Si sono ritrovati davanti al teatro del Giglio per protestare contro chi, da anni, li sta prendendo in giro senza raggiungere alcuna soluzione. Loro, i coristi e gli orchestrali delle liste del Festival Pucciniano, chiedono, solo, di poter tornare dove e come erano.
Una manifestazione in una mattina d'estate calda e, addirittura, afosa, quella scelta dall'Unione Sindacale di Base 'Città Lirica' orchestra e coro delle liste del Festival Pucciniano, per manifestare il proprio dissenso e la propria amarezza per la situazione economica e professionale nella quale si trovano da tempo nonostante gli impegni e i colloqui avuti con i personaggi della politica e dell'amministrazione pubblica.
Francesco Segnini, responsabile Usb Città Lirica, è loquace e non ci impiega granché per entrare nel vivo della questione: "Noi vogliamo, semplicemente, tornare a casa, come quando eravamo solo noi quelli che potevano ruotare su tutte e tre le province, da Lucca a Livorno a Pisa a Torre del Lago così da riuscire a lavorare tutto l'anno passando da spettacolo a spettacolo. Era una trovata geniale che permetteva a più di cento professionisti tra orchestrali, coristi, teatranti di lavorare buona parte dell'anno e beneficiare, per il resto, di un modesto sussidio di disoccupazione. Invece per colpa, soprattutto, di Pisa che fa e disfa, siamo ridotti a lavorare solamente un mese o poco più al Pucciniano mentre per tutte le altre realtà, a cominciare dal Giglio o anche a Livorno e a Pisa, si affidano a cooperative che, spesso, non hanno nemmeno le caratteristiche e i requisiti necessari per poter fare quello che fanno. Io stesso ho denunciato una di queste situazioni proprio perché, a nostro avviso, era davvero assurdo".
L'Usb Cittàlirica chiede, quindi, di poter tornare a casa, restituendo efficienza alla categoria e la possibilità, a oltre un centinaio di lavoratori, di poter confidare su delle certezze economiche, ma, in particolare, professionali.