Domenico Casella, calabrese di nascita, ma lucchese di adozione, è colui che ci porta indietro con la mente e con i bei ricordi, raccontando ai taccuini della nostra redazione, un po' del suo contributo sulla disco-music dei tempi che furono, ovvero dei mitici anni ‘90. Domenico Casella quindi, nome d’arte “Dj Niki”, classe 1975, giunge dalla Calabria nella città dell’arborato cerchio 30 anni or sono, dove assieme all’amico Francesco Santoro, i due paolani, creano una stazione disc-jockey itinerante, iniziando con due lettori cd e due casse stereo per suonare alle varie feste, raggiunte puntualmente in sella al classico ciclomotore “SI” marcato Piaggio. L’era anni ‘90 vedeva nel panorama delle discoteche e delle feste organizzate ovunque, la presenza continua di vari giovani dj che si buttavano nella mischia della “direzione artistica” della serata di musica commerciale, remixata, progressive, ma soprattutto dance. I grandi successi musicali italiani e stranieri da ballare venivano continuamente lanciati dalle radio e dai vari festivalbar del momento, entrando di diritto nella vita di tanti giovani che si lasciavano trasportare dalla puntuale febbre del sabato sera. Domenico era un addetto ai lavori dell’intrattenimento musicale da discoteca, sparando musiche danzanti dall’alto delle varie consolle con i mitici giradischi technics 1200, che affascinavano gli amanti della musica disco.
“Affermarsi come Dj non era difficile a quei tempi. I locali musica&ballo erano molti e facevano a gara per accaparrarsi chi poteva far ballare ragazzi e ragazze per tutta la notte e senza sosta. Io intanto piano piano cercavo di farmi una cultura musicale, cercando di capire cosa mi piaceva suonare e come proporlo alla gente, per poi divenire un dj acclamato”.
Naturalmente in quegli anni internet non esisteva, e le musiche andavano quindi acquistate con danaro contante e sonante nei vari negozi di dischi, eccetto per le eventuali duplicazioni delle tradizionali musicassette, però impensabile da utilizzare durante le serate.
“Mi recavo al mio negozio di fiducia, accanto alla stazione ferroviaria, al mitico “Number-One”, un negozio di dischi dove un vinile costava dalle 13 alle 17 mila lire, (secondo se il pezzo era di importazione o italiano) e dove incontravo spesso altri colleghi disk-jockey con i quali potevo scambiare opinioni e consigli”.
Armato quindi di giradischi, casse e vinili, Domenico ha quindi diretto mitiche serate in vari locali di cui oggi esiste solo un bel ricordo tra i tanti ex avventori classe anni 60-70-80.
“Tra i tanti locali della zona, un sorriso malinconico me lo strappa il mitico “Alma Bamba”, una discoteca ricavata in un vecchio casolare sulla via per Camaiore, in località Cappella, dove la gente arrivava sul tardi, dopo aver fatto un giro nei vari pub del centro o della periferia. La musica che mandavo dentro l’Alma, spaziava tra Bob Marley, James Brown, Grease e tanti altri su quel genere”.
Dal casolare al locale più d’èlite, Domenico ha suonato anche dentro il vecchio “Don Chischotte”, il locale “underground” del centro storico, dal quale si entrava da via del Suffragio dietro piazza Bernardini, scendendo per delle scale che portavano appunto sotto il palazzo omonimo.
“Un pluri-locale per eccellenza e con un’attrazione per ogni stanza, Karaoke, piano-bar, Dj set, e dal quale sono passati numerosi artisti”.
Uscendo ancora dalla città, nella zona di Guamo, esisteva il “Guadacarazzo”. “Lì giravo i dischi per interi week-end. Venerdì, Sabato e Domenica. Da questo, spesso, mi alternavo con un altro mito fine anni ‘90, il “Tico-Tico” a Vorno. Uno splendido posto ai piedi del bosco, in una casetta in pietra con un grande giardino, dove serate splendide fino a tarda notte hanno ravvivato le estati di migliaia di giovani”.
I racconti/ricordi di Domenico spaziano da un locale all’altro, da un periodo all’altro come un fiume in piena. Si passa infatti ad un altro locale che ha scritto la sua storia a Lucca. “Dapprima lo “Chalet dei Tigli”, poi divenuto “Orazio”, in via della Scogliera, sul fiume Serchio. Un punto di riferimento per tanti lucchesi e non. Lì ho iniziato a lanciare musica caraibica e latino/americana, e nel quale ho avuto l’onore di suonare con Fuzica Da Mangueira, un grande percussionista e direttore della celebre scuola di Samba di San Paolo del Brasile, e che ha suonato accanto a nomi illustri come Mick Jagger e Tony Esposito”.
Inevitabile il passaggio verso la mitica “Casina Rossa” di Ponte San Pietro, dove il seminterrato accanto alla discoteca offriva spazio per locali alternativi del genere disco-pub. Tra questi il “Batucada”, dove Niki Dj ha collaborato con Jhonny Parker, noto volto di videomusic, con serate all’insegna di musica italiana e latina. Ancora si torna in città, e non mancano toccate all’interno dell’ “Antico Caffè delle Mura”, con musiche più tranquille per un pubblico di altro tipo. Tre erano le discoteche vere e proprie sulla piana in quegli anni. Sulle orme del vecchio “Green Ship” a Nave, esistevano infatti la “Casina Rossa” a Ponte San Pietro, il “Pianeta Rosso” ad Antraccoli e il “Golden Boy” a Lunata, (poi divenuto “Ekò”) nel comune di Capannori. Tanti altri nomi celebri di artisti, cantanti, dj, vocalist di livello nazionale ed internazionale del mondo radio e tv che sono passati dentro questi locali.
“Indimenticabile la serata passata accanto al mitico Molells e poi accanto al dj Francesco Farfa. Da ricordare serate trascorse ad ammirare Dj produttori, come Gigi D’Agostino, Mario Più, Ricky Le Roy, Joe T-Vannelli e il grande vocal Franchino. Tra i vari disk-jockey ho incontrato un giovane e grande Dj Polla che suonava al Pianeta Rosso, il quale mi ha fatto conoscere la musica progressive, che a metà anni ‘90 è entrata nel panorama disco-dancing, andando quasi a sostituire la musica commerciale”.
Brividi, malinconie, ed altro, sono emozioni che i vari direttori artistici da consolle come Domenico non possono non provare rivivendo questi splendidi momenti. Ed oggi? Quanto è cambiato il sistema? “Tanto. Un brusco cambiamento che porta i giovani a farsi troppo condizionare da personaggi cantautori di musiche Rap e Trap, somministratrici, troppe volte, di ideologie di odio, degrado e violenza”.
I tempi quindi sono cambiati e Dj Niki, dopo anni di divertimento ha chiuso bottega. “I soldi che guadagnavo in quei tempi venivano reinvestiti in buona parte per comprare altri vinili, ma andava bene così, quella era la regola. Anni di stop, quindi, fino poi al lockdown, nel quale mi sono nuovamente messo ad esplorare la musica su internet all’interno delle mura di casa. Ho quindi ricominciato a suonare grazie anche alla spinta di un mio carissimo amico, Dj Paci, il quale mi ha poi donato una consolle di ultima generazione che va a sostituire ormai i vecchi giradischi. Ho avuto la fortuna, grazie ad una festa di compleanno, di poter girare i dischi all’interno de “Il Guercio”, diretto da Antonio Corradi, e dove per anni ha suonato il mitico e indimenticabile Riccardo Cioni”.
Importanti nella vita sono anche le buone amicizie, e Domenico può annoverarne diverse con le quali ha stretto varie e utili collaborazioni. “Una tra queste tramite è stata appunto l’amicizia con Barbara Lippi insegnante di Zumba, con la quale Niki Dj ha stretto collaborazione con la palestra Fit Express diretta da Carlo per serate Dj Set, mentre con Samanta Pardini, responsabile di Incanto Party, è stata con Music 4 Life, serate di ballo per matrimoni, accanto al Dj Luca Biagini”.
Saltando di palo in frasca, Dj Niki esclama, secondo lui, cosa manca a Lucca e sul territorio della piana chiedendo al sindaco Mario Pardini e all’assessore Remo Santini di rivoluzionare sempre di più la movida lucchese. “Mancano discoteche e luoghi di ritrovo per i giovani. Sono troppi i supermercati. Addirittura disco che stiano aperte anche la domenica pomeriggio, oltre che il sabato sera. Proprio come una volta. Si alle notti bianche quindi, alle movide estive, certo. Ma bisogna pensare anche a quando fa più freddo. Allora i giovani non possono sempre assieparsi in piazze a cielo aperto”.
E tanti altri Disk Jockey sono pronti a rimettersi in gioco per offrire al territorio, una nuova atmosfera musicale. “Troppa burocrazia, ostacoli e limitazioni, sminuiscono progetti che possano far diventare Lucca una città famosa per i divertimenti musicali oggi troppo pochi. L’esercito di dj locali è composto da tanti esperti, e voglio ricordare le dirette durante il covid ideate da Riccardo Franciosi e Saverio Dj insieme ad altri i dj che hanno partecipato. Ne cito alcuni che conosco: Luca Biagini, dj Polla, Andrea Pieroni, Daniel Cacicia, Mago, Adolfo Matteoni, Massimiliano Tancredi, e chiedo scusa se me ne scordo qualcuno.Viva la musica, la buona musica, che fa divertire e sognare. Abbiamo li strumenti e quindi la chiave per trasformare Lucca in città della musica e del divertimento. Manca solo volontà di fare. Facciamolo insieme”.