Salvadore Bartolomei, capogruppo della Lega Capannori, stimola l'amministrazione comunale a proseguire negli interventi a favore della comunità:
Rinviare i pagamenti al 30 settembre così come annunciato dal sindaco Menesini, significa aver compiuto un primo passo, che però, se dovesse rimanere isolato, servirebbe onestamente a poco.
Non vorremmo che l'amministrazione comunale, partisse da un assunto e cioè che il decreto Cura Italia, possa curare l'Italia. Non è così, il governo ha stanziato fondi ampiamente insufficienti e talvolta nella direzione sbagliata. E il nostro tessuto sociale e economico, se lasciato solo, rischia di pagare un prezzo salatissimo.
Rimandare i pagamenti dunque, non basta. Molto presto si dovranno sostenere i bisogni reali delle famiglie e del tessuto produttivo e in un momento di eccezionale gravità serviranno sforzi eccezionali. In questo scenario, il Comune di Capannori dovrà fare la sua parte.
Ci viene detto che il bilancio comunale gode di ottima salute, bene, è il caso di utilizzarlo. Non solo posticipando i pagamenti, ma vista la gravità del momento, anche azzerando e/o riducendo al minimo tutta la pressione fiscale, e agendo anche attraverso un sostegno diretto alle famiglie.
Fin da subito, abbiamo dato totale disponibilità a collaborare con il sindaco e la maggioranza. In questo periodo di emergenza sanitaria, siamo stati vigili cercando, però, di evitare al minimo le polemiche per facilitarne la gestione. Adesso però bisogna cominciare a confrontarsi. Capisco che organizzare un consiglio in videoconferenza sia difficoltoso, ma almeno qualche commissione capigruppo con la presenza del sindaco o di un suo delegato poteva e adesso va, messa velocemente in piedi. La prima cosa da fare sarebbe organizzare una task-force, o utilizzare la commissione bilancio, per fare una seria ricognizione delle spese di bilancio.
Tagliare tutto ciò che si può tagliare senza toccare i servizi essenziali e destinare #nuove risorse, compatibili con il nuovo bilancio, a sostegno delle nostre famiglie e del nostro tessuto produttivo e economico. Non è il momento di organizzare feste e di fare progetti faraonici e non lo sarà per un bel po'. Su questo saremo inflessibili.