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Scritto da francesca sargenti
Economia e lavoro
04 Luglio 2023

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Presentata stamani (ndr 4 luglio) nella sede camerale di Carrara la prima edizione del Rapporto annuale sull'economia delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa realizzata dalla Camera di commercio della Toscana Nord-Ovest, ad un anno dalla sua costituzione, in collaborazione con l'Azienda speciale - Istituto di Studi e Ricerche.

Dati positivi quelli che emergono dallo studio: il territorio della Toscana Nord-Ovest nel 2022 ha visto un incremento del 3,7 per cento rispetto all'anno precedente in termini di valore aggiunto (stime Prometeia, aggiornate ad aprile) portandosi a quota 28,7 miliardi di euro (il 26 per cento di quello toscano). Questa crescita consente all'area di tornare sopra i livelli del 2019 (di 2,3 per cento percentuali), mentre alla Toscana (che cresce del 3,9 per cento) manca ancora un 4 per cento. Anche l'Italia sembra aver colmato le perdite rispetto al 2019, ma per un più contenuto 1,5 per cento. In altri termini la Toscana Nord-Ovest ha fatto meglio rispetto ad altri territori. Le previsioni per il 2023 segnalano un incremento del valore aggiunto per le province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa che si riduce ad un +0,7 per cento: un dato in linea con quello regionale.

"È con soddisfazione - afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest - che oggi presentiamo il primo Rapporto annuale sulla situazione economica delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa. La scelta di Carrara non è casuale, ma rappresenta il segno di attenzione per un appuntamento che in questo territorio era molto sentito. L'analisi dei dati, frutto della collaborazione tra l'Istituto di Studi e Ricerche e la Camera di Commercio, fotografa con chiarezza i buoni risultati del 2022 e, grazie ad un'apposita indagine realizzata presso le imprese che si è conclusa pochi giorni fa, le attese sul 2023 sono orientate ad un moderato ottimismo. Il rapporto – conclude Tamburini - non è però un esercizio fine a sé stesso, ma si propone di comprendere il contesto economico per metterlo a disposizione degli attori della nostra comunità: informazioni cruciali per orientare azioni di policy e progetti di crescita sui quali, assieme a con le tante realtà che popolano un territorio così vasto, stiamo portando avanti."

"Con l'iniziativa di oggi, che segue quella di qualche settimana fa dedicata al porto di Marina di Carrara, l'Istituto di Studi e Ricerche conferma il suo ruolo di soggetto attento alle questioni che riguardano la comunità economica – afferma Sergio Chericoni, Presidente di ISR - Grazie alla fusione delle tre Camere è mutato l'orizzonte dell'Istituto che da Massa-Carrara si è allargato verso Lucca e Pisa. La collaborazione con la Camera e gli altri soggetti istituzionali rappresenta una preziosa sinergia che ci permetterà di rafforzare le nostre funzioni e raggiungere risultati tangibili. Siamo consapevoli dell'importanza di avere una visione e continueremo quindi a lavorare con dedizione e passione per fornire analisi e proposte operative che possano effettivamente fare la differenza."

Elementi di estremo interesse per il 2022 sono i record segnati dalle due principali porte di ingresso della Toscana Nord-Ovest, ovvero l'aeroporto di Pisa e il Porto di Carrara. L'aeroporto, con 4,5 milioni di passeggeri movimentati nel 2022, si trova a -900 mila passeggeri dal record del 2019, e si riporta sui valori di una decina di anni fa diventando l'11esimo aeroporto in Italia per traffico passeggeri e il 7° per le merci. I dati provvisori dei primi 4 mesi del 2023 confermano il rafforzamento dello scalo, con circa 1,3 milioni di passeggeri movimentati (+33,5 per cento): questo trend, se confermato, potrebbe collocare l'aeroporto sui massimi dell'ultimo decennio. Lo scalo apuano ha addirittura fatto meglio, raggiungendo nel 2022 il suo record storico con 5,5 milioni di tonnellate di merci movimentate, è da tener conto che mai prima d'ora aveva superato i 3,5 milioni di tonnellate.

L'evento è stata l'occasione per presentare anche i dati emersi dall'indagine Clima Impresa 2023, un sondaggio on-line che ha visto coinvolte le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, realizzato per la prima volta per verificare le dinamiche economiche, le sfide che le aziende devono affrontare e le tendenze emergenti, con il quale sono state raccolte oltre 250 risposte. In particolare i temi analizzati sono stati l'andamento del fatturato nel 2022, l'evoluzione dei costi di produzione e dei prezzi di vendita, le attese sul 2023 e le principali preoccupazioni delle imprese.

LUCCA

Nel 2022 la dinamica imprenditoriale perde vivacità

Il tessuto imprenditoriale lucchese, nell’ultimo anno, ha registrato un lieve rallentamento. Il saldo imprenditoriale si è così attestato a +211 unità, per un tasso di crescita del +0,5 per cento (Toscana +0,6 per cento e Italia +0,8 per cento).

Imprese straniere ancora in forte aumento, scendono le giovanili, stabili le femminili

Nell’ultimo anno crescono del 4,3 per cento le imprese guidate da stranieri (201 unità in più) portando l’incidenza sul tessuto imprenditoriale lucchese all’11,5 per cento (Italia: 10,8 per cento; Toscana: 15,1 per cento).

In ascesa anche le imprese femminili. Continua invece ad essere negativa, anche a causa del progressivo assottigliamento della popolazione nelle classi di età più giovani, l’evoluzione delle imprese giovanili. Tra il 2021 ed il 2022 si registra infatti una diminuzione del 2 per cento (-62 unità).

 

Il valore aggiunto supera i livelli pre-pandemici

Nel 2022 la ricchezza prodotta dalla provincia di Lucca, secondo le stime di Prometeia (aprile 2023), è cresciuta del +3,5 per cento: un valore lievemente inferiore rispetto a quello previsto alcuni mesi prima (ottobre 2022 +3,7 per cento). Con 10,8 miliardi di euro (a prezzi correnti) il valore aggiunto si posiziona al di sopra dei livelli toccati prima della pandemia.

Il risultato complessivo nell’ultimo anno è imputabile soprattutto ai servizi che sono cresciuti del +5,4 per cento. Valori decisamente in ascesa anche per le costruzioni (+17,3 per cento) che non sembrano aver terminato il loro percorso di crescita ottenendo addirittura un dato superiore rispetto a quello registrato dal settore a livello regionale (+10,9 per cento) e nazionale (+10,2 per cento). Crescita, seppur modesta, anche per l’agricoltura (+1 per cento) mentre emergono segnali di rallentamento nell’industria che, a consuntivo 2022, perde un -3,7 per cento rispetto all’anno precedente. Tali criticità sembrano interessare anche le previsioni sul 2023 quando il valore aggiunto complessivo crescerà, a consuntivo, dello 0,6 per cento, con valori ancora negativi per l’industria manifatturiera (-1,6 per cento), ma sempre positivi per le costruzioni (+4,8 per cento).

Esportazioni in crescita nel 2022 ma pesa l’aumento dei prezzi

Nel 2022 le vendite all’estero dalla provincia di Lucca hanno superato i 5,4 miliardi di euro in valore, segnando una crescita del +19,8 per cento rispetto all’anno precedente pari a quasi 900 milioni in più. Si tratta di un record storico per le esportazioni provinciali (espresse in valori monetari), raggiunto grazie anche alla forte dinamica dei prezzi che, a sua volta, risente del trasferimento sulle filiere produttive dei rincari dei prodotti energetici e delle materie prime che le imprese si sono trovate a fronteggiare. L’incremento dell’export è generalizzato e trasversale a quasi tutti i settori provinciali, ed è trainato da cartario, meccanica, cablaggi, metallurgia ed alimentare.

Il 2023 parte con un rallentamento legato al ciclo di lavorazione della cantieristica

Da evidenziare, inoltre, che le prime valutazioni relative ai dati Istat provvisori del primo trimestre 2023, mostrano una leggera diminuzione dell’export (-4,9 per cento) ed un aumento dell’import che si assesta al +6,1 per cento.  La diminuzione delle vendite è però riconducibile alla sola cantieristica navale (-50,3 per cento) settore che, lavorando su commessa, ha registrato nei primi tre mesi dell’anno minori fatturazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in un contesto di valori che si posizionano sui massimi storici. Al netto di tale andamento i valori sarebbero cresciuti. Sono infatti positive le variazioni per la pasta da carta, carta e cartone (+4,4 per cento) e, in modo più significativo, degli articoli di carta e cartone (+37,1 per cento). Bene anche i dati di apparecchiature di cablaggio (+4 per cento), mentre calano le vendite di macchine per impieghi speciali (-18,2 per cento).

Calano i finanziamenti alle imprese, soprattutto le piccole

Nel 2022, il credito complessivamente concesso (impieghi vivi, al netto delle sofferenze) in provincia di Lucca è tornato a diminuire, toccando a fine anno quota 9,2 miliardi (-0,5 per cento). Riguardo al sistema produttivo, per le imprese più piccole, ampiamente supportate da sostegni e moratorie durante la pandemia, il 2022 è risultato decisamente negativo arrivando a segnare una flessione del -7,3 per cento. Anche per le imprese artigiane, dopo un biennio di crescita, la flessione del credito è stata consistente (-7,1 per cento). I prestiti alle imprese più grandi, in calo nel biennio precedente, hanno registrato una temporanea ripresa fino a maggio 2022 per poi tornare a flettere fino a dicembre ed arrivare a fine anno ad un -3,2 per cento a consuntivo.

Cresce il credito alle famiglie, soprattutto per l’acquisto di abitazioni

Le famiglie lucchesi hanno aumentato la richiesta di prestiti con un 2022 che ha visto la crescita portarsi al +4,4 per cento, soprattutto per finanziare l’acquisto di abitazioni (+7,7 per cento). Il ricorso al credito al consumo, cresciuto nell’ultimo anno del +5,3 per cento, sembra invece essere servito per stabilizzare i livelli di consumo a seguito dell’erosione del potere d’acquisto dovuta all’aumento dell’inflazione (+7,8 per cento a Lucca).

Migliora la qualità del credito, ma resta alta l’attenzione per le costruzioni

La solvibilità del sistema economico lucchese resta buona anche se nel secondo semestre del 2022 sono cresciute le insolvenze, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del conseguente innalzamento del livello di rischio legato anche ai finanziamenti ex moratoria.

Nel 2023 prosegue la flessione dei prestiti

Secondo gli ultimi dati di febbraio 2023, suscettibili di revisione nei prossimi mesi, i prestiti concessi in provincia di Lucca registrano un recupero (+0,5 per cento), pur in un contesto di tassi crescenti e di una maggiore avversione al rischio da parte delle banche a seguito dell’aumento dei prestiti in sofferenza. Sono però diverse le evoluzioni tra imprese e famiglie: i prestiti alle piccole e grandi imprese continuano infatti ad arretrare (-7,7 per cento e -0,6 per cento rispettivamente) mentre crescono quelli concessi alle famiglie (+4,2 per cento).

Cresce nel 2022 la domanda di lavoro

In provincia di Lucca, i dati Istat, ci dicono che gli occupati nell’ultimo anno sono aumentati di circa 13 mila unità, toccando quota 165mila. Di questi il 57 per cento sono maschi, in crescita di 7 mila unità, e il 43 per cento femmine, in aumento di quasi 6 mila unità.

Questa evoluzione ha permesso di ottenere un tasso di occupazione (15-64 anni) che si assesta al 67,2 per cento: in aumento di cinque punti rispetto all’anno precedente, leggermente inferiore a quello medio regionale (68,6 per cento), ma superiore nettamente a quello medio italiano (60,1 per cento).

Un ulteriore indicatore della situazione del mercato del lavoro è il tasso di disoccupazione che è passato dal 12 per cento del 2021 al 6,8 per cento di fine 2022.

Ancora positiva la domanda di lavoro delle imprese nel 2023

I dati Excelsior sui primi sei mesi del 2023 confermano questa tendenza (+12 per cento la crescita della media rispetto al primo semestre 2022) ma nel contempo segnalano come sia sempre più accentuato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Le difficoltà di reperimento hanno infatti riguardato il 44 per cento delle potenziali assunzioni nei primi sei mesi del 2023, contro il 34 per cento dello stesso periodo dell’anno precedente.

 

Stabili artigianato e cooperazione

Nel corso del 2022 il tessuto artigianale lucchese è rimasto tutto sommato stabile avvicinandosi a quota 11mila imprese registrate: il 25,8 per cento sul totale provinciale.

All’interno dell’artigianato le costruzioni sono la componente più consistente, 4.752 imprese, che in controtendenza rispetto all’andamento generale, mostrano una crescita dell’1,1 per cento. Il comparto edile, come ricordato, è stato favorito dal perdurare dei numerosi interventi pubblici di agevolazione, come bonus e sgravi fiscali per gli interventi di riqualificazione.

Leggermente migliore è l’andamento della cooperazione che ha messo a segno una crescita imprenditoriale del +0,5 per cento, (saldo positivo per 4 unità).

Nel 2022 cresce il residenziale, ma nel 2023 il mercato è in flessione

I dati del mercato immobiliare, segnalano come le transazioni immobiliari residenziali, ricavate dall’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate, siano cresciute nel 2022 del +9,3 per cento in provincia, allineandosi quasi alla crescita dei mutui bancari destinati all’acquisto di abitazioni (+7,7 per cento). I dati sui primi tre mesi del 2023 segnalano una drastica frenata. Le transizioni residenziali, perdono il 14 per cento rispetto all’analogo periodo del 2022 portando i volumi trattati indietro di due anni.

Arretrano il commercio tradizionale e i bar, segno più per i ristoranti

Nel decennio 2011-2021 il commercio e la somministrazione in provincia di Lucca hanno registrato una sostanziale stazionarietà in termini di numero di imprese, seppur in un quadro di composizione che è significativamente cambiato nel corso degli anni sia nel dettaglio fisso, sia tra questo e le attività di somministrazione. Ad un calo delle attività commerciali in forma fissa (-8 per cento) ha infatti fatto da contraltare un aumento considerevole dei ristoranti e bar (+14 per cento) ma anche dell’ambulantato e delle altre attività non fisse (+6 per cento).

A perdere è soprattutto il dettaglio fisso che nel 2022 arretra dell’1,4 per cento, proseguendo lungo il percorso di indebolimento iniziato ormai diversi anni fa. calano le imprese dell’ambulantato e, in generale del dettaglio non fisso (-1,1 per cento) ma diminuiscono quelle della somministrazione (-0,8 per cento, -27 unità). Per questo ultimo comparto il calo è imputabile ad una flessione dei bar (-3 per cento, -39) che è stato, solo in parte, controbilanciata dalla ristorazione (+0,5 per cento, +10 unità).

I dati Findomestic Banca, nel 2022, mettono in evidenza come la spesa delle famiglie lucchesi per l’acquisto di beni durevoli si sia contratta dell’1,5 per cento rispetto all’anno precedente, a fronte del -1,2 per cento delle famiglie toscane e del -2,3 per cento di quelle italiane.

Gli stranieri spingono il turismo

I dati provvisori della Regione Toscana, riferiti all’andamento del turismo in provincia di Lucca hanno registrato nel 2022 una crescita complessiva delle presenze del +26 per cento (e del +44 per cento degli arrivi) che ha portato i pernottamenti a superare quota 3,3 milioni. Grande impulso è stato fornito dalla componente straniera (presenze aumentate del +75 per cento), mentre quella italiana è cresciuta di un più contenuto 3 per cento.

Grazie a questo andamento, il turismo lucchese inizia gradualmente ad avvicinarsi ai valori pre-Covid: mancano ancora all’appello 250 mila presenze (ossia il 7 per cento), per la gran parte di provenienza straniera (213 mila, -13 punti percentuali).

Molto bene l’alberghiero, ancora grazie al turismo oltre-confine

Questo importante risultato generale si è accentuato in seno alle strutture alberghiere, tipologia ricettiva che nel 2022 è stata capace di ospitare 2,1 milioni di persone. Le presenze per questo segmento sono cresciute del 32 per cento rispetto all’anno precedente, grazie all’incremento sostanzioso degli stranieri (+86 per cento) che è andato a rafforzare il già deciso aumento dell’anno precedente.

 

Bene l’extralberghiero, ma si riducono le giornate medie di permanenza

Riguardo al comparto extralberghiero, che contribuisce con circa 1,2 milioni ai flussi turistici provinciali, nel 2022 le presenze sono aumentate del 16 per cento rispetto all’anno precedente, nonostante gli arrivi abbiano avuto un’accelerazione del +52 per cento. Si è assistito ad una forte riduzione della permanenza che è passata, in un anno, da 5,8 a 4,4 giornate.

 

Crescono le imprese digitali

Sono circa 950 le imprese digitali della provincia di Lucca a fine 2022. Negli ultimi dodici mesi questa tipologia è cresciuta in provincia del +2,5 per cento. Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico raccolti in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale e relativi a giugno 2023, Lucca vanta sul suo territorio ben 74 Start-up e PMI innovative: il 10 per cento di tutte quelle registrate in Toscana.

Cultura

Secondo i dati del Rapporto "Io Sono Cultura 2022” di Symbola e Unioncamere, elaborati dall’Istituto Tagliacarne, nel 2021 (ultimo anno disponibile) il sistema produttivo culturale e creativo della provincia di Lucca (comprendente sia i settori core come quelli culturali-creativi ma anche i professionisti culturali e creativi attivi nei settori non core) ha prodotto 407 milioni di euro di valore aggiunto, pari al 4 per cento del totale dell’economia. In Toscana il peso della cultura sull’economia arriva al 5,4 per cento mentre nel resto del Paese si sale al 5,6 per cento.

Prosegue il calo demografico

Secondo i dati provvisori Istat, nel periodo gennaio-dicembre 2022, la popolazione complessiva della provincia di Lucca è diminuita dello 0,4 per cento, pari a 1.634 residenti in meno in un solo anno, scendendo a quota 380.830 residenti. Il risultato di fine anno è frutto di varie tendenze. La differenza tra nati vivi e morti, è stata fortemente negativa (-3.065 residenti) ed in aumento rispetto all’anno precedente.

 

 

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