“Donne e motori, gioie e dolori”; forse questo lo sapevano bene anche il maestro Giacomo Puccini per un verso ma anche l’ingegnere Felice Matteucci e padre Eugenio Barsanti per altre ragioni. I motori ed in particolare quello a “combustione interna”, grande intuizione degli illustri personaggi lucchesi che ha rivoluzionato il mondo, sono stati e sono per tutti gioie e dolori, talvolta insieme alle donne. Gioie per la scoperta dei due inventori, dolori successivamente per il fatto che non si videro riconosciuti, perlomeno in un primo momento, come i primi inventori e depositari del brevetto. Un’invenzione che, di lì a poco, avrebbe cambiato il mondo. E, senza peccare di presunzione, udite udite, tutto parte proprio da Lucca. Ma se vogliamo essere più precisi, da Lucca e Pietrasanta, essendo Eugenio Barsanti nativo proprio di Pietrasanta. Ma quei motori avrebbero interessato e appassionato anche un grande maestro e compositore, sempre nativo di Lucca. Stiamo parlando di Giacomo Puccini, compositore italiano considerato uno dei maggiori operisti di tutti i tempi. Opere famose quelle pucciniane, considerate di repertorio per i maggiori teatri del mondo. Solo per citarne alcune: La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) e Turandot (1926). Quest'ultima non completata per la morte del compositore. Ma andiamo a parlare dell’uomo Puccini, che è quello che maggiormente ci interessa in questa sede, in particolare della sua passione per i motori. Altrimenti sarebbe fuori luogo una manifestazione come quella organizzata dall’associazione “amici di Barsantiematteucci”. Giacomo Puccini, oltre che della musica, della buona cucina, della caccia e dell’universo femminile, era anche un appassionato di motori. Iniziò la sua carriera automobilistica acquistando, nel 1900, una De Dion-Bouton 5 CV, vista all'Esposizione di Milano di quell'anno. Vettura che nell’anno 1903 venne sostituita con una Clément-Bayard. Con quelle vetture, percorrendo l'Aurelia, dal suo "rifugio" di Torre del Lago, raggiungeva velocemente Viareggio, Forte dei Marmi e Lucca.
Forse anche troppo velocemente per quei tempi. Infatti una sera, di ritorno da un incontro, si rovesciava nel canale "la Contésora" con a bordo anche la futura moglie, il figlio e il meccanico che si ferì ad una gamba mentre il musicista si fratturò una tibia. Nel 1905, acquistò una Sizaire-Naudin, cui seguì una Isotta Fraschini del tipo "AN 20/30 HP" e alcune FIAT, tra cui una "40/60 HP" nel 1909 e una "501" nel 1919. Nel 1914 Puccini acquistò anche una motocicletta “Indian 1000 Big Twin” con sidecar che utilizzava spesso durante la villeggiatura estiva a Viareggio. Tutti veicoli che ben si prestavano alle gite e alla locomozione veloce, ma inadatti per l’utilizzo nelle sue amate battute di caccia. Fu questo il motivo per il quale Giacomo Puccini chiese a Vincenzo Lancia di realizzargli di una vettura capace di muoversi anche su terreni difficili. Dopo pochi mesi gli venne consegnato quello che possiamo considerare il primo "fuoristrada" costruito in Italia, con tanto di telaio rinforzato e ruote artigliate per un prezzo, per quel tempo a dir poco astronomico: 35.000 lire. Nonostante il prezzo Puccini ne fu talmente soddisfatto che successivamente acquistò anche una "Trikappa" e una "Lambda". Ultima vettura posseduta da Puccini con la quale fece il suo ultimo viaggio fino alla stazione di Pisa per prendere il treno per Bruxelles dove venne fatalmente operato alla gola e dove si spense il 29 novembre del 1924, proprio cento anni fa. Come si può comprendere esiste una correlazione tra gli illustri personaggi lucchesi ricordati nell’evento del 3 e 4 agosto. Mai eccellenze planetarie come quelle di cui stiamo parlando risultano disconnesse tra loro, personaggi proiettati verso il futuro. E questo è avvalorato dal fatto che il grande maestro è stato da sempre un appassionato di modernità; l’invenzione del motore a scoppio con i suoi utilizzi è da sempre una modernità e continua ad esserlo anche ai giorni nostri nella sistematica evoluzione tecnologica che costantemente lo proiettano verso il futuro sempre più innovativo e veloce, sotto tutti i punti di vista. Insomma, grandi personaggi, nei rispettivi ruoli, ricordati a Lucca e festeggiati in una location ideale come la nostra cittadina, rimasta nei secoli integra nella sua architettura. Il clou della manifestazione poi nella serata del 3 agosto con un momento conviviale serale. Anche questa una passione del maestro. Momento accompagnato, necessariamente all’aperto, dalla “degustazione”, per gli amanti e cultori del fumo, del sigaro Puccini. Anche in questo caso con esperti ed appassionati del settore come Luca Piattelli, hair stylist e stilista di Chisina Uzzanese, conosciuto anche lui per il suo lavoro-passione in tante parti del mondo. Quel sigaro dal quale Puccini non si allontanava mai. Ma naturalmente alla serata all’aperto non potevano mancare esposti veicoli dell’epoca e un recital di arie Pucciniane con il soprano Francesca Maionchi accompagnata al pianoforte da Anna Cognetta. La cornice ideale non poteva essere quella di un’altra eccellenza Lucchese, il famoso quanto blasonato “Caffè delle Mura”. Un cocktail ideale appunto di idee quello di oggi e domani a Lucca, annaffiato da una spruzzata di intuizione: quella dell’ annullo postale speciale che suggella per il futuro questo grande evento. Non a caso il presidente onorario dell’associazione “amici di Barsantiemattecci” si chiama anche lui Giacoomo. E’ appena il caso di sottolineare che è stato lo studioso che ha portato alla ribalta internazionale gli inventori del motore a scoppio Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Idee e manifestazioni che vengono fuori solo ed esclusivamente grazie a una grande passione per i motori e per l’arte nella sua più ampia accezione da parte di alcuni personaggi Lucchesi che vogliono, con il loro operato, contribuire insieme alla valorizzazione della nostra bella città e tutte le sue eccellenze che si sono avvicendate e si avvicendano anche ai giorni nostri negli anni. L’associazione “amici di Barsantiematteucci” ringrazia tutti quelli che vorranno partecipare e condividere insieme questo momento di amicizia e passisone.