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Scritto da Redazione
L'evento
03 Luglio 2020

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Andrea Lanfri, atleta e alpinista che corre con due protesi ai piedi e arrampica malgrado una meningite gli abbia portato via anche sette dita delle mani. Nonostante tutti i suoi programmi fissati, la pandemia da Covid-19 lo ha costretto a rivedere il calendario di progetti per il 2020 e 2021 e posticipare tutte le date. Anche la scalata alli Everest sarà posticipata, impresa che programma da tempo e in grado di farlo entrare nei record: sarebbe il primo uomo al mondo con amputazioni agli arti superiori e inferiori a raggiungere il Tetto del Mondo. 

Uno come Andrea, però, non lo si scoraggia facilmente. E annuncia così la sua prossima avventura totalmente made in Italy: un tour estivo, con l'obiettivo di scalare alcune delle montagne italiane più famose. In realtà, gli obiettivi di questo nuovo progetto sono molteplici e particolarmente legati anche alla situazione di emergenza che abbiamo vissuto. La prima vetta in lista è stata la più alta delle Dolomiti: "abbiamo percorso la cresta ovest della Marmolada, ora tocca al Gran Paradiso, Monviso, Monte Bianco e infine come ciliegina sulla torta il Cervino. Questo progetto voglio condividerlo con il mio amico e compagno di "gamba" Massimo Coda. Formando così una cordata unica al mondo! "Credo che saremmo i primi due disabili a salire il Cervino dalla cresta del Leone contando solo ed esclusivamente sulle nostre forze" spiega Andrea.

Durante questa avventura, Andrea e Massimo incontreranno altri atleti e guest star che saranno svelati presto. Per Lanfri, che ha sconfitto la meningite cinque anni fa ma porta ancora oggi le cicatrici di quella dura battaglia, ogni altra battaglia ormai è considerata gioco facile..

Massimo, atleta biellese e grande appassionato di montagna , arrampica con una protesi al titanio dal ginocchio in giù. Nel 2009 l'alpinista biellese era rimasto vittima di un grave incidente in montagna. Iniziando così per lui un calvario durato 8 anni e collezionando 16 interventi chirurgici, ha deciso di giocarsi tutto con l'unico irremovibile obiettivo, quello di ritornare nelle sue amate montagne e nel marzo 2018 ha deciso di amputare l'arto compromesso. La protesi lo ha aiutato progressivamente a riprendersi il pieno possesso della sua vita e tutti quei sogni che prima sembravano irraggiungibili.

«Siamo diventati amici più di un anno fa in Liguria, in occasione di una gara in montagna -spiega Andrea -. Con Massimo è nata un'amicizia forte, siamo stati in Marocco insieme per una decina di giorni e abbiamo scoperto di avere tante affinità. Nell'estate scorsa abbiamo arrampicato insieme in terreni non semplici e quest'anno a inizio 2020 siamo partiti con un uscita strepitosa, arrivando in vetta a Les Aiguiles Marbrée, percorrendo tutta la cresta. Dopo è arrivato il lockdown, durante questo periodo così incerto e particolare, ci siamo sentiti via Skype e gli ho parlato dell'idea di salire alcune vette italiane, e gli ho chiesto in quali voleva accompagnarmi per consolidare la nostra particolare cordata, lui mi ha semplicemente risposto che voleva salirle tutte e così abbiamo deciso di affrontare questa nuova esperienza insieme. E' nato così il progetto "Five Peaks". Sarà bellissimo!».

Ma la loro amicizia ormai non ha più confini. «Stiamo sognando l'Africa e le sue montagne più alte, a fine anno e inizio 2021 avevamo programmato di salire il Monte Kenya e il Kilimajiaro, ma abbiamo preferito posticipare il tutto. - conclude — questo sarebbe il nostro pazzo progetto dal nome "K2K". 

Invece in chiave autunnale, a fine ottobre, Andrea ha in programma una non stop su e giù tra Catania e l'Etna. Bicicletta, scalata e corsa: un particolare triathlon dal nome "From O to O" che consiste nel riuscire a coprire il maggior dislivello nel minor tempo possibile. Partendo dal mare in bicicletta e tornando indietro percorrendo una maratona al giorno, fino a raggiungere il punto di partenza, dopo aver scalato la vetta prescelta. Il primo "From O to O" sarà a fine settembre in chiave toscana, sul re delle Apuane: il Monte Pisanino. 7000m di dislivello totali, tutto no stop. - spiega Andrea - Insomma, un calendario da rivedere ma nel quale cercherò di non perdere quanto di buono fatto nei mesi scorsi, unendo i nuovi progetti nati in questa quarantena». 

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