“Sulla tassa di soggiorno siamo di fronte ad un clamoroso autogol di questa amministrazione sia nella forma che nella sostanza. Gli aumenti delle tariffe le apprendiamo dalla stampa e non attraverso una concertazione che ritenevamo fondamentale. L’unico confronto con Palazzo Orsetti sull’argomento è una chiacchierata informale con l’assessore Remo Santini prima di Natale. Chiacchierata nella quale, tra l’altro, avevamo fatto alcune proposte che non ci pare siano state prese in considerazione”. E’ dura la posizione di Confesercenti Toscana Nord, con il suo presidente area lucchese Francesco Domenici e con il responsabile Daniele Benvenuti, sull’annuncio da parte dell’amministrazione comunale dell’aumento delle tariffe della tassa di soggiorno.
“La nostra critica ferma è sia sulla forma che sulla sostanza di questa decisione – incalzano Domenici e Benvenuti -. Sulla forma, perché arrivata senza che la nostra associazione sia mai stata convocata in maniera ufficiale dal Comune sull’argomento. Non possiamo certo considerare concertazione l’incontro informale avuto con l’assessore Remo Santini prima di Natale. Crediamo che la giunta Pardini debba rivedere il suo metodo della concertazione, visto che questo è il secondo scivolone dopo quello del piano di riqualificazione di piazza Santa Maria in quel caso poi rimediato in extremis”.
Confesercenti Toscana Nord che poi affronta la sostanza del provvedimento. “Nessuno contesta la crescita delle presenze (anche se il periodo di riferimento ci pare un po’ breve per considerare un trend stabile) e tanto meno l’impegno di questa amministrazione nel mettere in campo iniziative di promozione a cominciare dal Natale, ma questo tipo di aumento deve essere accompagnato da una serie di spiegazioni e soprattutto di interventi che ne giustifichino l’entità. Ad oggi non sappiamo ancora, perché non riportato dai giornali, la durata dei giorni di applicazione e la differenza tra alta e bassa stagione. Aspetti che sarebbero stati uno degli argomenti al tavolo di concertazione per mitigarne l’impatto ad esempio”.
Infine la questione dell’utilizzo dei proventi di questa tassa. “La questione che doveva essere a monte era quella dell’utilizzo dei proventi della tassa. Da cosa emerge dai giornali, e che anche in questo caso speravamo invece fosse oggetto di concertazione, non ci capisce innanzitutto la quota destinata agli investimenti. Investimenti che non possono certo essere le iniziative del carnevale o un generico rinnovo della cartellonistica. Crediamo ancora – concludono il presidente Domenici ed il responsabile Benvenuti – che l’impiego debba essere concordato con gli imprenditori. Imprenditori che hanno il polso della situazione e sanno meglio di tutti le esigenze dei loro clienti e quindi dove necessitano gli interventi. Disponibili anche a lavora a bandi che il Comune possa indire con parte degli introiti della tassa di soggiorno ai quali partecipare con progetti di mobilità o di promozione del turismo magari in periodi di bassa stagione”.