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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
02 Aprile 2020

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L'Italia è stata colpita dal coronavirus più di ogni altro Paese europeo. Siamo testimoni dell'inimmaginabile. Migliaia di persone sottratte all'amore dei loro cari. Medici in lacrime nelle corsie degli ospedali, col volto affondato nelle mani. Un Paese intero - e quasi un intero continente - chiuso per quarantena.

Incipit commovente, gentile signora… la situazione la conosciamo bene, noi. Stia tranquilla non occorre che ce la ripeta.

Ma il Paese colpito più duramente, l'Italia, è diventato anche la più grande fonte di ispirazione per noi tutti. Migliaia di italiani - personale medico e volontari - hanno risposto alla chiamata del governo e sono accorsi ad aiutare le regioni più colpite. Le industrie della moda ora confezionano mascherine protettive, i produttori di amaro imbottigliano disinfettante per mani. La musica dai balconi ha riempito le strade deserte - scaldando i cuori di milioni di persone.

“Pizza e mandolino”. Mi dispiace, si poteva scrivere di meglio del solito stereotipo italiano. Poteva ad esempio parlare dell’ingegnosità italica che ha studiato e realizzato una nuova maschera per respiratori facciali da un giocattolo, uno sdoppiatore del respiratore per poter alimentare di ossigeno due persone con lo stesso respiratore, la costruzione di un ospedale in 7 giorni, la straordinaria catena di solidarietà umana che consente a questo paese in un giorno di triplicare le riserve di sangue grazie ai donatori. Ah, nel frattempo Le segnalo “pour parler” che stiamo terminando di costruire un gigantesco ponte a Genova, collato due anni fa. E tutto da soli, grazie a voi.

Gli italiani stanno dimostrando la loro solidarietà reciproca nella quotidianità con migliaia di piccoli gesti - allo stesso tempo discreti ed eroici.

Proprio così, discreti ed eroici; questa l’ha proprio indovinata Signora.

E solo la solidarietà può farci riemergere da questa crisi - quella tra persone come quella tra Stati. Oggi l'Europa si sta mobilitando al fianco dell'Italia. Purtroppo non è stato sempre così. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. È stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo.

Non è così, non è vero. E’ corretto ricordare bene. Si sono mossi per noi, in nostro aiuto solo quei Paesi che proprio non avremmo aspettato, quelli che consideravamo “nemici”, gli ultimi, La Russia, l’Albania, Cuba… Ma pensi Lei… ! Invece quelli che CI dovevano aiutare CI han chiuso tutto, CI hanno addirittura deriso, con i balli dei puffi colorati, la tossettina finta della ex-premier dame-ex italiana…i boccali di birra e le feste, la pizza con lo sputo, le risatine sardoniche…

Nel frattempo però l'Europa ha cambiato passo. Abbiamo fatto tutto il possibile per portare i Paesi europei a ragionare come una squadra e assicurare una risposta coordinata a un problema comune. E abbiamo visto più solidarietà qui in Europa che in qualsiasi altra parte del mondo.

No, non ha cambiato passo. Ha semplicemente realizzato di aver fallito, di essere stata egoista. Tutto qui. E prima di arrivare sul baratro sta cercando disperatamente di rallentare, per salvarsi, per salvare il Gotha. Dopo tanti anni, 28 per la precisione dal Trattato di Maascricht, era doveroso e automatico un intervento già dal primo giorno dell’emergenza! E non dopo due mesi, con tanto di lettera di scuse! Questa l’apprezziamo, ma non la beviamo.

Nell'ultimo mese, la Commissione europea non ha lasciato nulla di intentato per aiutare l'Italia. Grazie alla nostra azione, 25 Paesi europei hanno unito le forze e hanno spedito milioni di mascherine in Italia e in Spagna, per la protezione di tutti e in particolare degli operatori sanitari.

Ma grazie, grazie davvero. Però per cortesia cercate di telefonarvi prima e mettervi d’accordo, perchè sareste meno penosi. Ma alla fine allora, chi le ha mandate ‘ste mascherine? Perché per due mesi ce le hanno rubate, sottratte sui camion, sugli aerei, distolte dalle commesse già pagate, sequestrate alle frontiere, e adesso tutta ‘sta improvvisa magnificenza … ‘va che strano !?

Abbiamo tenuto aperto il Brennero e gli altri valichi di frontiera, assicurando il flusso di merci che è la linfa della nostra economia. Abbiamo aiutato a rilocalizzare la produzione di materiale sanitario qui in Europa. Abbiamo finanziato la ricerca per un vaccino. Abbiamo sospeso alcune regole per dare al governo italiano lo spazio di manovra necessario ad agire rapidamente e con forza. Abbiamo convogliato miliardi di investimenti alla lotta contro il virus ed i suoi effetti.

Fate ammodino a non sforzarvi troppo che poi…; abbia pazienza quante cose avete fatto, per piacere… Qui non s’è visto niente di tutto ciò. Parole, parole, parole, come la canzone di Mina…

E continueremo a fare ancora di più. Ieri la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa economica, una "cassa integrazione europea". In questo momento, milioni di italiani non hanno la possibilità di lavorare - ma non per questo possono smettere di pagare le bollette o di fare la spesa. Le aziende continuano a pagare gli stipendi anche se l'attività è ferma - dalle imprese edili agli alberghi rimasti vuoti, dalle grandi industrie agli artigiani. Migliaia di aziende forti e in salute si trovano in difficoltà a causa del coronavirus. Hanno bisogno di un sostegno per superare la crisi attuale: l'Europa sta intervenendo in loro aiuto.

Le chiacchere: vi siete telefonati preoccupati, avete tacitato quella sgradevole e querula signora secca e acida come lo yogurt scaduto, e adesso state cercando di riconquistare le posizioni di credibilità purtroppo perdute con lacrime e sangue. Ma è tardi. Questi aiuti, questi soldi, questi contributi, qui non arrivano. Ieri il sito INPS è crollato in pochi minuti solo per provare a registrare chi chiedeva un aiuto sbandierato ai quattro venti… Per cortesia, non venga a raccontarci la favoletta. Qui non ci crediamo più. E comunque il problema occupazionale non è più solo nostro, purtroppo. Questi aiuti vanno indirizzati da subito a tutti, non solo a noi italiani. Tutti sono nella stessa identica situazione, solo che noi italiani siamo stati i primi, e lo sapevate.

Esistono già strumenti a livello nazionale per aiutare i lavoratori e le aziende in tempi di crisi, ma la situazione attuale sta mettendo a dura prova le finanze dei Paesi europei. L'Europa vuole dare una mano, stanziando nuove risorse per finanziare la cassa integrazione. L'Unione stanzierà fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall'Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto.

Grazie. Farlo tre mesi fa, era difficile? Tra un boccale di birra e l’altro, tra un wurstel e un crauto?Adesso le PMI crolleranno per i ritardi, e sarà un disastro. E’ purtroppo tardi. E lei lo sa, bene.

Questo sarà possibile grazie a prestiti garantiti da tutti gli Stati membri - dimostrando così vera solidarietà europea. Tutti i Paesi membri contribuiranno a rendere possibile questo nuovo strumento, che si chiama "Sure". Aiuterà lavoratori e impiegati, aiuterà le aziende e sarà una boccata d'aria fresca per le finanze pubbliche italiane. (Il S.u.r.e. sarebbe 'sicuro' in inglese, e sta per “State sUupported shoRt-timE” work)

…Non provi a farci la supercazzola del Conte Mascetti! L’abbiamo inventato noi - Altro che una boccata d’aria, il supporto. Qui ci vuole la bombola intera dell’ossigeno!

Questo sostegno europeo alla cassa integrazione aiuterà a salvare posti di lavoro anche in un momento di minore attività. Quando la quarantena sarà finita, e la domanda e gli ordinativi torneranno a crescere, quelle stesse persone potranno tornare a lavorare a tempo pieno. E questo è fondamentale per far ripartire al più presto il motore dell'economia europea. Questa iniziativa fa parte di un pacchetto più ampio.

Bene. Aspettiamo di leggerlo questo pacchetto più ampio… Sarà un piacere. Non abbiamo altro da fare nel frattempo, se non cercare di sopravvivere.

Ieri abbiamo anche proposto che ogni euro ancora disponibile nel bilancio annuale dell'Unione europea venga speso per affrontare la crisi. Aiuteremo agricoltori e pescatori, che ogni giorno danno da mangiare al nostro continente. Allo stesso tempo, la Banca europea di investimenti sta aiutando le imprese europee - in particolare le piccole e medie - a trovare i finanziamenti di cui hanno bisogno in questa situazione di emergenza. Questa crisi è una prova per l'Europa. E non possiamo permetterci di fallire.

Si è vero: solo che c’è un piccolo ma decisivo particolare: avete GIA’ FALLITO! L’Europa ha fallito. 

Le decisioni che prendiamo oggi verranno ricordate per anni. Daranno forma all'Europa di domani.

Questa semplice ma importante lezioncina di Storia l’ha appena impartita il nostro Primo Ministro alla sua omologa tedesca, ma quella è durina, non intende. Provi pure Lei allora, vediamo se tra “tetesche di crande cermania” vi intendete meglio !

Credo che l'Europa possa riemergere più forte da questa situazione, ma dobbiamo prendere le decisioni giuste - qui ed ora. Abbiamo già intrapreso alcune azioni coraggiose.

Davvero? Quali?...

Molte altre saranno ancora necessarie.

Non dubitiamo…

Preferiremmo tutti vivere tempi più facili. Ma oggi quello che possiamo decidere è come reagire. Ho in mente un'Europa fondata sulla solidarietà - la nostra più grande speranza e il nostro investimento in un futuro comune.

Mi dispiace gentile signora Ursula von der Leyden, Presidente della Commissione europea; ma Lei arriva almeno “tre ”.

Questo importante e fondamentale concetto, ”…un'Europa fondata sulla solidarietà “ era già stato espresso da Victor Hugo durante un discorso al Congresso internazionale per la pace tenutosi a Parigi nel 1849:

«Verrà un giorno in cui tutte le nazioni del nostro continente formeranno una fratellanza europea...

Ma ancora di più veniva proposto da un vostro grande personaggio, Konrad Adenauer (forse ne ha sentito parlare…) 60 anni fa, che per primo propose e realizzò la basi della cooperazione pan-europea.

Voi le avete tradite.

Vi dovreste un po' anche vergognare, mi creda. 

“Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.”

K. Adenauer.

 


Ursula von der Leyen è presidente della Commissione europea

 

 

 

 

 

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