettere a frutto tutti gli insegnamenti, i suggerimenti, i consigli che i nostri insegnanti ci hanno dato e ci danno e che per tante ragioni rinunciamo talvolta ad applicare nell’immediato, ripromettendoci di farlo poi (…ora non ho tempo…, …sarebbe giusto ma…, …devo affrettarmi a finire perché ho altre materie…).
Questa situazione, che ci auguriamo rimanga unica nella nostra vita, ci può spingere a essere più autonomi nello studio, più rigorosi con noi stessi e più maturi nell’esecuzione. Capiamo che nell’emergenza, pur con i nostri docenti virtualmente a fianco, dobbiamo dare il meglio di noi stessi, con uno sforzo di concentrazione e maturazione che ci ripagherà nel futuro, anche immediato. Dobbiamo fare in modo che questi giorni siano ricordati come i giorni in cui abbiamo maturato una maggiore autonomia di studio e di giudizio. Non è poco.
Recentemente, Maurizio Pollini ha rilasciato una intervista al quotidiano la Repubblica, nella quale afferma: «Un atteggiamento di fedeltà alle indicazioni date dal compositore è necessario, ma c’è sempre uno spazio imponderabile nel quale si determina l’identificazione dell’interprete col creatore». Ecco, penso che il tempo di oggi ci stimoli a porre le basi per indagare quello spazio, a fare di noi degli interpreti.
Si entra nella Settimana Santa e domenica prossima sarà Pasqua. Il mio augurio, per i credenti e i non credenti, che estendo a tutti i vostri cari, è che non vi abbandonino la serenità e la fiducia in un futuro migliore.