Il comitato No dad di Lucca e provincia stronca senza possibilità di appello la didattica a distanza adottata senza alcuna sperimentazione durante questa fase emergenziale: finalmente qualcuno che apre il cervello:
Uniti dalla crescente preoccupazione di non avere certezze sulla possibilità di un ritorno in presenza a settembre per tutti gli studenti di ogni ordine e grado, il gruppo NO DAD genitori di Lucca e Capannori, invia un’articolata lettera al Ministero dell’Istruzione e a tutti gli Enti e Organi competenti, nella quale i genitori sottolineano le preoccupazioni legate ad un possibile prolungamento della didattica a distanza, anche nella forma mista. In Italia hanno interrotto la scuola 9.040.000 bambini e ragazzi e oltre un milione di bimbi dei nidi e dei servizi educativi della prima infanzia.
La Didattica a Distanza (DAD), attivata per l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 in tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, non era mai stata sperimentata con bambini, ragazzi e adolescenti. Considerato che durante l'età dello sviluppo esistono delicati periodi critici di apprendimento, l'introduzione di una modalità didattica non soggetta ad alcuna sperimentazione o verifica preliminare è stata ammissibile quale strumento emergenziale, che oggi, date anche le molteplici criticità emerse, non è da ritenersi riproponibile a settembre.
Nella lettera si riportano alcune criticità riconosciute a vari livelli, come l’aumento delle disparità dovuto alle disuguaglianze sociali, il potenziamento dei rischi per la salute ed il benessere mentale derivanti da una perdurata assenza di supporti educativi e psicosociali, la facilitazione dei rischi per il benessere psicofisico di bambini e adolescenti, il consolidamento in alcuni casi di una sovraesposizione ai media device.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di promuovere una buona salute attraverso la socializzazione, una corretta e regolare alimentazione, movimento all’aria aperta e attività motoria consistente.
Recentemente la dott.ssa Daniela Lucangeli ha definito la classe come un organismo vivente, rimettendo al centro l’importanza della relazione umana, e anche le evidenze neuroscientifiche dimostrano quanto l’intelligenza e l’apprendimento funzionino meglio quando si è felici.
Abituare bambini, ragazzi e adolescenti, in periodi critici fondamentali per l'apprendimento delle competenze sociali, emotive e relazionali, a forme di interazione mediata da mezzo informatico rischia di esporli ad un danno delle capacità empatiche e comunicativo-relazionali e l'intero processo formativo dell'individuo può essere drammaticamente compromesso.
La voce dei genitori si unisce a quella degli insegnanti, preoccupati quanto loro della riduzione del personale poiché solo il ridimensionamento della numerosità delle classi, il conseguente e necessario potenziamento degli organici, la riqualificazione degli edifici scolastici, potenziati dalla possibilità di usufruire di strutture idonee appartenenti ai Comuni, consentirà un rientro a scuola rispettoso dei bisogni dei bambini e in sicurezza.