Massimiliano Bindocci e Giacomo Saisi, rispettivamente segretari di Uilcom Toscana e UILM Nord Toscana dicono la loro sulla Mostra Internazionale dell'Industria Cartaria, che si sta tenendo a Lucca dall'11 al 13 ottobre, facendo notare l'assenza di sezioni dedicate ai lavoratori e alle loro condizioni.
"Questa mattina siamo stati come delegazione UIL. all’importante iniziativa del MIAC, a vedere un’inaugurazione dove c’erano le autorità e qualche politico, l’inaugurazione avviene con una certa sobrietà" esordiscono Bindocci e Saisi.
"Forse le cose non vanno bene? Dipende dal punto di vista, per le aziende calano leggermente i volumi, ma aumentano gli utili perché si stanno abbassando i costi energetici e quelli della cellulosa, mentre si è aumentato il prezzo del prodotto finito".
"Purtroppo dal punto di vista dei dipendenti la situazione non va benissimo, salari stagnanti da anni mentre la vita è sempre più cara, sicurezza da migliorare, stanno poi avanzando nuovi gruppi nel tissue dove i diritti sono un’ipotesi, insomma per chi lavora le cose non vanno proprio bene - ricordano i segretari Uilcom e UILM -. Vedere una iniziativa come questa fa pensare, nei convegni e negli stand manca sempre quello che secondo noi dovrebbe essere il protagonista: il lavoratore".
"Nei vari stand si cerca di perfezionare la qualità e soprattutto si cerca di risparmiare sul costo del personale con la robotica e l’automazione, soprattutto nella produzione e nella logistica - continuano -. In futuro ci sarà una nuova rivoluzione industriale proprio nel nostro distretto, ed è arrivato il tempo di iniziare a parlare di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di sicurezza e malattie professionali, e soprattutto che le questioni salariali tornino attuali, perché con 1400€ non si manda più avanti una famiglia".
"Il lavoro nel nostro distretto che ritenevamo privilegiato sta diventando un lavoro povero per i più ed un lavoro ben pagato solo per una élite di responsabili - denunciano i sindacati-. Come accade in molti altri settori. Già oggi molti giovani si dimettono dopo poco che lavorano anche nelle grandi aziende".
"Se la ricchezza del territorio dipende da questo settore, questo problema di valorizzare il lavoro deve iniziare a riguardare tutti, politica, aziende e sindacati. La Uil ritiene questa una priorità" si conclude la nota.