La nave più bella del mondo, questa mattina, ha ospitato una conferenza stampa indetta al fine di illustrare un lavoro destinato alla realizzazione di un modello virtuale della Vespucci tra il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze e la Marina Militare Italiana.
L'ammiraglio Marco Tomassetti della Marina Militare e il comandante della nave scuola Amerigo Vespucci, Luigi Romagnoli, hanno fatto gli onori alle varie autorità militari e civili presenti: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il vicesindaco di Livorno Libera Camici, il magnifico rettore dell'università di Firenze Prof. Alessandra Petrucci, il direttore del dipartimento di Architettura Prof. Giuseppe De Luca e il Prof. Stefano Bertocci, responsabile scientifico del progetto, con i ricercatori Marco Ricciarini e Matteo Bigongiari.
La storia della nave Amerigo Vespucci, è conosciuta da tutti, come ha riferito il presidente Giani, di ritorno da un viaggio istituzionale negli USA, gli italiani residenti in America conoscono questa nave e ne sono orgogliosi. Ha poi aggiunto: La Nave scuola Amerigo Vespucci, è considerata dai nostri connazionali un motivo di orgoglio e di italianità.
Pochi conoscono la storia della sua gemella, la nave scuola Cristoforo Colombo, varata nel 1928, tre anni prima della Vespucci, anch'essa nei cantieri navali di Castellammare di Stabia. Questa storia triste e, con un finale molto tragico, viene raccontata dall'ammiraglio Tomassetti.
La Cristoforo Colombo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, viene consegnata, con altre unità navali italiane, alla marina militare russa, come risarcimento dei danni di guerra. Questa splendida nave che si differenzia dalla Vespucci, solo per piccoli particolari tecnici, inizia un viaggio inglorioso.
Inizialmente veniva assegnata come nave scuola per gli ufficiali della Marina russa, ma dopo un breve periodo, veniva cambiata d'uso. Le venivano tagliati gli alberi e veniva trasformata in nave per trasporto di legname. Le peripezie di questo vascello non finivano qui. Durante una navigazione scoppiava un incendio e la nave riportava gravi danni al fasciame. A seguito di questo incendio veniva messa in disuso e dimenticata.
Questo racconto ci ha lasciato un senso di tristezza e malinconia, nel prendere atto del destino tragico della prima nave scuola della nostra Marina Militare.
Dopo i saluti del rettore Alessandra Petrucci, e del direttore del dipartimento Giuseppe De Luca, ha preso la parola il professor Bertocci.
Dalla convenzione fra l'istituto e la Forza Armata - ha spiegato Bertocci - è nato un progetto che prevede la realizzazione del modello virtuale tridimensionale della nave scuola Amerigo Vespucci, varata a Castellammare di Stabia nel 1931. Il duplicato digitale si configura come un innovativo strumento di comunicazione e divulgazione del patrimonio storico, identitario e culturale che il veliero rappresenta per l'Italia. La collaborazione consentirà alla Marina Militare di avere un prodotto, tecnologicamente all'avanguardia, impiegabile nella promozione e valorizzazione.
Nel settembre del 2019 Stefano Bertocci, ordinario presso il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze e l'ammiraglio di divisione Marco Tomassetti, capo del Reparto Navi dello Stato Maggiore Marina, hanno firmato la convenzione tra l'ateneo e la Forza Armata, formalizzando l'importante sinergia per la realizzazione di ricerche e collaborazioni in differenti ambiti.
Il progetto di ricerca in essere rientra negli obiettivi a scala nazionale ed europea di divulgazione e promozione dei beni appartenenti al patrimonio culturale, in qualità di elementi identitari e di identificazione sociale.
Attraverso l'uso di tecnologie digitali e metodologie innovative per la documentazione del patrimonio, il gruppo di ricerca del Laboratorio Congiunto I LUOGHI DELLO SPORT LAB del Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, ha sviluppato un modello tridimensionale reality-based di nave Amerigo Vespucci. Tale prodotto consentirà in un prossimo futuro la possibilità di fruire da remoto di tanti locali normalmente non accessibili del veliero, incluse quelle di alta rappresentanza, permettendo di svolgere un viaggio virtuale completo all'interno di questo simbolo della marittimità nazionale custode di antiche tradizioni.
Il progetto di ricerca ha avuto una durata di tre anni: la campagna di acquisizione si è concretizzata con la raccolta analitica di tutti i dati metrici 3D di nave Vespucci attraverso l'uso di laser scanner, ed ha permesso di ottenere un duplicato digitale (nuvola di punti) affidabile e dettagliato. Il rilievo digitale di "un'architettura mobile" così articolata è stato possibile solamente grazie all'impiego di tecnologie all'avanguardia e di una consolidata esperienza, che al termine di questo percorso di ricerca ha permesso di realizzare un database conoscitivo fondamentale per le successive operazioni di modellazione.
L'obiettivo finale è quello di costruire un gemello digitale della nave, che dal giorno del suo varo completa la formazione etico-militare degli allievi ufficiali della 1^classe dell'Accademia Navale di Livorno.
La sinergica condivisione di esperienze ha posto le basi per un consolidato rapporto tra la Marina Militare e l'Università di Firenze, aprendo la strada ad un proficuo percorso congiunto, che a breve garantirà nuove iniziative, schiudendo orizzonti ricchi di prospettive.