Diventare la capitale italiana della cultura: questa la nuova sfida accolta da un'amministrazione che, l'ha voluto sottolineare l'assessore alla cultura Mia Pisano, ha ormai dimostrato di amare mettersi alla prova. Una candidatura che era già stata annunciata e che l'amministrazione attuale si era posta come obiettivo già prima dell'inizio del mandato, in campagna elettorale. Particolarmente significativo anche lo stesso anno, il 2026, per cui la candidatura è stata presentata: "Si tratta di un anno simbolico per la città, per almeno alcune importanti date che combaciano: i 100 anni della Turandot e i 60 anni di Lucca Comics & Games, per nominarne alcuni" ha affermato il sindaco Mario Pardini.
L'incarico di coordinare il progetto e redigere il dossier che la città dovrà presentare è stato affidato alla fondazione Promo PA, che ha sede a Lucca e si occupa di ricerca, alta formazione e progetti per la pubblica amministrazione. La fondazione si è occupata in passato di quattro candidature, tutte giunte alla parte finale del percorso e una, Parma, risultata vincitrice nel 2020. "Se disponiamo di eccellenze locali, allora sfruttiamole- ha detto ancora Pardini- La vittoria di Parma è per tanti versi fonte di ispirazione per noi, sia perché le siamo legati per tipologia di città che perché il tutto è scaturito da una sinergia fra tutti gli attori del territorio, che è lo spirito in cui vorrei trovarmi questa volta".
Fondamentale, dunque, intessere una rete che leghi tra loro tutte le realtà principali del territorio, cittadino ma anche provinciale e persino regionale; ha spiegato il sindaco: "La nostra idea è che Lucca faccia innanzitutto da ponte con tutto quello che abbiamo in provincia, con il mare, la campagna e così via, e che da Lucca questo ponte parta per l'Italia e per il mondo". Una rete cui l'amministrazione tiene particolarmente e su cui ha cominciato a lavorare già negli scorsi mesi, come ci ha tenuto a sottolineare l'assessore al turismo Remo Santini.
Santini ha anche illustrato quattro parole che ritiene incarnino i valori alla base di questa candidatura: "Le parole chiave sono visione, ambizione, entusiasmo e coraggio- ha asserito l'assessore- Visione perché la nostra è una città sempre più internazionale che guarda a risultati importanti; ambizione significa credere nelle potenzialità di Lucca come ritengo che negli scorsi anni non sia stato fatto; l'entusiasmo è quello della squadra, senza la quale ottenere questi risultati non sarebbe possibile; e infine il coraggio di intraprendere delle sfide consapevoli di avere gli strumenti per vincerle".
Valori che non vogliono esaurirsi in questa candidatura, per poi svanire nell'aria una volta annunciato l'esito il 29 marzo 2024: tutto ciò che sarà alla base della candidatura dovrà essere un punto di partenza per una serie di progetti di promozione della città stessa. "Quella che stiamo per affrontare è una sfida fondamentale, che ci vedrà confrontarci con molte città di rilievo che hanno caratteristiche analoghe dal punto di vista territoriale- ha esordito il presidente di Promo PA Gaetano Scognamiglio, che si è detto peraltro emozionato di sostenere la candidatura della città dove la fondazione stessa ha sede- Voglio sottolineare che il dossier va inteso anche come piano strategico della cultura, nel quadro di una sempre maggiore consapevolezza che la cultura è un assetto importantissimo per sostenere un piano strategico di sviluppo del territorio. Quindi l'impegno è quello di creare un dossier che non sia fine a se stesso, ma guardi in ogni caso al futuro".
Ha approfondito l'argomento Francesca Velani, vicepresidente della fondazione e responsabile del gruppo di lavoro. "L'obiettivo è quello di portare la città ad allinearsi gradualmente ai grandi goal dell'agenda 2030, inserendo nel dossier una serie di elementi legati alla cultura per il benessere della comunità, la sostenibilità ambientale e la definizione di una governance per la sostenibilità economica e sociale" ha spiegato la vicepresidente.
"Tutti questi elementi potranno essere la nostra bussola, ma ad ora dobbiamo cercare di utilizzare a meglio il nostro sestante, facendo un'analisi di dove siamo oggi, quali sono le energie culturali, con chi lavorano e così via- ha proseguito illustrando la direzione che il percorso verso il dossier sta prendendo- Ci immaginiamo un metodo di lavoro che sia fortemente dialogico con il resto del territorio: candidarsi a capitale della cultura significa candidarsi a fare delle azioni che siano un modello di riferimento per gli altri".
A livello più nettamente concreto, al momento è in corso una serie di call e incontri con i principali stakeholders del territorio, che sfocerà il 20 luglio in una mattinata di confronto, cui sono invitati tutti i soggetti rientrati nella programmazione di Vivi Lucca, gli aderenti a Lucca Learning City, nonché quei soggetti di riconosciuta rilevanza nazionale e internazionale. I partecipanti saranno divisi in quattro gruppi di lavoro tematici, con l'obiettivo di fare emergere fabbisogni e visioni rispetto al percorso progettuale da mettere in campo. Sarà quindi redatta una macrostruttura del dossier da consegnare entro il 27 settembre, data passata la quale il tutto passerà al ministero: delle 26 città che hanno presentato interesse alla candidatura saranno selezionati entro il 15 dicembre 10 finalisti, che verranno discussi nelle audizioni pubbliche entro il 14 marzo del 2023: il 29 marzo sarà annunciata la capitale italiana della cultura, per cui non resta che incrociare le dita e confidare nell'impegno dei soggetti coinvolti.