Una demolizione controllata con l’impiego di microcariche esplosive opportunamente piazzate sui due piloni centrali, un forte boato e tanta polvere hanno segnato gli ultimi attimi di vita dello storico ponte della Tambura, infrastruttura strategica nel cuore della Garfagnana di cui ora rimane solo il ricordo.
Costruito nella prima metà degli anni 50 su progetto del professor Riccardo Morandi, dopo tanti anni di vita e di lavoro, purtroppo è stata decretata la sua fine dopo i saggi degli esperti e le valutazioni del caso. Costruito dall’impresa Selt del Valdarno su progetto del tristemente famoso ingegnere del ponte di Genova, il ponte sulla Tambura aveva subito negli anni diversi interventi manutentori ma il suo utilizzo negli ultimi tempi non convinceva gli esperti. Per questo la saggia decisione di far posto a una nuova struttura che possa garantire maggiore sicurezza, dimensionata con i canoni progettuali attuali.
Per la comunità Vaglina il ponte ha costituito un’infrastruttura importante di collegamento all’altra sponda del lago, ma purtroppo le sue condizioni non idonee a sopportare i carichi dei mezzi pesanti attuali hanno fatto si che dal 2020 sia rimasto chiuso al transito per motivi di sicurezza fino ai giorni nostri. Se ne va un pezzo di cuore per i residenti ma sarà prontamente rimpiazzato da una nuova struttura che avrà l’aspetto esteriore del tutto simile all’opera originale realizzata negli anni ’50. Ha rappresentato e continuerà a rappresentare un elemento caratterizzante della valle da un punto architettonico-paesaggistico.
Un appalto importante affidato, finalmente, a maestranze locali, l’impresa “Vando Battaglia” che si è aggiudicata l’importante lavoro per 2,8 milioni di euro. Un cantiere iniziato alla fine del mese di settembre, come ci ha riferito il titolare della ditta, che “dovrebbe durare un anno. Ma si conta, tempo permettendo, di ultimare i lavori anche con due mesi di anticipo”. Un giorno importante quello di oggi per la comunità di Vagli che ha visto l’evacuazione temporanea di una vasta area e delle abitazioni in un raggio di 400 dalla zona di esplosione, oltre ad un albergo e la chiusura temporanea di due strade comunali ed una provinciale. Un intervento demolitivo in piena sicurezza seguito da tante persone presenti oltre che le autorità a cominciare dal presidente della provincia Menesini, alcuni sindaci dei comuni e l’onorevole Elisa Montemagni. Tutti nel lago semivuoto a idonea distanza di sicurezza naturalmente. Tante le forze dell’ordine, dalla polizia municipale a quella provinciale e carabinieri delle vicine stazioni, tutti impegnati al fine di garantire il rispetto delle distanze dall’area di intervento. Al boato è seguito il brindisi degli addetti ai lavori che ha sancito l’inizio effettivo di quest’opera tanto importante quanto attesa. Il nuovo progetto darà una risposta anche l’esigenza di prevedere una corsia per il passaggio ciclo-pedonale per il miglioramento della fruibilità degli utenti locali e del cicloturismo. Appuntamento quindi al prossimo anno per l’inaugurazione del nuovo ponte della Tambura.