Si rinnova a Lucca l’appuntamento con la Giornata mondiale del diabete. Sabato 11 novembre, tre giorni prima della ricorrenza ufficiale, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, i professionisti della Diabetologia e della Medicina dello sport saranno presenti alla Casermetta di Porta S. Maria (Porta Giannotti) di Lucca, mettendosi a disposizione della cittadinanza per una giornata all’insegna della prevenzione e dell’informazione su una malattia molto diffusa a livello mondiale.
Come già avvenuto negli anni scorsi tutti i cittadini (a maggior ragione se non diabetici) potranno incontrare un diabetologo, un infermiere, un podologo, un dietista, un medico sportivo, per approfondire con loro i dubbi e problemi, partendo dal concetto, ormai consolidato, che il diabete coinvolge oggi tutta la popolazione. Ogni persona, infatti, ha almeno un parente o un amico che ne soffre e gli studi evidenziano che ad un soggetto con diabete su tre la malattia non è stata ancora diagnosticata.
La manifestazione - che è organizzata e promossa dall’Azienda USL Toscana nord ovest, dall’Associazione lucchese diabetici (affiliata alla Federazione Toscana diabete ODV) insieme al Comune di Lucca e all’Associazione Medici Diabetologi della Regione Toscana - verterà su tre tematiche: 1) sana alimentazione: 2) attività fisica; 3) stare insieme.
Il programma comprende dalle ore 9.30 alle 10 gli interventi del sindaco di Lucca e delle altre autorità, dalla 10 alle 11.30 dibattiti con i professionisti della Diabetologia e della Medicina dello sport, dalle 11.30 alle 13 passeggiata sulle Mura con misurazione della glicemia pre e post attività.
Nel pomeriggio dalle 14.30 alle 15.30 la popolazione potrà incontrare nuovamente i professionisti della Diabetologia e la Medicina dello sport e dalle ore 15.30 alle 17 verrà effettuato un nuovo giro di Mura con controllo della glicemia pre e post attività.
La Giornata mondiale del diabete (WDD, acronimo in inglese) è stata creata nel 1991 dalla Federazione internazionale del diabete (IDF, acronimo in inglese) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in risposta alla crescente sfida alla salute posta proprio dal diabete. E’ diventata una Giornata ufficiale delle Nazioni unite nel 2006 e si celebra ogni anno il 14 novembre nel giorno del compleanno di Frederick Banting, che ha scoperto l’insulina insieme a Charles Best nel 1921.
WDD è la più grande campagna di sensibilizzazione sul diabete al mondo e ha la finalità di richiamare l’attenzione su questioni di importanza fondamentale per l'area diabetologica.
Nel mondo 460 milioni di adulti (1 su 11) convivevano col diabete nel 2019 e si stima che il numero delle persone affette da diabete supererà i 700 milioni entro il 2045. 1 adulto su 2 con diabete rimane non diagnosticato (230 milioni), 3 persone con diabete su 4 vivono in Paesi a reddito medio/basso e metà delle persone che hanno bisogno di insulina non può accedervi.
“In Italia – spiega il direttore della Diabetologia di Lucca Alberto di Carlo – i diabetici noti sono circa 4 milioni e 1 milione quelli che non sanno di avere il diabete. Inoltre, si stima che per una persona con diabete noto e non noto c’è una persona ad alto rischio di svilupparlo e ciò significa che almeno 2,5 milioni di persone sono ad alto rischio di sviluppare il diabete nel corso degli anni.
Nel territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono presenti circa 95 mila diabetici, di cui 17 mila nel territorio di Lucca e della Valle del Serchio.
Questi numeri impressionanti sono gravati dal fatto che il diabete è la prima causa di malattie cardiovascolari, renali, degli occhi e degli arti inferiori.
Per questa ragione la Diabetologia di Lucca ha sviluppato percorsi diagnostico-terapeutici con unità operative complesse quali la Cardiologia, la Medicina interna, la Nefrologia, l’Oculistica, l’Ortopedia, l’Ostetricia e Ginecologia.
“Ritengo importante - continua Alberto di Carlo - porre l’attenzione su brevi informazioni delle complicanze legate al diabete: La retinopatia diabetica è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della retina e può svilupparsi in tutte le persone che convivono con il diabete di tipo 1 e di tipo 2. Sono oltre 1 milione le persone con diabete che soffrono di retinopatia diabetica che è la principale complicanza oculare del diabete e prima causa di cecità tra i soggetti in età lavorativa. Nella nostra Diabetologia è presente un retinografo di ultima generazione per lo screening della retinopatia diabetica che, utilizzato da un infermiere esperto, effettua una foto della retina con immediata interpretazione del dato, grazie ad un sistema di intelligenza artificiale. In presenza di retinopatia diabetica è prevista la possibilità di refertazione delle immagini a distanza da parte di un oculista, con la finalità attivare il percorso di cura e presa in carico della persona.
Il diabete aumenta di 4 volte il rischio di sviluppare un ictus cerebrale. Inoltre, accresce del 300% il rischio di infarto, di quattro volte il rischio di cardiopatie e il 15% di persone con diabete soffre di coronaropatia.
Il diabete triplica anche il rischio di insufficienza renale: il 38% di persone affette da questa patologia ha disfunzioni renali (micro-macroalbuminuria e/o riduzione della filtrazione glomerulare) che possono portare alla dialisi.
Un diabetico su 3 soffre di neuropatia diabetica che, nella forma più comune quella periferica agli arti inferiori, è caratterizzata da formicolii, intorpidimento, alterazione della sensibilità (parestesie), dolore bruciante specie notturno. La riduzione o perdita della sensibilità ai piedi espone la persona affetta da diabete al rischio di sviluppare il piede diabetico.
Il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori (piede diabetico) ed il diabete è la causa principale di amputazione degli arti inferiori non dovuta ad eventi traumatici.
Il diabete gestazionale si presenta in circa l’8% di tutte le gravidanze e, se non riconosciuto e adeguatamente trattato, si associa ad una elevata morbilità materno-fetale come l’aumento di peso del neonato, l’aumento del liquido amniotico, il parto pretermine, l’ittero neonatale”.
La lettura di questi dati rende comprensibile a tutti l’importanza della Giornata mondiale del diabete, che ha la finalità di avvicinare ed educare i cittadini alla corretta divulgazione, comunicazione e conoscenza di questa temibile patologia”.
La base imprescindibile e iniziale della cura del diabete è il corretto stile di vita, inteso come salutare regime alimentare associato ad adeguata attività fisica e, pertanto, è fondamentale dare a tutta la popolazione corrette e comprensibili informazioni e strategie in campo alimentare e dell’attività fisica associate ad occasioni che facilitino lo stare insieme, utile strumento di condivisione e soluzione di problematiche comuni.
Voglio infine ricordare che il diabete viene sconfitto se si lavora tutti assieme: territorio, centri di Diabetologia, specialisti, associazioni di pazienti diabetici che convergono in coordinazione e secondo le proprie competenze sulla persona affetta da diabete, che è al centro del percorso educativo-terapeutico”.
“L’evento dell’11 novembre – aggiunge il presidente dell’Associazione lucchese diabetici Piero Masi – è un’ulteriore occasione per sottolineare la necessità di riconoscere alcuni precisi segnali d’allarme ma anche per ribadire la rilevanza di alcuni aspetti che concorrono a migliorare lo stile di vita delle persone. Il diabete è infatti una delle patologie croniche che necessitano di maggiore attenzione e addirittura, secondo studi recenti, circa il 70% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbe essere evitato con un adeguato intervento sugli stili di vita, passando quindi ad una dieta sana e con almeno trenta minuti di moderato esercizio fisico quotidiano. Chi poi si trova a dover convivere con questa patologia deve essere cosciente del fatto che ci sono validi strumenti, sia farmacologici che tecnologici, che consentono di gestirlo e viverlo bene. Per il diabete di tipo 1 è fondamentale la diagnosi tempestiva dell’esordio, quindi riconoscere i sintomi principali: tanta sete, tanta pipì, alito che sa di frutto, dimagrimento. Oman Craig diceva La diagnosi è facile se la si ha in mente e infatti ci si deve rivolgere subito al medico curante per scongiurare le complicanze dovute a una mancata diagnosi. Il diabete di tipo 1 necessita di insulina in continuo e di numerose misurazioni glicemiche e l’età dell’esordio va dai pochi mesi di vita fino ai 30 anni. La nostra associazione si occupa ogni giorno di ascoltare il paziente diabetico e di fornirgli risposte di base: ci mettiamo anche in contatto con gli uffici Asl o di altri enti per risolvere problematiche di tipo amministrativo o tecnico, permettendo così al personale sanitario di occuparsi esclusivamente delle questioni cliniche. Insomma, semplificando molto, potremmo dire che l’Associazione lucchese diabetici rappresenta un trait d’union tra i pazienti diabetici e gli operatori: sia gli uni che gli altri si trovano di fronte a rilevanti difficoltà quotidiane e noi cerchiamo di dare un aiuto e un contributo per superarle. Abbiamo anche messo a disposizione della Diabetologia una psicologa, che viene ovviamente coinvolta dai professionisti del Centro diabetologico lucchese sulla base del quadro clinico complessivo del paziente. Ringraziamo, dunque, tutti coloro che hanno collaborato o reso possibile l’organizzazione di questo evento, per il quale auspichiamo un’ampia partecipazione da parte della cittadinanza”.