La città natale di Puccini torna, con tre eventi d'eccellenza, ad essere protagonista delle celebrazioni per il centenario dalla sua morte: dopo l'inizio anticipato dell'11 luglio scorso, con l'apprezzatissimo concerto sul parco del Summer Festival diretto da Beatrice Venezi, le celebrazioni tornano a pieno regime a Lucca con le recite di Gianni Schicchi di venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 novembre e i grandi concerti di sabato 16 settembre e mercoledì 29 novembre; data, quest'ultima, che segna peraltro l'inizio ufficiale delle celebrazioni.
"Nel 2024, il mondo riverserà su Puccini ogni risorsa artistica disponibile- ha affermato Alberto Veronesi, presidente del comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, per spiegare la scelta di avviare gli eventi a Lucca nel 2023, benché l'anno del centenario sia quello venturo- Torino eseguirà ben sette titoli, Milano tre, il Macerata Opera Festival sarà incentrato esclusivamente su Puccini. Noi con il concerto inaugurale dell'11 luglio abbiamo fatto parlare di Puccini il mondo: questa è la nostra funzione e il nostro scopo".
Tre eventi d'eccellenza, insomma, per far parlare di Puccini il mondo: il primo appuntamento è appena dietro l'angolo, con il concerto che si terrà alle 18,30 del 16 settembre e vedrà il maestro Zubin Mehta dirigere l'orchestra filarmonica della Scala di Milano- dove il concerto sarà eseguito alle 20 di domenica 17 settembre- che sarà impegnata nel Preludio Sinfonico in La maggiore e nel Capriccio Sinfonico di Giacomo Puccini, oltre alla sinfonia n. 4 in fa minore io. 36 di Tchaikovsky; a seguito, il 10, 11 e 12 novembre il maestro Ivan Fischer sarà alla guida della straordinaria Budapest Festival Orchestra e di grandi artisti come Nicola Alaimo e Giacomo Prestia per tre recite di Gianni Schicchi e per eseguire brani sinfonici e lirici poco conosciuti del maestro. Infine, il 29 novembre ancora Zubin Mehta sarà alla guida dei Wiener Philarmoniker e dei Wiener Singverein der Musikfreunde Gesellschaft, in gemellaggio con il Konzerthaus di Vienna: questi eseguiranno il concerto previsto per il 28 novembre a Vienna, proponendo al pubblico viennese ed egualmente a quello lucchese la Messa a quattro voci a orchestra di Puccini e il "Libera me" dal Requiem di Verdi.
"Il maestro Veronesi ci sta mettendo sul piatto dei concerti veramente molto importanti- ha osservato l'amministratore unico del Teatro del Giglio, dove tutti questi eventi avranno luogo, Angelo Lazzarini- Credo che la città di Lucca abbia preso un modo di fare molto dinamico, che tende a smuovere ciò che si era un po' troppo sedimentato negli anni passati".
"Qualcosa è cambiato, e per questo ringrazio il sindaco Mario Pardini: vedo un'aria nuova su tutto quello che è culturale e in particolare su Puccini. Stanno succedendo delle cose straordinarie per l'importanza che rivestono, e tutto ciò grazie ad una nuova apertura che si sta avendo", ha proseguito Veronesi. Ha ribadito inoltre l'importanza dei gemellaggi che Lucca ha stretto in occasione con capitali della musica mondiale quali sono Vienna, Milano e Budapest, grazie a cui la città potrà godere di alcuni nomi eccellenti nella scena musicale globale.
"Facciamo sì che il nome di Puccini sia più grande di ogni tipo di problema: d'altronde, nel nome del maestro sicuramente risolveremo ogni tipo di problema. Guardiamo in avanti, perché la strada da fare è tanta, ma se saremo tutti uniti e coordinati sarà in discesa per tutti" ha affermato, dal suo canto, il sindaco di Lucca Mario Pardini; si è detto d'accordo Lazzarini, che ha ribadito la necessità di un dialogo costruttivo fra tutti gli attori in gioco. In questo senso, un segno positivo sembra essere, oltre che la presenza alla conferenza stampa di presentazione degli eventi del sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti, il fatto che gli eventi stessi siano stati approvati all'unanimità dal comitato.
Questo l'auspicio per il futuro, una sorta di promemoria per evitare quanto più possibile future polemiche; riguardo invece alle polemiche che già ci sono state, Veronesi è tornato a parlare della sua direzione bendata della Bohème, spiegando il significato del proprio gesto. "Prima, era in vigore una legge che prevedeva nei teatri una figura di direttore artistico che fosse tra i più rinomati musicisti; ora, questa legge è stata eliminata. Quello che succede ora è che a capo dei teatri ci sono persone nominate non per merito, ma per amicizie e collegamenti, che per mantenere il proprio incarico fanno qualsiasi cosa, scandali, manifestazioni sul palcoscenico, cose che non c'entrano nulla con la musica: il mondo musicale sta collassando- ha affermato- I teatri d'opera di una cosa devono interessarsi, di diffondere l'arte musicale: per questo chiederemo una riforma della legge che ristabilisca una figura di direttore artistico con delle effettive competenze teatrali e musicologiche".