Se n’è andato in silenzio, com’ere nel suo carattere di gentiluomo e di persona riservata. Con lui ci lascia un pezzo importante della storia dell’artigianato lucchese. Pietro Paladini, l’ultimo fabbro ancora esistente nel centro storico di Lucca, fra dieci giorni avrebbe compiuto 90 anni, non ce l’ha fatta: è deceduto, infatti, la scorsa notte all’ospedale San Luca, dov’era ricoverato per una frattura al femore causata da una banale caduta dalla bicicletta.
Pietro era l’erede di una vera e propria dinastia di fabbri. Il nonno, infatti, aveva aperto bottega in Chiasso Barletti nel lontano 1870. Attività che era poi stata portata avanti dal padre Angelo, finché, nel 1951, fu trasferita, per iniziativa dello stesso Pietro e del fratello Romeo, in via Busdraghi, dove ancora esiste l’officina meccanica Paladini. Qui, soltanto tre anni fa, nel 2017 si è deciso a passare definitivamente il testimone al figlio Stefano, che si era messo “a bottega” fino dal 1988.
Con la scomparsa di Pietro Paladini se ne va un uomo affabile e gentile, conosciuto da molti e da tutti benvoluto. E con lui se ne va anche un pezzo di vita della città e si chiude una pagina importante della storia dell’artigianato lucchese.
Pietro raggiunge la moglie Anna Maria, scomparsa nel 2007. Oltre a Stefano, lascia i figli Angelo, responsabile della gestione tecnica della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Massimo, e quattro nipoti.
I funerali si terranno lunedì alle ore 15 in San Frediano.