Un tour guidato della città di Lucca rivisitata dall’arte di Moneyless, Tellas e StenLex, ovvero alcuni degli artisti urbani più quotati in Italia: continua a far parlare di sé Labirinto, progetto d’arte diffuso nel tempo e nello spazio, promosso da Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Lucca Sviluppo, in collaborazione con Start - Open your eyes, il contributo del Consiglio della Regione Toscana e del Comune di Lucca, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e dalla Cooperazione Internazionale.
Ogni domenica alle ore 17 il curatore Gian Guido Grassi accompagnerà i visitatori tra le installazioni site specific indoor e le opere realizzate all’esterno dagli artisti coinvolti: appuntamento il 1°, 8 e 15 ottobre, fino alla conclusione del progetto espositivo.
Punto di partenza delle visite guidate la suggestiva Chiesa dei Servi (piazza dei Servi, 7), teatro d’eccezione per le installazioni realizzate per l’occasione da Moneyless, StenLex e Tellas, in dialogo con l’architettura trecentesca della chiesa. “All’interno della Chiesa dei Servi è possibile ammirare un’opera di ciascuno degli artisti coinvolti, - dichiara Gian Guido Grassi - in un percorso immersivo dove l’arte contemporanea si unisce alla bellezza costruita nei secoli: questo incontro moltiplica i significati; la spiritualità del luogo risveglia la nostra umanità e le installazioni artistiche ci portano a riflettere su alcuni grandi temi come la natura, il tempo, la geometria, la percezione soggettiva. Varcando la soglia della Chiesa entriamo in un Labirinto che gli artisti hanno voluto simbolicamente costruire con le loro opere”.
Visitabile fino al 15 ottobre dal giovedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30 con ingresso libero, la mostra costituisce il risultato finale di Labirinto: il progetto, infatti, si è aperto la scorsa primavera, con un periodo di permanenza a Lucca da parte degli artisti coinvolti, per permettere loro di entrare in connessione con la città e immaginarla con i propri occhi. All’inizio di maggio è stata inaugurata la prima mostra, a Palazzo delle Esposizioni: una raccolta di opere inedite e storiche fruibili per un mese. In estate è iniziata invece l’operazione outdoor, che ha portato StenLex a rivisitare lo stesso Palazzo delle Esposizioni con un simbolico nuovo rosone, Moneyless a ripensare uno dei baluardi delle Mura e Tellas a far risorgere con una metaforica vegetazione l’ex Manifattura Tabacchi di Lucca.
Il percorso outdoor tra queste tre installazioni site specific sarà oggetto della seconda parte delle visite guidate: a partire dalla Chiesa dei Servi sarà possibile seguire l’itinerario artistico che collega piazza San Martino, sede del Palazzo delle Esposizioni, con il Baluardo San Donato, le cui arcate ospitano un trittico di Moneyless, e via della Cittadella, sede dell’antica Manifattura Tabacchi. La durata complessiva del tour è di circa 1h e 30’.
L’itinerario dedicato al contemporaneo abbraccia simbolicamente altri due luoghi: il playground del campo da basket di San Filippo, trasformato in opera d’arte a cielo aperto da Moneyless e inaugurato lo scorso 11 settembre, e la centralissima via della Quarquonia, oggetto di un intervento dell’artista Alleg, che qui raffigurerà una sorta di storia a fumetti di antica memoria, per rappresentare il legame tra Lucca e la natura. Queste opere sono state rese possibili grazie al contributo del Consiglio della Regione Toscana e inserite in un piano di rigenerazione urbana tramite l’arte.
BIO
MONEYLESS https://www.moneyless.it/ (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, fin da ragazzo approda alle prime esperienze espressive e al graffitismo, si diploma successivamente all’Accademia di belle arti di Carrara in Multimedia e consegue la specializzazione in Comunicazione Design all’Isia di Firenze; pioniere del muralismo astratto in Italia, ha indagato tecniche e materiali differenti (pitture su muro, legno, lastre e tela, disegni su carta, sculture in metallo o legno, installazioni con corde) e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in contesti prestigiosi di tutto il mondo siano essi spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, come ipotesi di studio delle forze della Natura, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione e, in questo percorso coerente, ha superato lo studio iniziale dei poligoni e dei solidi platonici per indagare il cerchio e arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”: combinando i graffiti alle sperimentazioni artistiche è riuscito a creare uno stile unico in grado di trasferire un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria» (Keplero).
STEN LEX https://stenlex.com/ Duo italiano considerato tra i pionieri dello “Stencil Graffiti”, realizzano il primo stencil in strada a Roma dal 2001 in un periodo nel quale questa tecnica è pressoché sconosciuta e inutilizzata come forma d’arte urbana. Il duo è noto in ambito internazionale per aver introdotto, a partire dal 2002, l’utilizzo della mezzatinta nello stencil. L’elaborazione grafica, da loro chiamata Hole School, consiste nel ritagliare un’immagine composta di punti o linee: un ritratto appare così realistico da lontano, astratto da vicino. Nel 2008, Banksy li invita a partecipare al Cans Festival a Londra assieme ad un gruppo di artisti specializzati nello “Stencil Graffiti”. Dopo aver usato per anni come media sia lo stencil che il poster il duo crea un processo che chiama Stencil Poster. Il processo consiste nell’affissione di un manifesto composto di linee o punti poi ritagliato a mano sul muro stesso sul quale è applicato. Questa matrice di carta viene quindi dipinta di nero ed infine distrutta per dare spazio all’opera finale. Il concetto alla base di questo processo è che gli agenti atmosferici, la pioggia e il vento distruggano lentamente nel tempo la matrice svelando l’opera finale man mano che la matrice si dissolve. Il significato essenziale dello “stencil" che viene considerato una tecnica per riprodurre una stessa immagine più volte, viene così portato al paradosso: distruggendo la matrice, parte anch’essa dell’opera, viene meno la sua riproducibilità. Il duo è sempre più presente nella scena artistica internazionale destreggiandosi tra opere urbane nelle capitali di tutto il mondo e mostre personali nelle più prestigiose gallerie.
TELLAS https://www.tellas.org/ (Fabio Schirru), nato a Cagliari nel 1985, si laurea a Bologna dove studia all’Accademia di Belle Arti e quindi si trasferisce a Roma dove vive attualmente; cresciuto nelle terre aride e spontanee dell’entroterra sardo, la sua ricerca è la derivante di un’estetica non urbana in cui centrale è la natura con le cui forme crea un particolare intreccio di segni che sconfinano nell’astrazione: foglie, radici e alghe intrecciate tra loro in un complicato groviglio indefinito, da cui le singole immagini affiorano stimolando la fantasia di chi osserva, sembrano invertire il consueto processo antropico di cementificazione e la natura sembra riappropriarsi degli spazi che le sono stati sottratti; considerato nel 2014 dall’ Huffington Post U.S. tra i 25 street artists più interessanti della scena mondiale, tutti i suoi lavori sono concepiti come degli studi, analisi prodotte su diversi “supporti” grandi superfici murali, carte, tele, installazioni e produzioni audio e video.