Nell’aula del consiglio comunale di Capannori più volte assessori e consiglieri comunali hanno pronunciato la parola “inclusività” che piace molto alla sinistra nel portare avanti la cosiddetta battaglia per i diritti di persone a cui, per fortuna, i diritti sono già ampiamente garantiti dalla Costituzione e dalle leggi. Peccato, però che l’inclusività non sia stata realizzata appieno per individui che più di altri devono contare sul valore della solidarietà ovvero le persone con disabilità.
E’ quanto afferma Domenico Caruso candidato alla carica di consigliere comunale nella lista unica Lega-Forza Italia- Noi Moderati per il quale l’amministrazione Menesini poco o nulla ha fatto a tutela dell’inclusione scolastica e sociale delle persone diversamente abili.
Ho potuto constatare di persona, sostiene Caruso, che per il periodo della frequenza scolastica non esistono progetti specifici per assicurare la continuità didattica di quei ragazzi seguiti a scuola da insegnanti di sostegno che, al ritorno a casa per svolgere i compiti, possono solo contare sulla cura dei nonni o dei genitori che spesso lavorano e rientrano tardi a casa.
Il problema, prosegue Caruso, si acuisce nel periodo estivo con la chiusura delle scuole e allora i genitori si vedono costretti a rivolgersi ai corsi estivi che però costano parecchio e i contributi del Comune sono insufficienti e non sempre sono riconosciuti a tutti sicché l’onere economico è insostenibile per molti e comporta in ogni caso grossi sacrifici.
Un’altra questione sulla quale occorre intervenire con urgenza riguarda le persone guarite da gravi patologie per le quali non è previsto o è stato revocato il contributo INPS ma tuttavia non sono in grado di reinserirsi nel mondo del lavoro per i postumi a volte irreversibili delle patologie.
Comprendo bene, conclude Caruso, che qualsiasi progetto che riguardi le situazioni di disabilità è di competenza della ASL ma in questo settore molto può fare il Comune in qualità di promotore di protocolli di intesa con ASL, istituti scolastici, associazioni di volontariato (ce ne sono tante a Capannori) destinati a garantire l’integrazione delle persone fragili magari destinando risorse proprie mai così ben spese come in questo caso per assicurare il rispetto del principio di uguaglianza e per garantire l’unica e vera inclusività.