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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
24 Marzo 2022

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“Il prossimo 31 marzo cessa lo stato di emergenza con una serie di conseguenze relative all’allentamento graduale dei protocolli covid che riguarderanno anche le attività commerciali ed in particolare i pubblici esercizi all’aperto. Ma tornerà anche il suolo pubblico da pagare, nella nuova forma del canone unico. Su questo argomento chiediamo un sforzo da parte dell’amministrazione comunale per venire incontro agli imprenditori e la ringraziamo per aver accolto la nostra richiesta di incontro che avverrà lunedì”.

L’appello arriva dall’area lucchese di Confesercenti Toscana Nord, con i responsabili pubblici esercizi centro storico Dania Miceli e fuori le Mura Gino Cervelli, in vista del ritorno al pagamento del suolo pubblico dopo due anni di esenzione. “A livello nazionale abbiamo chiesto, attraverso emendamenti al decreto Milleproroghe, di arrivare almeno fino a giugno con la gratuità del suolo pubblico, ovviamente sia per pubblici esercizi che per gli ambulanti, senza però ottenere le risposte sperate – spiegano Miceli e Cervelli -. Per questo ci rivolgiamo all’amministrazione comunale affinchè possa individuare risorse nelle pieghe del proprio bilancio, bilancio che a Lucca ha basi solide. Considerando che le precedenti esenzioni sono state in larga parte a carico del governo, anche se il Comune di Lucca aveva autonomamente allargato la platea dei beneficiari, chiederemmo questa volta al Comune uno sforzo in proprio solo per i prossimi mesi”.

Confesercenti area lucchese è però consapevole che con il passaggio al canone unico, che unisce insieme al suolo pubblico anche altre imposte, “diventa difficile se non impossibile all’amministrazione provvedere alla totale gratuità che per noi sarebbe comunque importante almeno fino a dopo l’estate. Da qui la richiesta di prevedere bonus da rimborsare a coloro che pagheranno il suolo pubblico, utilizzando i criteri che la Regione ha introdotto per la concessione degli ultimi contributi alle attività commerciali; pensiamo ad esempio al calo di fatturato di almeno il 30% del 2020 rispetto al 2019. Un meccanismo – concludono Dania Miceli e Gino Cervelli – che abbiamo già richiesto ed ottenuto in altre realtà per imposte locali come la tassa sui rifiuti, e che illustreremo all’amministrazione comunale che ci ha invitato ad un confronto su questo tema”.

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