I funzionari dell’Ufficio dei Monopoli per la Toscana-Sezione di Lucca, congiuntamente ai militari della Guardia di Finanza di Lucca, a seguito della preventiva condivisione di elementi informativi circa la presenza di apparecchi non regolari, si sono recati presso un esercizio commerciale sito nel territorio di Altopascio, per effettuare i controlli previsti sugli apparecchi da gioco.
Nell’esercizio in questione, che svolge attività di bar, provvisto delle autorizzazioni di cui all’art. 86 del R.D. 18/06/1931, erano presenti 4 apparecchi da intrattenimento di cui all’art. 110 TULPS comma 6/a, comunemente chiamati “SLOT” e regolarmente autorizzati e 3 terminali di gioco collegati a una piattaforma online tramite connessione di rete wifi dell’esercizio.
I tre terminali sono stati posti sotto sequestro amministrativo in quanto non conformi alle prescrizioni normative in materia di gioco lecito e, in particolare, al c.d. “Decreto Balduzzi” che vieta la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari online, da soggetti autorizzati all’esercizio dei giochi a distanza, ovvero da soggetti privi di qualsivoglia titolo concessorio o autorizzatorio rilasciato dalle competenti autorità.
Dopo l’apposizione dei sigilli da parte dei funzionari e dei militari, i 3 terminali sono stati trasferiti in custodia giudiziale presso la sede ADM di Lucca dove saranno sottoposti a ulteriori controlli e analisi da parte dei tecnici della Sogei, partner tecnologico di ADM.
In relazione al resoconto dell’analisi tecnica che sarà effettuata, l’Ufficio dei Monopoli provvederà alla contestazione delle violazioni previste all’art. 7 comma 3-quater del D.L. 13 settembre 2012 n. 158, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, Legge 8 novembre 2012, n. 189 (c.d. “Decreto Balduzzi”), nonché all’erogazione delle relative sanzioni amministrative.
Il titolare della licenza nonché proprietario dei terminali risultati non conformi alle disposizioni di legge rischia una sanzione amministrativa pecuniaria di 20.000 euro.